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mercoledì 29 dicembre 2010

La Cina chiude il rubinetto delle terre rare

Per il 2011 esportazioni ridotte dell'11%. Gli elementi chimici diventano un'arma economica e politica.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 28-12-2010]
Cina riduce esportazione terre rare 11,4% nel 2011
Le preoccupazioni di Europa e Stati Uniti circa le decisioni della Cina sull'esportazioni delle terre rare erano fondate.
Il maggior produttore al mondo degli elementi utilizzati negli apparecchi elettronici (dai telefonini ai computer passando per le auto ibride) nel 2011 taglierà la produzione dell'11,4% rispetto al 2010: 14.446 contro 16.304 tonnellata.
Già in quest'anno, i prezzi delle terre rare hanno fatto registrare aumenti pari anche a 10 volte, mentre negli anni scorsi erano scesi di molto a causa della vasta produzione cinese, che ha portato diversi impianti delle altre nazioni alla chiusura.
Le terre rare sono di fatto diventate un'arma di ricatto - politica ed economica - che la Cina può utilizzare a propria discrezione sventolandola di fronte agli altri Paesi.
Per evitare di dover piegare il capo di fronte a ogni richiesta della Cina si stanno tentando diverse vie: il Giappone, povero di queste materie, ha iniziato una politica di recupero delle terre rare dai rifiuti tecnologici; gli Stati Uniti hanno invece iniziato a riaprire le miniere.

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