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domenica 5 dicembre 2010

Aggiornamenti di EURASIA

eurasia

Di seguito gli aggiornamenti al sito di "Eurasia" di questa settimana (27 Novembre-3 Dicembre 2010):
VENERDÌ, 3 DICEMBRE

Il Marocco e la questione saharawi tra storia ed interessi economici
Diego del Priore

E’ nella ragnatela degli interessi commerciali che va ricercata la chiave di lettura di uno scenario politico e diplomatico internazionale immobile sulla questione dei diritti della popolazione saharawi.
GIOVEDÌ, 2 DICEMBRE
Daniele Scalea
Tra i documenti recentemente diffusi da "Wikileaks" c'è anche il seguente: la stampa italiana ne ha citato alcuni passaggi, spesso però omettendone altri parimenti o addirittura più rilevanti. La parte più interessante del documento è proprio quella dove si descrivono le contromisure che Spogli sta mettendo in atto – ma stranamente è anche la porzione di testo meno citata dalla stampa italiana.
MERCOLEDÌ, 1 DICEMBRE
Daniele Scalea
Dietro a "Wikileaks" si nasconde un'operazione di intelligence. Probabilmente proveniente dagli USA stessi, ossia da una parte del suo establishment, che ha messo in imbarazzo l'amministrazione Obama ma fatto in modo che Washington, tra tutte le capitali coinvolte dalle rivelazioni, fosse quella che ne esce meno peggio.
MARTEDÌ, 30 NOVEMBRE
Federica Nalli
Per alcuni è una nuova speranza. Per altri, la catastrofe delle catastrofi. Per molti, un grosso punto interrogativo.
Benché se ne parli poco, il cammino italiano verso le nuove centrali nucleari sembra fare passi in avanti.
Giulia Vitolo
La NATO vorrebbe che la Russia garantisca il transito attraverso il proprio territorio dei rifornimenti per le forze NATO in Afghanistan, combattendo insieme contro la droga, il terrorismo e l’immigrazione illegale.
Aldo Braccio
Sia come sia – ci riferiamo alla genesi del fenomeno WikiLeaks e alle effettive ragioni della diffusione dell’immensa mole di documenti per lo più provenienti dalla diplomazia statunitense – il quadro delle relazioni turco/occidentali esce ulteriormente chiarito dalle comunicazioni pubblicate.
SABATO, 27 NOVEMBRE
Lorena De Vita
Negli ultimi sei mesi, gli attacchi ai gasdotti e oleodotti in Yemen si sono susseguiti a intervalli ridotti, quasi regolari. L’ultima esplosione, avvenuta agli inizi di novembre nel governatorato di Shabwa, ha causato la perdita di oltre 5mila barili di petrolio e la sospensione temporanea dell’attività di prelievo del petrolio nell’area. La responsabilità di questi attacchi viene generalmente attribuita a membri di AQAP.
E tanti altri articoli sono disponibili sul sito.
Le ricordiamo che è attualmente disponibile in libreria l'ultimo numero di "Eurasia" (2/2010) dedicato a l'Italia: 150 anni di una piccola grande potenza
Buona lettura!
la Redazione
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