Vogliamo giustizia!

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Giustizia per i morti di Bologna

Ultimissime del giorno da ADNKRONOS

giovedì 31 maggio 2012

L’asilo di Rignano, la macelleria alla Diaz, la “normalità” per niente normale

verita

Quello che colpisce – che dovrebbe colpire – della vicenda dei presunti abusi nell’asilo Olga Rovere di Rignano non è tanto la sentenza di assoluzione a fronte della pesante richiesta del Pubblico Ministero che aveva chiesto dodici anni di carcere per gli imputati. Quello che colpisce – che dovrebbe colpire – è che per giungere a “il fatto non sussiste”, i cinque imputati abbiano dovuto attendere sei anni, perché l’inchiesta è partita appunto nel 2006, e che per attendere un verdetto di primo grado se ne siano dovuti attendere due. Sei anni – e gli ultimi due in particolare – da presumere vissuti dagli imputati come un inferno, e in particolare in una comunità piccola come quella; giorni di amarezza e sofferenza che, che nessun risarcimento (se mai ci sarà) potrà mai ripagare; un alone di sospetto che nessuna sentenza fugherà mai. E non è certamente finita qui, perché abbiamo già sentito preannunciare che alla sentenza verrà opposto appello.

Si obietterà che sono i tempi “normali” della giustizia italiana. Ed è appunto questo il nodo della questione: ritenere ormai “normale” che cittadini accusati di reati gravissimi e infamanti come quello di essere “orchi” che avrebbero seviziato e fatto violenza a una ventina di bambini, per essere assolti o condannati (in primo grado, si ripete) debbano attendere sei anni.

Sempre ieri abbiamo potuto conoscere le motivazioni con le quali la Corte di Cassazione ritiene che nei confronti dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro “non si è acquisita alcuna prova o indizio di un coinvolgimento decisionale di qualsiasi sorta nell’operazione Diaz”. L’operazione Diaz, come viene sobriamente definita, è la irruzione, degna della polizia di un paese sud americano negli anni delle dittature di Pinochet o di Videla, in una scuola dove dormivano dei ragazzi colpevoli di nulla, e massacrati senza motivo, dopo aver utilizzato come pretesto per “l’operazione” coltellate che i presunti poliziotti accoltellati si sono letteralmente inventati, e il falso ritrovamento di un paio di bottiglie molotov per legittimare a posteriori l’arresto in presunta flagranza dei 93 no-global della Diaz. Per inciso: dovendo custodire da qualche parte le due bottiglie molotov “trovate” la brillante idea fu quella di affidarle alla polizia stessa. Che fine abbiano fatto lo si può ben immaginare.

De Gennaro in secondo grado era stato condannato per concorso in falsa testimonianza; i giudici della Cassazione, nell’annullare senza rinvio la sentenza della Corte d’Appello, parlano di “deserto probatorio”.

Non c’è motivo di dubitarne. Si possono riempire scaffali di librerie con vicende di “colpevoli al di là di ogni ragionevole dubbio”, che si rivelano protagonisti loro malgrado di storie fondate sul “deserto probatorio”. Per la Cassazione, la specifica condanna di De Gennaro è “piena di formule come non può sostenersi” e “non può non ritenersi”, quasi a voler rafforzare un impianto debole; si confondono le cause con gli effetti, “in palesi errori di diritto”.

Ora, a parte “i palesi errori di diritto”, che dovrebbero inquietare, visto che si tratta di vera e propria condanna emessa dai magistrati della Cassazione nei confronti di loro colleghi della Corte d’Appello (nel linguaggio della sòra Cecioni: sono degli ignoranti), quello che colpisce – che dovrebbe colpire – è che tutta la vicenda si riferisce a fatti che si sono verificati la sera tra il 21 e il 22 luglio del 2001, “solo” undici anni fa. E anche qui si dirà che è “normale” per i tempi della giustizia italiana che una vicenda cominciata nel 2001 finisca nel 2012.

Questa “normalità” è combattuta solo da Marco Pannella e da pochi altri come lui; e anche questo è considerato “normale”. Tutte le discussioni, i dibattiti, i confronti, meritano attenzione, considerazione, rispetto. Ma è di questo che si vorrebbe fosse finalmente avviato un vero confronto, un vero dibattito, una vera discussione. E invece…

Valter Vecellio

lunedì 28 maggio 2012

Aggiornamenti EURASIA (19-05 / 25-05 2012)

eurasia

Di seguito il sommario degli aggiornamenti della Rivista "Eurasia" di questa settimana (dal 19 al 25 Maggio 2012):

Pubblicazioni

È attualmente disponibile in libreria l'ultimo numero (2/2012) di "Eurasia" (XXV), "Il Mediterraneo tra l'Eurasia e l'Occidente"

ULTIME USCITE

Simone Santini, Iran 2012: L'imperialismo verso la prossima guerra? Scenari, Cronache, Retroscena. - Con la prefazione di Giulietto Chiesa.

Iran 2012. La profezia di un’apocalisse? La previsione di una guerra contro l’Iran torna a rimbalzare, da anni, nel dibattito pubblico, ogni volta smentita dai fatti. Anticipare lo scoppio di una guerra può essere esercizio intellettualmente stimolante ma probabilmente inutile, poiché, se la guerra scoppierà, essa non sarà conseguenza di un accidente della storia ma un suo determinato e specifico prodotto. Molto più utile, dunque, indagare le cause profonde, i contesti, gli scenari che potrebbero o meno condurre a questa guerra, con la consapevolezza di come il laboratorio iraniano rappresenti il microcosmo attraverso cui interpretare il tempo contemporaneo, scosso da innumerevoli e profondissime crisi, e il suo sviluppo futuro. Breve recensione qui

Iniziative e Seminari

Conferenza di presentazione del nuovo numero della Rivista Eurasia, venerdì 8 Giugno a Perugia

La Rivista di studi geopolitici “Eurasia” e il Centro Studi Eurasia-Mediterraneo sono lieti di annunciare la presentazione del nuovo numero della rivista in fase di pubblicazione e distribuzione. L’incontro pubblico si svolgerà il prossimo venerdì 8 giugno, alle ore 15.30, a Perugia presso la Sala della Vaccara, all’interno del Palazzo dei Priori, in Piazza IV Novembre. Con Claudio Mutti, Simone Santini, Andrea Fais.

Articoli e Saggi

L'EDITORIALE

Claudio Mutti, Il Mediterraneo tra l'Eurasia e l'Occidente


ALTRI ARTICOLI

Eliana Favari, Il Canale di Suez alla luce della “primavera egiziana”

Il Presidente della Suez Canal Port Authority ha recentemente annunciato che, nonostante la grave crisi economica che ha colpito l’Egitto negli scorsi mesi e la diminuzione del numero di navi che hanno attraversato il Canale, i guadagni provenienti dai traffici nel 2011 sono aumentati di quasi mezzo milione di dollari rispetto all’anno precedente. Il Canale di Suez oltre ad essere una delle più importanti fonti di reddito del Paese è anche un indicatore delle attività commerciali mondiali. Gli interessi vitali che gravitano attorno ad esso coinvolgono, oltre all’Egitto, vari attori della comunità internazionale, a cominciare da Israele e Stati Uniti.

Paolo Sensini, Di ritorno dalla Siria: appunti sulla geopolitica del caos

Ormai siamo a un giro di boa. La grande operazione mediatico-militare passata alla storia come “Primavera araba”, è costretta a operare in Siria un brusco ripiegamento di rotta, soprattutto in conseguenza del fatto che Russia e Cina hanno posto il loro veto al Consiglio di Sicurezza dell’onu per un intervento armato...

Maximiliano Barreto, Le espropriazioni in America Latina

Per comprendere il significato delle espropriazioni avvenute in America Latina nei primi anni del XXI secolo è fondamentale un’analisi del periodo che ha preceduto tale fase. Se teniamo conto dell’ideologia degli anni Novanta, saremo in grado di comprendere le motivazioni che portarono gli Stati indiolatini alla perdita delle loro imprese, oggi soggette ad esproprio. Ciò renderà più chiara la natura delle espropriazioni, che ovviamente possono essere contestualizzate in uno scenario in cui i rapporti di forza sono diametralmente opposti a quelli dell'ultimo decennio del ventesimo secolo. Esamineremo i casi del Venezuela, della Bolivia e dell’Argentina. Essi diventano rilevanti perché sono esempi applicativi recenti della politica che andremo a delineare. Infine faremo una breve menzione su una tematica più ampia, e comprensiva delle stesse espropriazioni: la questione energetica.


Andrea Turi, Le elezioni serbe

Le testate giornalistiche nostrane hanno subito titolato: “una vittoria a sorpresa” . Ad uscire vincitore dal ballottaggio non è stato il presidente uscente Boris Tadic, del quale i sondaggi della vigilia avevano data per certa la rielezione , ma il rivale conservatore Tomislav “Toma” Nikolic, capo del Partito del Progresso Serbo, nazionalista che in tempi recenti ha vestito i panni dell'europeista. La crisi che attanaglia il continente europeo ha mietuto dunque un’altra vittima: Boris Tadic, del quale Bruxelles avrebbe visto con favore una terza nomina consecutiva. Ricordiamo che la Serbia, candidata all’ingresso nella UE, ha instaurato buoni rapporti con la Croazia e la Bosnia, ha fatto passi avanti nei rapporti con il Kosovo ed ha permesso che Radovan Karadzic, Ratko Mladic e Goran Hadzic fossero consegnati al Tribunale Internazionale. Tadic ha chiesto ufficialmente scusa al governo di Sarajevo per il massacro di Srebrenica compiuto dal generale serbo Mladic.

...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito!

la Redazione

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"Verità e giustizia per Emanuela"

"Caso Orlandi, ora verità e giustizia"
Roma scende in piazza per Emanuela

orlandi

I cartelli con il volto di Emanuela Orlandi: la 15enne sparì nel 1983

Non è bastata la foto in bianco e nero di Emanuela Orlandi volata, appesa a dei palloncini bianchi, nel cielo sopra la basilica di San Pietro ad attirare l’attenzione di Benedetto XVI. Come anche le ripetute urla dal colonnato che hanno più volte invocato «verità» e «giustizia». Il Papa non ha parlato oggi nell’Angelus di Emanuela, la ragazza scomparsa 29 anni fa a Roma, e dai partecipanti alla marcia per la verità sul rapimento, partiti da piazza del Campidoglio e giunti in piazza San Pietro proprio per ascoltare una sua parola, si è levato un coro di «Vergogna! Vergogna!».
«È un peccato! Bastava una parola di preghiera», ha commentato Pietro Orlandi, fratello della cittadina vaticana di cui non si sa più nulla dal giugno del 1983. E così mentre il Vaticano è scosso dall’arresto del «corvo», il maggiordomo del pontefice accusato di aver trafugato documenti riservati, i partecipanti alla marcia per chiedere «verità e giustizia» sul rapimento di Emanuela sono rimasti delusi dal silenzio del Papa. Pietro Orlandi, ha atteso davanti la basilica, con gli occhi sempre puntati alla finestra del Pontefice, sperando che questa volta sarebbe stato pronunciato il nome di sua sorella: «Credo che il Papa sia sempre più solo, gli stanno facendo terra bruciata attorno e anche oggi gli avranno impedito di parlare di Emanuela. Non accuso il Papa, la mia è stata solo una richiesta d’aiuto. Mi sento molto legato, è la mia seconda famiglia. È come un padre che volta le spalle al figlio».
«Dopo 29 anni Emanuela e la sua famiglia devono avere una risposta vera e profonda», ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno mentre in piazza del Campidoglio, alla partenza della marcia, si srotolava una gigantografia con la foto della ragazza e la scritta «Verità per Emanuela», alla presenza del presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e di Walter Veltroni. «L’Italia è un paese che amiamo ma non ci devono essere omissioni», ha osservato Zingaretti. «Chiederò nuovamente in sede di Copasir che si attivino le migliori risorse per arrivare finalmente alla verità», ha fatto sapere più tardi il leader dell’Api Francesco Rutelli.
C’è chi al corteo ha portato palloncini bianchi, chi ha indossato magliette con la scritta «Chi dimentica cancella e noi non dimentichiamo», chi invece ha mostrato striscioni con la scritta «Il silenzio che fa rumore». Ci sono anche molte giovani che per l’occasione hanno deciso di manifestare con un nastro nero legato in fronte, ricordando proprio una delle più celebri foto di Emanuela. Alla testa del corteo, che ha sfilato per le vie del centro di Roma, una fila di ragazze con in mano dei cartelli-lettere «double-face»: li hanno fatti girare continuamente per far leggere prima «Emanuela Orlandi» e poi subito dopo le parole «Verità e giustizia».
Una volta in piazza San Pietro la speranza di tutti i manifestanti si è trasformata in urlo: «Emanuela!», «Verita!» hanno gridato più volte mentre il Papa affacciato alla finestra parlava ai fedeli. Poi la delusione. «Siamo arrivati qui da tutta Italia - dice una signora - per sentire dalla bocca del Papa il nome di Emanuela, ma anche questa volta torniamo a casa delusi. C’è qualcosa che non va, e intanto qui c’è una famiglia che soffre e un mistero che ancora non trova pace».
E se domani, dopo una settimana di stop, dovrebbero riprendere a S. Apollinare gli esami sulle ossa trovate nella cripta della chiesa romana dove era sepolto il boss della banda della Magliana Enrico De Pedis, il sindaco Alemanno ha annunciato che la salma tra pochi giorni sarà traslata al cimitero del Verano: «Così - ha detto - terminerà la vergogna di un boss sepolto in una chiesa di Roma».

http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/455845/

domenica 27 maggio 2012

Dispacci da Lorien: la musica alternativa all’estero

La musica alternativa all’estero: Amici del Vento

AmicidelVento

La Musica Alternativa Italiana fin dalla sua nascita è stata un esempio per la giovane destra europea. Molte le canzoni dei gruppi o solisti italiani che hanno ispirato band o cantanti stranieri che le hanno riprese traducendone il testo nella loro lingua o semplicemente utilizzandone l’aria. Sicuramente la Spagna rappresenta l’esempio dove maggiormente le canzoni italiane sono state tradotte (Division 250, Hyperborea, Axis Mundi, Mara Ros), ma ve ne sono molti anche in altri paesi. Con questo dispaccio iniziamo un viaggio nella musica alternativa italiana all’estero attraverso i i nostri gruppi e le loro canzoni che sono state riprese dai gruppi o solisti stranieri e, come curiosità, i video che sono stati realizzati con i sottotitoli della traduzione del testo.

Il viaggio è d’uopo iniziarlo con gli Amici del Vento, storico gruppo milanese, che non solo furono il primo gruppo alternativo a suonare all’estero, ma una loro canzone fu la prima ad essere tradotta in Spagnolo e cantata in questa lingua. Era il 1977, dopo poco più di un anno dal loro debutto avvenuto in una discoteca Torinese, il Tuxedo, gli Ami del Vento furono chiamati a suonare nel dicembre del 1977 al “Festival de Natividad” (una manifestazione organizzata contro il terrorismo) a Madrid. Il successo del gruppo aveva travalicato in poco tempo il confine nazionale fino a giungere alla penisola iberica dove suonarono di fronte ad un pubblico di 3000 persone, ma prima di salire sul palco, con loro grande stupore, un cantante locale intonò “La Ballata del Compagno” in spagnolo. L’anno seguente, nel 1978, il gruppo si esibì in Germania, a Monaco di Baviera e a Sontoffen, per i Comitati Tricolore Italiani nel Mondo.

Sono passati più di 35 anni dalla loro nascita e da oltre un decennio, salvo qualche sporadica apparizione, il silenzio è sceso sulle loro chitarre, ma le loro canzoni continuano ad essere un’ispirazione ed una colonna sonora per le generazioni di ieri e di oggi e alcune canzoni sono state tradotte e cantate in altre lingue o semplicemente ne sono stati realizzati dei video con il testo tradotto nella lingua locale.

 

HYPERBOREA: AMIGOS DEL VIENTO (Italia/Spagna)

Si mil son las historias que el viento lleva al dia,
èesta es nuestra historia, genaracion mia.
Venidos del infierno con el fuego en las venas,
alzaremos al cielo nuestras cadenas
Y volverè a Europa, yo te prometo a ti
A Europa volveremos unidos por ti.

Despertad hermanos, ya no durmais mas
pongamos hoy en juego nuestra libertad.
Y si una maldicion llevamos con nosotros
la quemaremos junto al primer trapo rojo.
Y volverè a Europa, yo te prometo a ti.
A Europa volveremos unidos por ti.

Si atacan el hogar que hoy nos tiene unidos,
a otro sitio iriamos a construir el mito.
Nos quemaran la casa, què importancia das?
En casa del compatriota un hogar ta tendras.
Y volvere a Europa yo te prometo a ti.
A Europa volveremos unidos por ti.

Mil leyes han escrito para cerrarte la boca.
Mil nombres en las carceles sin delito ni culpa.
Per mil voces y mil cantos en Espana se alzaran
de quines en la noche gritan libertad.
Y volverè a Europa, yo te prometo a ti.
A Europa volveremos unidos por ti.

Y quien hoy es el amo manana caerà,
nos lo encontraremos pidiendonos piedad.
Y quien nos desprecia manana aparecera
malvado como siempre pidiendo humildad.
Y volverè a Europa, yo te prometo a ti
A Europa volveremos unidos por ti.

Y sobre nuestra tierra el viento soplara,
todos obtendremos la ansiada libertad.
Y reapareceran los hijos de la tracion
pero estaremos en pie,
somos amigos del viento
Y reapareceran los hijos de la tracion
pero estaremos en pie
somos amigos del viento.

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venerdì 18 maggio 2012

Aggiornamento n. 19 di GEOPOLITICA

Geopolitica

Segnaliamo le novità di questa settimana nel sito di Geopolitica:

Numeri:

Vol. I, no. 1: VENT'ANNI DI RUSSIA
E' in distribuzione il primo numero di Geopolitica, dedicato al ventennale della Federazione Russa. Numerosi contributi di analisti russi, italiani ed internazionali, con un articolo esclusivo del vice-ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa A. Grushko ...

Eventi:

Presentazione di “Vent’anni di Russia” a Soresina
Martedì 22 maggio 2012, alle ore 21.00, presso Edicolè di Via IV Novembre 19 a Soresina (CR), sarà presentato il primo numero di Geopolitica, la rivista dell’IsAG, dal titolo Vent’anni di Russia. Parteciperà Eliseo Bertolasi, antropologo (Università Bicocca di Milano) e ricercatore associato dell’IsAG, autore di un contributo al numero dal titolo L’impatto delle politiche neoliberiste in Russia dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Per informazioni, contattare Edicolè al numero telefonico 0374344667. Per scaricare la locandina ...


Presentazione del primo numero di “Geopolitica” all’Associazione Italia-Russia di Bergamo
Lunedì 28 maggio la sezione di Bergamo dell’Associazione culturale Italia-Russia presenterà il primo numero di Geopolitica, intitolato Vent’anni di Russia. Parteciperà in rappresentanza dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) Eliseo Bertolasi, autore di un contributo, contenuto nella monografia, intitolato L’impatto delle politiche neoliberiste in Russia dopo il crollo dell’URSS. L’incontro si svolgerà alle 18.30 presso il Centro “La Porta” di Viale Papa Giovanni XXIII 30 a Bergamo. Oltre alla presentazione di ...

Articoli:

Il missile indiano Agni-V cambierà le regole del gioco?
Il lancio indiano dell’Agni-V, un missile di raggio intermedio e vicino a una gittata intercontinentale, è stato ampiamente acclamato come “rivoluzionario” e definito una “pietra miliare” nella ricerca della sicurezza per l’India. Ora che gli applausi sono terminati, vale la pena soffermarsi sulle modalità in cui sono state modificate le regole del gioco in seguito a questo lancio. Infatti, si possono identificare almeno tre “partite”. La prima sfida, quella maggiormente enfatizzata, ovvero dissuadere la Cina, ...


L’aquila si è posata sull’Asia centrale
La firma del patto strategico tra USA e Afghanistan da parte di Barack Obama e Hamid Karzai è senza dubbio una pietra miliare per la sicurezza della regione. Una presenza militare statunitense di lungo periodo nell’area è divenuta una realtà impellente per tutti i Paesi confinanti con l’Afghanistan, e Obama ha allontanato ogni scetticismo circa la determinazione di Washington a restare impegnata nella stabilizzazione della regione: l’ombra della persistenza americana cadrà sulle steppe centroasiatiche, mettendo ...


La strategia dell’Iran
Per secoli, il dilemma dell’Iran (precedentemente, della Persia) è stato quello di garantire la sopravvivenza e l’autonomia nazionale di fronte a potenze regionali come la Turchia ottomana e l’Impero russo. Sebbene l’Iran sia sempre stato più debole di questi vasti imperi, è sopravvissuto per tre motivi: geografia, risorse e diplomazia. Le dimensioni e il suolo montuoso dell’Iran hanno reso le incursioni militari nella regione difficili e pericolose. L’Iran è stato inoltre capace di mettere in ...
Buona lettura!

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lunedì 14 maggio 2012

Il Partito Pirata va bene alle elezioni in Germania

Quarto successo consecutivo per il Piratenpartei, che guarda con sempre maggior fiducia verso le elezioni federali del 2013.

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-05-2012]

piratepartei renania vestfalia

Il Partito Pirata tedesco raccoglie il quarto successo consecutivo, superando alle elezioni regionali del Land della Renania Settentrionale-Vestfalia lo sbarramento del 5%.

Il Piratenpartei ha ottenuto l'8% dei voti, all'incirca la stessa percentuale conquistata nello Schleswig-Holstein soltanto la scorsa settimana, e ha quindi il diritto di insediare 18 parlamentari

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sabato 12 maggio 2012

Cassazione: i blogger non fanno stampa clandestina

Sentenza definitiva con assoluzione per Carlo Ruta: i blog non sono giornali e non hanno l'obbligo di registrarsi.

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-05-2012]

ruta carlo assolto cassazione stampa clandestina b

Carlo Ruta

Alle 19:30 di stasera è arrivata la sentenza definitiva della Corte di Cassazione sul caso di Carlo Ruta, condannato in primo e secondo grado per stampa clandestina e oggi assolto con formula piena "perché il fatto non sussiste".

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Aggiornamento n.18 di GEOPOLITICA

Geopolitica

Siamo lieti di segnalare le novità di questa settimana nel sito di Geopolitica:

Numeri:
Vol. I, no. 1: VENT'ANNI DI RUSSIA
E' in distribuzione il primo numero di Geopolitica, dedicato al ventennale della Federazione Russa. Numerosi contributi di analisti russi, italiani ed internazionali, con un articolo esclusivo del vice-ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa A. Grushko ...
Articoli:

Quale futuro per i BRIC(S)? Il nuovo baricentro economico del mondo
Questa trattazione vuole analizzare l’emergere di nuove aree strategiche per la produzione mondiale. I BRICS rappresentano le nuove economie emergenti, il fulcro del baricentro economico del mondo e i futuri flussi commerciali tra paesi. Essi stanno disegnando una nuova geografia della produzione mondiale, con i contorni di un modello di sviluppo che per certi aspetti riprende quello occidentale. Stiamo vivendo uno spostamento del baricentro economico del mondo, in cui un arcipelago di nuovi Paesi, ...


La cooperazione tra la Russia e l’Unione Europea secondo il Vice-Ministro degli Esteri russo
Il primo numero di Geopolitica, la rivista dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), intitolato Vent’anni di Russia, ospita tra gli altri anche un contributo esclusivo firmato dal vice-ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Aleksandr V. Gruško. Il vice-ministro Gruško ha dedicato il proprio intervento alle relazioni tra la Russia e l’Unione Europea. Si tratta di un tema su cui ha lavorato per gran parte della propria carriera: durante i finora ...

L’economia globale e il destino geopolitico della Cina
La Cina è cresciuta al ritmo più lento degli ultimi tre anni, con una crescita annuale dell’8,1% nel primo quadrimestre del 2012, a causa del rallentamento delle esportazioni e di un mercato immobiliare debole. Alcuni considerano il rallentamento della crescita del PIL nel corso dello scorso anno come un punto di svolta significativo nelle vicende economiche cinesi. Michael Pettis, professore di management all’Università di Pechino, ritiene che non passerà molto tempo prima che la Cina ...


Produttori contro rentier: la lezione che viene dalla Grecia
Le prime pagine dei giornali sono per la Francia, dove Nicolas Sarkozy ha perso la presidenza dal rivale socialista François Hollande, ma il vero terremoto politico che avrà conseguenze internazionali è avvenuto altrove, in Grecia. È comprensibile che i più in Italia guardino con malcelata soddisfazione alla caduta di Sarkozy (a dire il vero con uno scarto di voti meno ampio delle previsioni). Il presidente d’origini ebraico-magiare, con la sua eccentrica politica di puissance, non ...


“Perché il XXI secolo non sarà un secolo pacifico”: il panorama geopolitico secondo Carlos Pereyra Mele
Per gentile concessione dell’Autore riportiamo la traduzione italiana dell’intervista che Carlos Pereyra Mele, geopolitologo e docente all’Università della Patagonia, membro del Comitato Scientifico di “Geopolitica”, ha rilasciato alla rivista argentina “Disenso” lo scorso 23 aprile. Disenso: Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli incontri e le dichiarazioni tra i governi di Israele e degli Stati Uniti in relazione al programma nucleare iraniano. Sebbene l’Iran abbia messo in agenda già dal 1995 la necessità di ...


La Federazione Russa alla prova del multipolarismo
L’articolo seguente è l’editoriale del direttore Tiberio Graziani al primo numero di “Geopolitica”, intitolato “Vent’anni di Russia“. La strutturazione del nuovo sistema multipolare è condizionata principalmente dalla capacità della Russia di svolgere un ruolo proattivo in due importanti quadranti del Pianeta. Essi sono l’Asia Centrale e il Mediterraneo. Mosca, al fine di adempiere efficacemente tale funzione, deve rafforzarsi sul fronte interno. Putin, da poco rieletto alla presidenza della Federazione, sarà obbligato ad affrontare contemporaneamente ...


Investire in Russia e nei BRICS come antidoto alla crisi. Intervista all’avv. Armando Ambrosio
Il 24 febbraio scorso l’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), la rivista Geopolitica e lo Studio Legale Associato NCTM hanno organizzato, presso la sede romana di quest’ultimo in Via delle Quattro Fontane, un convegno sul BRICS e le opportunità economiche che offre all’Italia. Nell’elegante cornice d’una ex chiesa barocca adibita a sala conferenze, si sono avvicendati a parlare ad un’ampia e scelta platea (composta per lo più da imprenditori) esperti italiani ...


La Russia, l’Italia e il Mediterraneo in epoca di crisi: il Forum Italo-Russo alla Sapienza
Giovedì 26 aprile 2012, presso la Sala del Senato Accademico nel Palazzo del Rettorato dell’Università “Sapienza” di Roma, ha avuto luogo il Forum italo-russo Due sistemi a confronto per comuni strategie di progresso. L’iniziativa è stata promossa e sostenuta dal Centro di Studi Russi, sezione romana della fondazione Russkiy Mir di Mosca sotto la direzione della dott.ssa Natalia Fefelova, in collaborazione con il primo Ateneo romano e con l’Istituto EURISPES. A margine del seminario è ...
Buona lettura!

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giovedì 10 maggio 2012

Grillo: la diga dell’Europa antifascista.

IL NUOVO STALIN DEMOCRATICO TUONA :

"O NIKOS O BEPPE"

http://www.beppegrillo.it/

grillini

Forse , fattisi bene i conti , per rassicurare Napolitano e tutto

lo stato maggiore partitocratico nato dalla resistenza e

cementato dalla "lotta al fascismo" , Beppe Grillo ha scritto

sul suo blog che solo Lui può arginare e frenare il dilagare

in Italia come in Europa del pericolo della dittatura !!!!

Fascista , ovviamente .

"Agghiacciato" dal successo di Alba Dorata in Grecia ,

di Marine Le Pen in Francia e sconvolto da quello di Orban

in Ungheria , ha lanciato il grido di raccolta a tutti i resistenti

d' Italia ed Europa : o Nikos o Beppe"!!

Resteranno insensibili all'appello gli antifascisti , vecchi e nuovi,

di casa nostra e della Unione Europea ?

Si riconosceranno nel redivivo Stalin , in versione "democratica",

per "eliminare" Alba Dorata , Marine Le Pen , Orban e camerati dalla

Grecia , dalla Francia, dalla Ungheria e da tutto il globo i partigiani di

ieri e di oggi ???

Le bande grilline , cosi bene educate e raffinate , sapranno e

potranno reggere l'urto dei nuovi barbari dalle croci uncinate ??

Vedremo.........per ora usiamo il motto guida di Grillo :

VAFFANCULO !!!!!!

Vincenzo Mannello

http://www.vincenzomannello.it/

mercoledì 9 maggio 2012

Aggiornamenti EURASIA (28/04–04/05 2012)

eurasia

Di seguito il sommario degli aggiornamenti della Rivista "Eurasia" di questa settimana (dal 28 Aprile al 4 Maggio 2012):

Pubblicazioni

È attualmente disponibile in libreria l'ultimo numero (1/2012) di "Eurasia" (XXV), "Nasce l'Unione Eurasiatica"

ULTIME USCITE

Simone Santini, Iran 2012: L'imperialismo verso la prossima guerra? Scenari, Cronache, Retroscena. - Con la prefazione di Giulietto Chiesa.

Iran 2012. La profezia di un’apocalisse? La previsione di una guerra contro l’Iran torna a rimbalzare, da anni, nel dibattito pubblico, ogni volta smentita dai fatti. Anticipare lo scoppio di una guerra può essere esercizio intellettualmente stimolante ma probabilmente inutile, poiché, se la guerra scoppierà, essa non sarà conseguenza di un accidente della storia ma un suo determinato e specificoprodotto. Molto più utile, dunque, indagare le cause profonde, i contesti, gli scenari che potrebbero o meno condurre a questa guerra, con la consapevolezza di come il laboratorio iraniano rappresenti il microcosmo attraverso cui interpretare il tempo contemporaneo, scosso da innumerevoli e profondissime crisi, e il suo sviluppo futuro. Breve recensione qui

Iniziative e Seminari


Articoli e Saggi

L'EDITORIALE

Claudio Mutti, Verso l'Unione Eurasiatica

La Russia sta sviluppando un'azione aggregatrice per restaurare in parte quell'unità che si è disgregata col crollo dell'URSS. Il 1 gennaio 2012, infatti, è entrato ufficialmente in vigore l'accordo siglato da Russia, Bielorussia e Kazakhstan per l'istituzione di un'unione doganale preliminare all'unificazione dell'economia delle tre repubbliche. In un articolo pubblicato dal quotidiano "Izvestia" che ha suscitato l'allarme dei commentatori occidentalisti, Vladimir Putin ha definito lo Spazio Economico Unico "un traguardo di portata storica non solo per i tre paesi, ma anche per tutti gli Stati postsovietici". Nel caso di una sua rielezione alla guida della Russia, Putin prospetta il passaggio di questi tre paesi ad una fase ulteriore di coordinamento e quindi alla nascita del nucleo di una Unione Eurasiatica.

ALTRI ARTICOLI

Eliana Favari, Egitto: i Fratelli Musulmani alla prova del “cambiamento”

Scrive Massimo Riva che «non c'è bisogno di rifarsi ai recenti allarmi della Corte dei conti per sapere che, togliendo ancora più soldi dalle tasche dei contribuenti, si deprime la crescita». (1) E si potrebbe aggiungere che non c'è bisogno di essere economisti per capire che far cadere la domanda interna per evitare il tracollo finanziario non può che danneggiare gravemente l'economia del nostro Paese - notoriamente fondata sulle Pmi e su quelle (poche) grandi imprese strategiche (pubbliche) che non sono state "liquidate" negli anni Novanta.

Ali Reza Jalali, Bahrain, ovvero la rivoluzione dimenticata

Le rivolte del Bahrain, iniziate nel febbraio del 2011, sono trattate dai media in modo diverso che non quelle di altri Paesi come la Siria. Perché questa diversa impostazione? Cosa di diverso ha questo piccolo Paese del Golfo Persico rispetto ad altre aree del mondo arabo? L’alleanza militare della Penisola araba con gli USA, il petrolio, la simpatia dell’opposizione del Bahrain nei confronti del temuto Iran, sono alcuni elementi che aiutano a capire cosa sta accadendo nella regione più “calda” del mondo.

Giovanni Armillotta, La nuova politica africana della Repubblica Popolare Cinese

Oggi l’Africa odierna spazia dall’Aids ai conflitti fomentati dalle ex potenze coloniali; dal fondamentalismo islamico alle fragili paci; dal petrolio sino alla penetrazione cinese che ha il pregio pragmatico di non mettersi maschere pietistiche nel far man bassa nel Continente.

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sabato 5 maggio 2012

La grandezza: la linfa stessa della Vita

friedrich-nietzsche-zarathustra

Diavolo! E’ ovvio che poi i dibattiti che vi accendono sono giusto quelli sull’eutanasia. A vivere ci avete rinunciato. Siete troppo ‘buoni’ per interessarvi alla vita, che, come si sa dai tempi del greco Eraclito, è guerra e ancora guerra. Ve lo sbatterebbe subito in faccia Meister Friedrich Nietzsche, che avete chiassosamente espulso dal Campidoglio. Vi direbbe quanto vi siete immiseriti con questo masticare sempre le stesse parole – pace e bene –, ruminare sempre gli stessi concetti – uguaglianza-tolleranza –, ritrovarvi sempre tra voi, gli equilibrati (leggi: furbetti), i moderati (leggi: ruffiani), i moderni (leggi: fiacchi e viziati). Dallo spleen allo spread: nient’altro. Depressi. Asfittici. Per dissimulare l’estenuazione vi agitate e pestate i piedini. Andate dalla mamma: Mamma Morale.
E’ naturale, non egregi ma gregari politicanti romani, che il nostro perentorio Nietzsche in Campidoglio vi disturbi. Parlava di grande passione, Nietzsche, voleva il grande stile, la grande politica. Sì, metteva dappertutto questo aggettivo, Nietzsche, che vi fa saltare di sicuro i nervi: grande. Addirittura al superlativo: grandissimo. Anche infilandolo in quello che si conosce come ‘superuomo’, una sorta di uomo supremo, che non è il marito della casalinga di Voghera, che non è semplicemente un’idea platonica; che è, seppur raramente (e sempre più raramente), carne e sangue. Vi invita, Nietzsche, a pensare come potreste fare in modo che nascessero più esemplari di questo ‘uomo supremo’. A pensarci, eh, mica a programmare già una profilassi eugenetica di quelle feroci. A pensare alla grandezza, perché tanto basta perché nel mondo si aprano squarci e baleni di luce. A ricordare almeno che, come uomini, avremmo la facoltà di desiderare la meraviglia e non solo una stanca, burocratica routine. Oltre Bersani e Casini, insomma. Oltre i tecnici, anche se, oggi, solo per la loro compostezza, certi sembrano arcangeli.
Mamma Morale vi ha trasformati in cadaveri, politicanti romani, oche del Campidoglio de noantri. Le vittime di qua, le vittime di là. Siete dei medium, più che mediatori della volontà popolare. Provate invece a mettere giù la bacchetta. Voltate pagina una buona volta. Leggete tra le righe Nietzsche e capirete che, continuando così, nulla saranno le vittime di fatto rispetto a ciò che avrete sacrificato per fifa: il meraviglioso. La grandezza. La linfa stessa della vita, che la rende desiderabile e degna. La libertà di votarsi a cause nobili, un po’ più nobili, un po’ più in su della lotta all’evasione fiscale. L’entusiasmo. E’ a questo che dovrebbero servire, oggi, i libri, le scialuppe che usano di solito le idee per salvarsi dal fiume limaccioso della storia. A spargere i semi del meraviglioso in un mondo caotico e depresso, che ha perso il suo firmamento e non sa più dove andare. O, dovrei dire, dove sbattere la testa?

Franco G. Freda

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