Vogliamo giustizia!

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Giustizia per i morti di Bologna

Ultimissime del giorno da ADNKRONOS

domenica 31 ottobre 2010

LA SVEGLIA-CANGURO

Sveglia Tocky


Sveglia Tocky
La solita sveglia, direte. E invece non e' cosi'. Istruzioni per l'uso: caricare fino a 2 ore di musiche in formato mp3 in grado di farvi alzare dal letto. Poi puntate la sveglia Tocky all'ora che preferite e aspettate che suoni e che inizi a... saltare. Perche' si', hanno inventato anche questo, una sveglia che salta all’ora che scegliete per iniziare la giornata. Tocky fa un balzo di un metro e poi inizia a rotolare e rotolare emettendo come suono il risveglio che avete scelto voi. E' rivestita di gomma e potete sceglierla in diversi colori: azzurro, bianco, verde mela, nero e arancione.
A.S.
Costo: € 54,90

Quattro nuovi titoli delle Edizioni di Ar


Libreria Ar: servizio di informazione libraria e di vendita per corrispondenza.
Per ordinare: info@libreriaar.com - www.libreriaar.com - tel./fax: 0825 32239
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- Adolf Hitler. Architetture. Edizione in 500 esemplari. Pp. 72; XXXIII tavole a colori e XIV in b/n, su carta patinata lucida di gr. 115; copertina cartonata con rivestimento in tela; sovracopertina a colori su carta patinata plastificata di gr. 170. Dall’indice: Le architetture tracciate originariamente dal  Führer; le architetture illuminate originalmente per questo volume a cura delle Edizioni di Ar. Edizioni di Ar, 2010. Euro 20,00
- Giovanni Costa. Diocleziano. L’Autore afferma che la magnanimità di Diocleziano – “la grandezza d’animo e la potenza d’agire di quest’ultimo grande imperatore che s’ispirava alla tradizione dell’antica Roma” (Raimondo Bacchisio Motzo) -, la sua fermezza nel considerare la dignità imperiale più un ufficio da adempiere, una disciplina da praticare più che un privilegio da conservare in abito cortigiano, le sue cure attente per gli studi giuridici, storici, retorici, le sua decisione ‘campale’ nel dominio militare, architettonico, finanziario, permisero di restaurare la securitas la pax: la felicitas dell’Impero. . Edizioni di Ar, 2010. Euro 7,00
- Evola - Guénon. Gerarchia e democrazia. A cura di Franco G. Freda. Dall’indice: Senza sottintesi (di F.G. Freda; Il problema della decadenza; suggestioni sociali, democrazia ed ‘élite’; sull’essenza e la funzione attuale dello spirito aristocratico; indice dei nomi.  . Edizioni di Ar, 2010. Euro 7,00
- Giuseppe Mazzini. Della guerra d'insurrezione conveniente all'Italia. Istruzioni per le bande nazionali. “Ebbi a lottare con il più grande dei soldati: Napoleone. Giunsi a mettere d’accordo tra loro imperatori, re e papi. Nessuno mi dette maggiori fastidi di un brigante italiano: magro, pallido, cencioso, ma eloquente come la tempesta, ardente come un apostolo, astuto come un ladro, disinvolto come un commediante, infaticabile come un innamorato, il quale ha il nome: Giuseppe Mazzini.”. Con questi tratti, nelle sue ‘Memorie’, il principe di Metternich dipinge la figura di Mazzini. Questo testo rivela un tratto meno noto rispetta alla caratteristica vulgata della sua riflessione politica: l’impronta, inattenuata e immediata, del Mazzini pensatore militare, non solo fautore sentimentale ma pure assertore teorico della guerra spregiudicata, disincantata – ossia della guerra senza esitazioni, libera da canoni e procedure, con l’unico vincolo della vittoria. Edizioni di Ar, 2010. Euro 7,00
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Io sono Eric Priebke (SS-Hauptsturmführer)

Io sono Eric Priebke SS-Hauptsturmführer
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«Al di là del significato dei singoli eventi della vita, un uomo che si avvia alla fine del suo percorso deve tirare le somme. Forse la cosa più difficile è proprio accettare con serenità il proprio destino. Io credo, dopo tanti travagli, di aver capito il significato del mio:
3422899412lottare fino alla fine per tenere alto il mio onore di uomo,
l'orgoglio di appartenere al mio popolo,
il popolo tedesco che con i suoi pregi e i suoi difetti non posso e non voglio cessare di amare.»

«A mie spese ho dovuto imparare che dietro la maschera della legalità democratica spesso si celano gli interessi e gli intrighi di lobby potenti, che calpestano il diritto e manipolano l'informazione pur di raggiungere i loro torbidi scopi.» «Su tutte le sentenze che mi riguardano non si è mai processato l'uomo Priebke, innocente o colpevole che fosse, ma l'ideologia che si voleva a tutti i costi che egli incarnasse. Si è giudicato non secondo i canoni del diritto ma all'unico scopo di inscenare un processo mediatico che avrebbe imposto all'attenzione dell'opinione pubblica il solito pacchetto emozionale, confezionato per suggestionare le masse con la figura di un mostro a uso e consumo dei giochi di potere dei potenti.» Se le manette, la deportazione di un vecchio, il carcere, la lontananza dalla mia sposa malata, sono oggi la croce della mia vita, l'incredibile lato positivo di questa esperienza è stato trovare tanti amici sinceri; è stato scoprire un tesoro.
Fratelli che da tutte le parti del mondo si sono prodigati nell'aiutarmi. Il mio impegno di novantenne che anche dietro le sbarre non si è mai arreso, è quello di un uomo che anche se terribilmente stanco, cerca di stare in piedi per lasciare in eredità ad altri il significato vero della sua vita.
Il caso Priebke doveva essere l'ennesima occasione per riaffermare e giustificare i principi su cui si fondano le suggestioni politiche e sociali del mondo attuale. Un mondo programmato nella conferenza di Yalta, autolegittimato con i processi farsa di Tokio, Norimberga e gli altri, inscenati via via contro chi non voleva allinearsi alle logiche del nuovo corso.
Doveva essere l'ultima occasione per usare il soldato tedesco come simbolo del male, contrapposto a tutto ciò che in termini sempre più categorici viene imposto ai popoli della terra come il bene: il nuovo ordine mondiale, quello globalizzato da un ristretto gruppo di plutocrati cosmopoliti e dai politicanti al loro servizio. Probabilmente le generazioni attuali, quelle che non hanno fatto la guerra non possono capire.
Noi abbiamo dovuto sparare alle Ardeatine; non lo abbiamo fatto per un sentimento di odio.
L'abbiamo dovuto fare in seguito ad un ordine irrifiutabile venuto direttamente da Hitler.
Ciò che posso dire è che la rappresaglia era ed è ancora oggi una pratica legale in guerra. Non ubbidire sarebbe stato impossibile, come è dimostrato dalle vicende terribili di Hiroshima, di Dresda e di tutti i molteplici massacri e rappresaglie avvenuti nella seconda guerra mondiale, dove al contrario di quanto successe alle Ardeatine, si uccisero molto spesso indiscriminatamente anche donne e bambini. La mia coscienza di uomo si sente libera.
Per nessuno motivo vorrei essere al posto dei miei persecutori, senza vincoli nello spazio ma prigionieri nell'animo.
Mi hanno tolto la libertà, mai, però, mi toglieranno la dignità.
Le invenzioni di alcuni falsi testimoni sulle mie responsabilità in atti malvagi, torture e cose del genere sono un male veramente gratuito e quindi per me più doloroso. E' propria questa cosa che più di ogni altra, ancora oggi mi fa soffrire. La ingiustizia della condanna all'ergastolo, rientra tutto sommato nella logica della vendetta, meccanismo questo che anche se aberrante è comprensibile alla mia mente. Le menzogne diffamanti però manipolano l'immagine della persona snaturandola agli occhi dei suoi simili, dei suoi amici e parenti, sono un'onta insopportabile, un male veramente raffinato contro il quale non mi stancherò mai di lottare.   Erich Priebke

mercoledì 27 ottobre 2010

L'addio di Ozzie dà la sveglia a Microsoft

L'email di congedo delinea un mondo "post PC". Siamo all'alba di un nuovo giorno, ma forse Microsoft non se n'è accorta.

[ZEUS News - www.zeusnews.com - 26-10-2010]
Ozzie email addio Microsoft cloud post-PC
L'email di addio di Ray Ozzie, che da poco ha lasciato il ruolo di Chief Software Architect di Microsoft pur restando ancora per qualche tempo nell'azienda, non nasconde l'amarezza che il creatore di Lotus Notes deve provare.
Facendo il punto della situazione rispetto a cinque anni fa, Ozzie trova che Microsoft non abbia sbagliato le mosse: allora era l'"alba di un nuovo giorno" - come recita d'altronde l'oggetto del messaggio, peraltro datato al 28 ottobre - e oggi, dopo un lustro, l'azienda di Redmond si trova di fronte a una nuova alba che le impone nuove sfide.
Il problema è che la risposta alle sfide di ieri, per quanto formalmente corretta, è stata troppo lenta: gli avversari sono riusciti a guadagnare terreno prezioso e anche i successi, a partire da Bing fino a Windows Phone 7 (che promette bene, ma per ora è ancora una scommessa) passando per i servizi Windows Live, non hanno brillato quanto avrebbero potuto.
Oltre a indicare il fenomeno, Ozzie ne illustra anche le cause, che sono le stesse che possono mettere in pericolo il futuro di Microsoft nei prossimi cinque anni: è difficile far capire ai dirigenti di Redmond che ormai è giunto il momento di superare il paradigma "PC-centrico"con il quale sono cresciuti e che ha permesso loro di guadagnare quella posizione che attualmente occupano.
Il giorno che nasce oggi è secondo Ozzie caratterizzato da utenti chenon distinguono il PC dal browser e il browser da Internet, anche perché il computer stesso non è più il centro dell'esperienza, che invece avviene attraverso una molteplicità di dispositivi.
Se l'importanza del Personal Computer era inimmaginabile 25 anni fa(il 20 novembre si festeggia il quarto di secolo di Windows 1.0), oggi è inimmaginabile che questa importanza sia giunta al capolinea. Microsoft deve capirlo, o rischierà molto seriamente.
Per Ozzie il futuro è nel cloud computing: il centro non è la macchina, ma i servizi. Sfortunatamente non tutti in Microsoft sembranocondividere questa visione ed è principalmente per questo - si legge tra le righe - che il CSA se ne va.
"Chiudete gli occhi e create una immagine realistica di come un mondo post-PC potrebbe attualmente apparire", è l'augurio. "Coloro che possono vedere un futuro plausibile più brillante di oggi otterranno l'opportunità di essere al primo posto".
Certo non è tutto perduto: le basi gettate da Ray Ozzie, da Windows Azure ai vari servizi Web di cui Office 365 è solo l'ultima incarnazionesono solide e hanno possibilità di svilupparsi, ma solo se qualcuno vi crede fermamente. Chi vi riponeva la maggiore fiducia, però, ha già un piede fuori dalla porta.

30-31 ottobre a Milano: MILITALIA


30-31 ottobre a Milano: MILITALIA
http://www.parcoesposizioninovegro.it/militalia/

La fiera MILITALIA è l'espressione più aggiornata della tradizione di eventi dedicati all'argomento del collezionismo militare che si sono svolti da anni nel Parco Esposizioni Novegro.
Suddivisa nelle due edizioni di maggio e novembre, la Manifestazione comprende i seguenti settori:
  • Forze armate e corpi dello stato
  • Musei storici e militari
  • Associazioni d'arma e combattentistiche
  • Associazioni di settore ed archeologiche
  • Gruppi storici in costume
  • Modellismo statico e wargame
  • Armerie e survival
  • Editoria specializzata
  • Spettacoli e concerti
  • Mercato internazionale di militaria

La Fiera si compone sia di una parte propriamente espositiva sia di una costituita da iniziative speciali di animazione con il coinvolgimento di organizzazioni che danno vita a rappresentazioni e raduni altamente spettacolari. 
Scopo infatti della Fiera è anche quello di fornire dei quadri informativi di tipo storico-militare e di costume. La merceologia esposta è molto varia ed è costituita tra l'altro dalle seguenti voci: medaglie, cartoline, distintivi, libri, copricapi, quadri bronzi, ordini cavallereschi, foto, diplomi, uniformi, scudetti, accessori, soldatini, modelli d'epoca, stampe, manifesti, dardiere e gagliardetti, fregi, mostrine, oggetti e documenti. 
Organizzata per la prima volta (quale edizione pilota numero zero) nel 1986 nell'ambito di Hobby Model Expo, MILITALIA si è sviluppata autonomamente già dall'anno successivo, passando a proporre 2 e anche 3 edizioni all'anno e proponendosi in breve tempo quale principale manifestazione del settore in Italia e obbligato punto di riferimento e contatto per tutti gli appassionati del collezionismo militare. Accanto a quest'ultimo sono stati progressivamente sviluppati i settori del modellismo militare, con importanti concorsi tematici, dell'editoria storica ed uniformologica e del wargame. 
Accanto a questi settori è da segnalare lo spazio tradizionalmente a disposizione delle associazioni d'arma e dei reparti delle forze armate, che negli anni ha proposto, oltre agli stand dell'Arma dei carabinieri, della Polizia di Stato, dei corpi militarizzati (come il Corpo Forestale dello Stato e i Vigili del Fuoco), alcuni tra i più prestigiosi reparti dell'Esercito tra cui ricordiamo la Brigata Paracadutisti Folgore e la Brigata Bersaglieri Garibaldi. 
Nell'area esterna sono state numerose le occasioni per il pubblico di ammirare negli anni spettacoli di ricostruzione storica di battaglie tra figuranti che hanno riproposto scene di scontri a fuoco di periodi storici dal '700 ad oggi.

MILITALIA QUALE LUOGO SIGNIFICATIVO PER LA MEMORIA NAZIONALE

La mostra Militalia sta assumendo sempre di più il carattere di testimonianza della nostra storia nazionale. Se infatti le Forze Armate sotto tutte le latitudini sono il segno distintivo di un popolo, i ricordi e le tradizioni che esse racchiudono valgono anche a rimarcare l’identità che sta alla base di una nazione. 
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale l’argomento militare in Italia è stato sempre vissuto sottotono e forse con qualche imbarazzo. Il rischio di essere tacciati per “militaristi” ha impedito spesso alle nostre rappresentanze istituzionali quell’afflato e quel sacrosanto orgoglio che l’argomento dovrebbe suscitare. Questi atteggiamenti purtroppo se a livello ufficiale oggi hanno ancora una considerazione, per debolezza culturale diffusa si stanno perdendo a livello sociale. Talché anche le ritualità pur non invasive che hanno caratterizzato gli anni ’50 e ’60 si sono a poco a poco ridotte in poche significative occasioni di larga partecipazione popolare. 
Fra queste possiamo ascrivere sicuramente la tradizionale parata, da qualche anno ripristinata, del 2 giugno, e altre iniziative di certo richiamo come il Carosello storico dell’Arma dei Carabinieri, le Frecce tricolori ecc. Troppo poco in realtà ed un vero peccato perché, invece, nella popolazione l’interesse e l’emozione per i propri soldati sono solo sopiti, pronti ad esplodere appena gliene si dà motivo. 
Ecco spiegato il successo di Militalia che nelle sue due edizioni annuali raccoglie l’interesse e la presenza non di incalliti fanatici di “militaria”, fra l’altro riferita a tutte le epoche e a tutte le nazioni, ma anche una larghissima partecipazione di giovani e meno giovani attratti dalle divise e dalla storia patria che sta loro dietro. Si aggiunga che da anni Militalia non solo ospita a condizioni praticamente gratuite le superstiti Associazioni d’arma e di combattenti ma dà anche vita, attraverso l’allestimento di opportune tematiche, a rievocazioni storiche spesso di contenuto assolutamente raro sotto il profilo documentativo. 
Fra queste possiamo ricordare, ma solo per fare un esempio, la grande rassegna sull’esercito di Roma antica, quella sui “Balilla” del ventennio e ancora nell’ultima edizione di Maggio 2009, quella sulla storia dell’Aeronautica Militare Italiana. L’ impegno degli organizzatori in questa direzione sarà sempre più pressante anche finalizzato al coinvolgimento delle istituzioni pubbliche per promuovere, ancora meglio, incontri e raduni nei grandi spazi del Parco Esposizioni per coinvolgere in misura sempre maggiore l’attenzione e la curiosità del pubblico.

N.B. Come ogni anno, saranno presenti l'Associazione Culturale X MAS, l'Associazione Culturale SAF-RSI e le Edizioni RITTER

martedì 26 ottobre 2010

Minzolini contro Renzi, la battaglia è su Facebook

Minzolini contro Renzi, la battaglia è su Facebook

Il botta e risposta tra il sindaco di Firenze e il direttore del Tg1 passa dal social network.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 25-10-2010]
Renzi Minzolini Facebook TG1 sindaco Firenze degra
Matteo Renzi, sindaco di Firenze
Tutto è cominciato quando il sindaco di Firenze, Matteo Renziha commentato ironicamente su Facebook il richiamo fatto dall'Agcom al Tg1 che segnalava lo squilibrio di quest'ultimo a favore del governo.
"Sono rimasto molto sorpreso dalle rivelazioni dell'Autorità di garanzia che si è accorta che Minzolini fa il Tg1 a favore del Governo" ha scritto Renzi sulla propria bacheca."Meno male che il garante c'è: da soli era veramente impossibile accorgersene".
Sembra che il direttore del Tg1 non abbia preso bene la critica: il telegiornale di Raiuno, infatti, ieri sera ha trasmesso due servizi che mostravano il degrado di Firenze, l'uno sullo spaccio di droga in zona San Lorenzo e l'altro sui rifiuti presenti in centro.
Anche Renzi ha interpretato i due servizi come una risposta al proprio post e così, sempre via Facebook, ha rincarato la dose: "Minzolini replica alle critiche con servizi sul Tg1 contro Firenze" ha scritto il sindaco, richiamando i lati positivi della città che invece il Tg1 non ha nemmeno citato. 

"Una settimana fa abbiamo avuto i premi dalle bibbie americane del turismo: il Tg1 era in ferie? Dopo il mio post su Facebook, ecco i servizi contro la mia città. Sul degrado urbano noi possiamo recuperare, ma sul degrado di una professione Minzolini ha già dato il massimo...".
Matteo Renzi pare dunque non avere alcuna intenzione di cedere: resta ora da vedere se e come Minzolini reagirà a sua volta.

lunedì 25 ottobre 2010

Progetto Sociale di ottobre


Clicca sul collegamento inserito nel titolo del messaggio potrai leggere, stampare e diffondere Progetto Sociale di ottobre.

Domini .it, raddoppiati in 5 anni


Domini .it, raddoppiati in 5 anni
di Lorenzo Gennari

Domini .it, raddoppiati in 5 anni

venerdì 22 ottobre 2010
Sono 2 milioni i siti italiani su Internet, raddoppiati negli ultimi 5 anni. Una cifra che porta i domini con il suffisso ".it" al quinto posto in Europa e al nono nel mondo
domini .it sono arrivati a toccare quota 2 milioni e nella classifica dei paesi europei per numero di domini nazionali, quelli italiani sono in quinta posizione dopo Germania, Inghilterra, Olanda ed Unione europea (.eu). Nella classifica mondiale invece, il .it è preceduto - oltre che dai domini europei appena citati - dal .cn cinese, secondo in classifica, dal .ru russo, dal .ar argentino e dal .br brasiliano, rispettivamente sesto, settimo e ottavo.
I dati sono stati resi noti dall'Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr), che gestisce il Registro .it, incaricato di assegnare i domini italiani. Nel nostro paese, la procedura per la registrazione, si è adeguata solo da un anno a quella degli stati più evoluti in termini di burocrazia telematica. Registrare o trasferire un dominio .it, fino a poco tempo fa prevedeva l'utilizzo di anacronistici fax o peggio l'invio della cosiddetta LAR (lettera assunzione responsabilità) via posta ordinaria.
Dal 28 settembre del 2009 invece esiste il sistema sincrono, ovvero la possibilità di fare tutto in tempo reale, e soprattutto, direttamene online. Il primo dominio Internet italiano è stato proprio quello del Cnr e risale al 23 dicembre 1987.
La media mensile di registrazioni è a quota 32mila, delle quali oltre 27mila in tempo reale (solo il 18 per cento dei richiedenti utilizza ancora il vecchio metodo). Un andamento che ha permesso di raggiungere, già il 30 settembre 2010, con 324mila nuove registrazioni, il totale dell'intero 2009, pari a 339mila.
«A breve - annuncia Maurizio Martinelli, responsabile dell'Unità Sistemi e Sviluppo del Registro.it - saranno introdotte altre novità tecnologiche, tra le quali l'Internationalized domain name, che permetterà di registrare i propri domini mantenendo il nome esattamente uguale alla reale denominazione di persona, società o marchio e cioè saranno permesse lettere accentate e caratteri speciali.

domenica 24 ottobre 2010

Furto virtuale ma l' indagine è reale

Una signora palermitana ha sporto denunzia contro ignoti che si sono introdotti nel suo ambiente virtuale costruito e arredato nell'ambito di un gioco su Facebook.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 23-10-2010]
ldr
La derubata non nasconde la propria identità: si chiamerebbe Paola Letizia e lavorerebbe al PRA la quarantenne che sconvolta ha denunziato alla procura della Repubblica il furto avvenuto nel suo alloggio amorevolmente arredato in Pet Society, notissimo gioco a disposizione degli utenti di FaceBook.
L'ignoto malfattore, introdottosi altrettanto virtualmente nello spazio riservato di Paola composto da ben sette vani, ha asportato qualsiasi cosa, dall'idromassaggio al tavolo da biliardo, letti e divani, tappeti e idromassaggio,specchi e acquario. Ha lasciato soltanto Blue Cat, il gatto virtuale che -evidentemente territoriale- deve aver difeso con le unghie e coi denti il diritto alla propria libera esistenza sul social network.
La derubata basa l'accusa di furto sulla circostanza che per arredare l'ambiente virtuale occorre frequentare punti di vendita virtuali, dai mobili all'abbigliamento, dai gadget ai market dove fare la spesa e oltre tutto richiede tempo, pazienza e oculatezza.
Il PM cui è toccato in sorte di occuparsi della vicenda in un primo tempo aveva emesso ordinanza di archiviazione: furto virtuale, reato virtuale. Ma il GIP ha ordinato la prosecuzione delle indagini, ritenendo che l'ignoto hacker abbia commesso non un furto ma il reato di introduzione abusiva nella corrispondenza elettronica e nelle attività connesse il che comporterebbe una condanna da uno a cinque anni di galera.
Infatti, spiegano i giuristi, per accedere all'alloggio in Pet Society occorre conoscere l'account di posta elettronica e la password di accesso, dati sensibili e che solo un lavoro mirato di hackeraggio potrebbe aver messo a disposizione del per ora ignoto malfattore.
Ovviamente, nessuno azzarda di pensare che si possa trattare di unoscherzo magari maturato nell'ambiente di lavoro dove, si sa, purtroppo account e password sono spesso incustoditi ed alla portata di chiunque.
Resta da definire la custodia di Blue Cat, perché in teoria ora gli animalisti potrebbero presentare un'istanza al magistrato per ottenerne l'allontanamento dall'ambiente virtuale che non è più quello a cui era abituato.
E sempre che maggiori danni non incombano sulla signora Letizia, che in teoria potrebbe esse chiamata a rispondere di crudeltà virtuale nei confronti del micio virtuale magari per averlo lasciato a lungo solo e prigioniero nell'alloggio ormai vuoto, senza quelle coccole quotidiane che ai gatti aspettano di diritto. Ormai, anche a quelli virtuali.

Il profeta del mondo nuovo


Il profeta del mondo nuovo
di Gianni Petrosillo - 23/10/2010
Fonte: Conflitti e strategie [scheda fonte]

Marchionne ha “i cinque minuti”, anzi i dieci. Dieci-minuti-dieci a causa dei quali alzare ancora un polverone con la Fiom, questa volta in Basilicata, alla Fiat Sata di Melfi, dove l'Harry Potter canadese - davvero molto meno simpatico e creativo del maghetto della saga letteraria fantasy inglese - ha deciso di introdurre lo stesso sistema di pause dello stabilimento di Pomigliano, abbassando di 600 secondi il break dei lavoratori lucani. Sergio Marchionne come CarCarlo Pravettoni, (indimenticabile personaggio interpretato da Paolo Hendel nella trasmissione Mai dire goal), uomo d'affari senza scrupoli, amministratore delegato di un'impresa a dir poco ambigua nonché fondatore di una lista denominata Asfalto che ride. >Questo avveniristico partito, che anticipava di un decennio la linea politica di Torino, aveva nel suo programma, oltre a priorità antiambientaliste e antisociali (traffico di materiale radioattivo e scorie, costruzione ed esportazione di mine antiuomo, traffico di organi, commercializzazione di prodotti finanziari da strozzinaggio) idee rivoluzionarie sulle relazioni industriali finalizzate a rilanciare i profitti aziendali ed abbattere i tempi morti della produzione. Una di queste prevedeva l'impiantamento di tubi nel sedere delle maestranze per impedire alle stesse di allontanarsi dalla propria postazione di lavoro anche in caso di impellenti ed ineludibili urgenze fisiologiche. Difficile pensare che Marchionne voglia arrivare a tanto ma ritmo e produttività sembrano essere anche le sue fisime mentali, almeno quando si tratta di mettere ordine nelle fabbriche del gruppo dislocate in Italia. Siamo alle solite boutades da manager narcisisti che fanno ridere come gli scherzi da prete. Costoro si sentono gli unici innovatori di un mondo in progress messo perennemente sotto assedio dagli eserciti conservatori dei pezzenti e dei salariati che non vogliono cedere le loro poche garanzie. Il Ceo del Lingotto, con un linguaggio profetico e religioso, ha chiesto al Paese di risvegliarsi dal suo torpore precristiano e di superare quel sistema consolidato, ma ormai fuori corso storico, di certezze antidiluviane che stridono coi principi del nuovo testamento industriale della globalizzazione. Per questo Marchionne pretende dalle parti sociali e istituzionali, non fiducia sui suoi progetti, ma fede cieca ed assoluta, benché nessuna opera di buona volontà, per esempio sotto forma d'investimenti, sia stata fin qui realizzata dalla sua compagnia. Vuoi vedere che Marchionne ha calato le innovative Tavole sacre della catena di montaggio del Sistema Ergo-Uas proprio sulla Campania e sulla Lucania - terre aspre e impervie dove pure Cristo ha avuto problemi ad arrivare, addirittura scegliendo di fermarsi un po' prima della Basilicata dalle parti di Eboli – per dimostrare di essere davvero l'atteso (ma da chi?) messia nazionale? Finora però abbiamo ascoltato solo tante prediche e visto pochi miracoli. Non vorrei dirlo, ma quella di Marchionne sembra essere la solita setta di impostori che crea grandi aspettative, annuncia la terra promessa e poi scappa col patrimonio degli adepti a costruire nuove chiese automobilistiche in Polonia o in Romania. Del resto, chi può credere ai profeti, annunciatori dell'eternità, che si preoccupano di perdere dieci minuti?

Il fascismo trapanese e la resistenza all'invasione americana



"Il fascismo trapanese e la resistenza all'invasione americana"

autore Gino Solitro.

Questa fatica bibliografica, vuole senza alcun pregiudizio raccontare un breve momento di storia della nostra Italia, volendo portare alla ribalta uomini che con il sacrificio della loro vita hanno scritto pagine eroiche di storia.

Il libro è in distribuzione gratuita e per riceverlo contattare il camerata

Agostino Panitteri mail: agostino.panitteri@libero.it

Il Papà del nostro amico è stato un eroe di guerra e ha militato nella Luftwaffe come ufficiale pilota



DIRETTORE D'ORCHESTRA? NO, DI TV!


DIRETTORE D'ORCHESTRA? NO, DI TV!
Magic Wand - Programmable TV Remote
Chi vincera' l'epica battaglia tra il telecomando e la bacchetta da direttore d'orchestra (o da mago), per il controllo del televisore? L'oggetto che vedete in foto e' un "remote control" straordinario che sembra essere uscito da un film di Harry Potter, in grado di memorizzare 13 differenti codici infrarossi da vari apparati elettronici e riprodurne gli effetti tramite 13 gesti "magici". La bacchetta non possiede nessun bottone o pulsante, perchè ogni comando viene impartito tramite un gesto: ruotare la bacchetta
in senso orario si potrebbe associare all'aumento del volume, ruotarla in senso inverso allo spegnimento, mentre con dei colpetti del nostro indice potremmo cambiare canale o accendere il decoder. Provatelo, fare zapping diventera', improvvisamente, una cosa divertente! E non perdete questo video di presentazione
A.S.
Costo: $89.99 - www.thinkgeek.com

sabato 23 ottobre 2010

EURASIA rivista di studi geopolitici


Di seguito gli aggiornamenti al sito di "Eurasia" di questa settimana (9-15 Ottobre c.a.):


VENERDÌ, 22 OTTOBRE
Carla Pinna
Dal 7 all’11 settembre scorso il generale Than Shwe ha visitato la Cina, dopo che nel giugno scorso il premier cinese Wen Jiabao aveva visitato il Myanmar. Questo scambio di visite è avvenuto per la commemorazione del sessantesimo anniversario dei legami diplomatici tra i due Paesi.

Domenico Losurdo
Nel 1988 Liu Xiaobo dichiarò in un’intervista che la Cina aveva bisogno di essere sottoposta a 300 anni di dominio coloniale per poter diventare un paese decente, di tipo ovviamente occidentale. Nel 2007 Liu Xiaobo ha ribadito questa sua tesi e ha invocato una privatizzazione radicale di tutta l’economia cinese.

MERCOLEDÌ, 20 OTTOBRE
Strategie israeliane di accerchiamento della Turchia
Aldo Braccio
Il ministro degli Esteri greco, Dimitris Droutsas, ha in questi giorni visitato Gerusalemme, dove ha incontrato il primo ministro israeliano Netanyahu, il ministro degli Esteri Lieberman, il ministro della Difesa Barak e perfino il capo dell’opposizione Tzipi Livni.


LUNEDÌ, 18 OTTOBRE 
L'autunno caldo della Moldova
Alessio Bini
L’attuale situazione politica ed istituzionale in Moldova non è sostenibile. Il fatto che esista anche solo una minima possibilità che le prossime elezioni prolunghino la situazione attuale dovrebbe far riflettere tutte le forze politiche del Paese.

Ginevra Lamberti
Il Kirghizistan è una Repubblica relativamente giovane, dichiaratasi indipendente venti anni fa e guidata per quindici da Askar Akayev. Uomo di scienza senza un passato direttamente legato al comunismo e simpatizzante del WTO, sembrava il candidato ideale per creare un angolo di democrazia nel cuore dell’Asia Centrale.

 

E tanti altri articoli sono disponibili sul sito.
Le ricordiamo che è attualmente disponibile in libreria l'ultimo numero di "Eurasia" (1/2010) dedicato a l'Italia: 150 anni di una piccola grande potenza
 Buona lettura!
la Redazione


Per consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
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venerdì 22 ottobre 2010

DALLA STRAGE ALLA FARSA



Da: LIBERO
di: Andrea Morigi


Nessuna prova al processo per gli 8 morti di Piazza della Loggia a Brescia. Eppure il pm chiede 4 ergastoli per Zorzi, Maggi, Tramonte ed il generale Delfino


Per l’accusa, i responsabili della strage di Piazza della Loggia sono quattro: Delfo Zorzi,Carlo Maria Maggi, Francesco Delfino e Maurizio Tramonte.

Quel 28 Maggio del 1974, a Brescia morirono otto persone ed un altro centinaio furono ferite. Ed è praticamente l’unico dato storico accertato inconfutabilmente. Un solo elemento, del tutto insufficiente  ai pm Roberto di Martino e Francesco Piantoni, per ricostruire l’accaduto, in mancanza di una traccia materiale o anche di un labile indizio in grado di condurre a esecutori e mandanti.

Occorre ben altro per chiedere quattro condanne all’ergastolo e un’ assoluzione al processo in corso. Serve ben altro, cioè le dichiarazioni controverse dei pentiti, purchè siano organiche ad un teorema, a base di eversione nera e servizi deviati.

Ingredienti che non hanno retto all’usura delle pagine dei giornali dell’epoca e non si sono rivelati utili alla verità storica.

Per invocare la detenzione a vita per gli imputati, sono state disegnate intorno a loro ipotesi di ruoli che grosso modo individuano in Zorzi colui che avrebbe procurato l’esplosivo utilizzato per la strage; a Maggi si attribuisce un profilo da teorico dell’eversione, oltre la decisione di compiere la strage di Brescia; Tramonte avrebbe partecipato alle riunioni in cui veniva decisa la strage di Brescia, mentre l’ex generale dei carabinieri Delfino avrebbe conosciuto la destinazione dell’ordigno proveniente dal Veneto e si sarebbe reso responsabile di un depistaggio definito “mostruoso”.

Nei confronti di Tramonte sono stati chiesti, oltre all’ergastolo, anche 18 mesi d’isolamento diurno per calunnia. L’unico imputato di cui è stata chiesta l’assoluzione, infine, Pino Rauti, ex segretario del Movimento Sociale Italiano e tra i fondatori di Ordine Nuovo, ha secondo gli inquirenti “una responsabilità morale, predicava cose che poi sono state fatte”.

Per Rauti, suocero del sindaco di Roma Gianni Alemanno, è stata chiesta l’assoluzione per non aver commesso il fatto, con la formula dubitativa, quella prevista dal secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale.

La prossima settimana, sarà il turno degli avvocati difensori, che si preparano a controbattere  passo per passo la tesi accusatoria.

Troppi i punti deboli, a giudizio del legale di Maggi Mauro Ronco, che parla di “accanimento giudiziario” contro il suo assistito. Ed elenca i troppi precedenti storici sfavorevoli, in cui nemmeno la verità processuale ha avvalorato il racconto dei collaboratori di giustizia.

“Gli elementi probatori sono totalmente insufficienti per formulare un giudizio di responsabilità” attacca Ronco, ricordando che “ gli stessi soggetti sono già stati giudicati inaffidabili al processo per la strage di Piazza Fontana del 1969”

Il riferimento è a Carlo Digilio, scomparso nel 2005 a 68 anni, che ora “ viene riproposto nel medesimo modo, nonostante sia stata dimostrata, nella sentenza d’appello a Milano, la radicale inverosimiglianza ed infondatezza delle sue accuse”
Se davvero è tutto lì, per Ronco, allora si può confidare  “che questa tesi dell’accusa sia respinta”.

Del resto, era accaduto lo stesso anche per il cosiddetto “memoriale Siciliano”, costituito da rivelazioni poi interamente smentite e, comunque, senza riferimento alcuno all’attentato di Brescia.

I pm ritengono che dietro la ritrattazione vi sia stato un tentativo riuscito di corruzione. Senza riscontro oggettivi, nemmeno in questo caso. Nessuna prova: sembra divenuto quasi un ritornello, dopo cinque istruttorie e otto fasi di giudizio, durante le quali si è riusciti ad appurare soltanto che alcuni imputati sono stati ingiustamente detenuti ed in seguito risarciti, come accaduto a Cesare Ferri e Alessandro Stepanoff, innocenti accusati dal killer del Circeo Angelo Izzo.

Se i fatti non sono secondari, il teorema crollato per Piazza Fontana, non sta in piedi nemmeno per Piazza della Loggia.




Legge antinegazionista: a che punto siamo?


DAL 7 OTTOBRE AD OGGI: APPUNTI SULLA SITUAZIONE


Il tentativo di introdurre una legge antinegazionista in Italia lanciato da Pacifici  il 7 ottobre scorso in esatta coincidenza con l’articolo di Repubblica sulla mia lezione, si fa sempre più difficile: la pretesa liberticida del Presidente della Comunità romana – una sua vecchia idea, reiterata negli ultimi anni quasi sempre sull’onda di improvvisi scandali mediatici appositamente montati – ha trovato infatti autorevoli smentite in tutto il mondo politico e anche al di fuori di esso: su Repubblica con lo storico Prosperi, dentro lo stesso ebraismo italiano con Bidussa, da parte della Chiesa cattolica con un articolo dell’ Osservatore romano che ieri ha ribadito quanto già scritto in un editoriale della rivista dei gesuiti dell’estate 2007, sull’onda della vicenda Faurisson: la libertà di opinione non si tocca, le opinioni non possono essere ritenute reato, le Università devono essere luoghi di libero insegnamento.    Buone notizie vengono anche dalla Francia, il paese che – a vergogna della sua tradizione laica – approvò una ventina d’anni fa la famigerata legge antinegazionista Fabius-Gayssot: come infatti mi segnala una collega francese, l’ex ministro della giustizia Robert Badinter, già difensore della Comunità ebraica francese nel primo processo a carico di Faurisson, si è pronunciato qualche giorno fa per la sua abolizione. Una presa di posizione importante. Immobile resta solo il paese europeo degli orrori liberticidi, la Germania, dove come noto c’è persino un avvocato in galera – l’avv. Sylvia Stolz – colpevole di aver difeso in aula un negazionista con argomenti negazionisti. Un obbrobrio da Inquisizione del terzo millennio, su cui solo esponenti liberali e di destra si sono pronunciati.
La mossa di Pacifici è perciò stata respinta e ridimensionata. Ieri il promotore dell’aggressione squadrista del 2007 a Teramo (tale per capitolo di prova in base al quale si è presentato come teste al processo romano del 2009: tranne poi che ha ritrattato in aula, e il giudice non ha detto nulla, ha continuato a interrogarlo come se nulla fosse) ha riesternato il suo desiderata sul giornale gratuito Metro, mentre sullo stesso Corriere della sera che diretto da Mieli aveva ospitato la sua esaltazione di pistole, manate e cinquine contro Moffa e Faurisson nel 2007, lunedì scorso l’autorevole opinionista Sergio Romano, rispondendo a un lettore pro-bavaglio storiografico, si è detto nettamente contrario alla definizione per legge quale che sia verità storica. Con Lui Sergio Luzzatto, sul Sole 24 ore. Insomma la situazione è molto cambiata rispetto ai primi giorni successivi l’assalto a una lezione che nessuno ha probabilmente ascoltato e che stava sul sito del master e mio personale dal 27 settembre precedente. La certezza del varo della legge-bavaglio si sta tramutando in certezza opposta.
Tuttavia non si tratta ancora di sconfitta definitiva e non tanto perché la partita potrebbe non essere ancora chiusa – entra nel groviglio del ricatto di Fini, mentore Luttwak e De Benedetti, sul governo - ma anche perché il furbacchione o il suo giro potrebbero puntare ad altro. Da una parte raccogliere i frutti del clima di odio contro la mia persona col risultato di una possibile aggressione: che siano manate, o cinquine o pistole di cui alla sua esternazione sul Corriere della sera del 19 maggio 2007, all’epoca diretto dal grande storico Paolo Mieli, tutto potrebbe far brodo. Ecco perciò quanto accaduto sul pianerottolo del mio appartamento giovedì scorso, quando ho sentito prima un “la shoah esiste!” da una voce forse giovanile, poi dei colpi alla mia porta ed infine uno scalpiccio di passi per le scale, probabile precipitosa fine della “missione” di “avvertimento”. Avevo deciso di tacere, ma poiché la macchina d’assalto non si ferma ora ne parlo. Complimenti.
Dall’altra, Pacifici potrebbe venir ben soddisfatto da un “compromesso” di non troppo nobile profilo: la legge non si farà, solo se il master teramano chiude e Moffa subirà sanzioni da parte del suo Ateneo.  E’ inverosimile un tale scenario? In punto di diritto e di logica sì perché se il progetto di legge antinegazionista non  passa – se cioè si affermano principi generali di rispetto della libertà di opinione e di difesa degli articoli 21 e 33 della Costituzione - non dovrebbero esserci neppure ricadute censorie dentro un Ateneo, a fronte di una lezione limpida per imparzialità, affatto negazionista, che critica alcuni aspetti del negazionismo e che ha stracitato in maggioranza autori ebrei in maggioranza ortodossi. Ma questo vale in generale: in realtà l’operazione “colpisci Moffa” che sembra essere un’ossessione del Pacifici (il presidente degli ebrei romani - di nuovo complimenti - ha testimoniato nero su bianco in Tribunale che i suoi collaboratori controllano tutti i giorni i miei siti ) ha a Teramo i suoi pasdaran -  come lo storico Gentiloni, il sociologo Minardi e l’eterno ricercatore Noto – e  come modello un buon precedente, il verbale del 3 luglio 2007 con cui La Facoltà diretta all’epoca dal Preside Pepe decise di chiudere il master a causa della vicenda Faurisson. Un verbale difforme dalla realtà dei fatti, perché non corrispondente all’effettivo svolgimento del “dibattito”: in esso il nome di Faurisson non compare mai  nonostante fosse stato citato ripetutamente, e si dichiara contemporaneamente alla sospensione del corso di studi, il rispetto del “principio della libertà di insegnamento”.  Con questo precedente – mai sanzionato da alcuna autorità esterna: la Procura perché non vigila? - tutto è dunque possibile.
Restano perciò tre cose da fare per vincere una battaglia che alla fine verrà vinta, perché la violazione così sistematica dei valori e laici e liberali, e cristiani che costituiscono i fondamenti buoni della storia europea, non potrà passare né in Italia né in Europa: la prima è  continuare a far circolare il no alla legge Gayssot “in salsa italiana”; la seconda, è cercare di capire cosa mai abbia detto il professor Moffa nella sua lezione. Ringrazio al proposito Mentereale.com che ha spezzato il mio video in più parti, a uso e consumo più vasto. A breve il testo scritto.  Ma soprattutto, bisogna andare alla radice del problema: come mai una piccola comunità sedicente di 35 mila persone – che va rispettata e difesa da teoriche possibili discriminazioni – riesce così facilmente ad arrogarsi il diritto di tentare di imporre il suo punto di vista a un popolo di 60 milioni di italiani? Come è possibile che un signore che minaccia pistole e cinquine contro chi non la pensa come lui, riesce non solo ad avere il sostegno dei membri della Comunità di appartenenza, ma anche ad essere ospitato e riverito sulle colonne di tutti i giornali italiani come fosse il Papa (errore: di solito il Papa viene preso a pesci in faccia). Esiste per caso una lobby in Italia, come ha ricordato anche Pietro Ancona su Face book? E se sì, controlla per caso anche la magistratura, che dovrebbe essere il potere garante dell’ applicazione della legge dei principi costituzionali nel nostro paese?
Claudio Moffa

PS. E’ possibile che fra qualche ora o domani, mi arrivi addosso un’altra raffica di diffamazioni in rete e altrove. Ma io continuo, prima si fermano lorsignori e poi mi fermo io.


Il costume da bagno di R2-D2

Il costume da bagno di R2-D2

Arriva dall'Australia il costume che non può mancare tra la dotazione delle fan di Guerre Stellari.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 21-10-2010]
Costume da bagno C1-P8 R2-D2 Black Milk
Chi ha 85 dollari da spendere per un costume da bagno può provare l'ebbrezza ditrasformarsi in R2-D2, altrimenti noto come C1-P8.
Sul sito Black Milk c'è infatti in vendita un costume che non può mancare nelguardaroba estivodelle fan di Guerre Stellari, è disponibile in quattro taglie e certamente non passa inosservato.
Il sito che lo propone è australiano, e dunque è solo normale che appaiain questo periododell'anno; per poterlo vedere sulle nostre spiagge dovremo invece aspettare un po'.

giovedì 21 ottobre 2010

Australia, notifica d'ingiunzione via Facebook



                                                   

Australia, notifica d'ingiunzione via Facebook 

Australia, notifica                                                       d'ingiunzione via Facebook  

di Lorenzo Gennari

mercoledì 20 ottobre 2010
La polizia dello stato australiano di Victoria si è servita del social network Facebook per notificare un'ingiunzione restrittiva ad un uomo accusato di stalking
Per la prima volta in Australia, la polizia di uno degli stati federati ha inviato un ordine restrittivo attraverso il sito di social networking Facebook ad un soggetto accusato di aver minacciato e molestato un altro utente.
Il Leader Senior-Constable (grado militare della polizia di Victoria che precede quello di "sergente") Stuart Walton ha infatti realizzato un videoche lo inquadra mentre legge l'ordine provvisorio di intervento, come se l'uomo accusato fosse lì davanti a lui.
Il video è quindi stato caricato sul profilo di YouTube della polizia di Victoria per poi essere spedito, insieme alla trascrizione dell'ordine, attraverso il servizio di messaggistica privata di Facebook. Ad accusare l'uomo era stata la sua ex fidanzata, che aveva denunciato le molestie e le minacce il 23 agosto.
Tra i due c'era stato un episodio di violenza domestica e per questo motivo la polizia era già intervenuta. L'uomo, al quale era stato vietato di entrare in contatto fisico con l'ex fidanzata, aveva quindi aggirato gli ordini della polizia proprio tramite il social network.
Dapprima, gli agenti avevano cercato di utilizzare i metodi tradizionali, sia tramite attese presso il suo ultimo indirizzo conosciuto, sia tramite tutti i suoi numeri telefonici resi disponibili dall'accusatrice, ma i tentativi erano falliti.
Grazie alla trovata di Walton, la polizia è quindi riuscita ad entrare in contatto con l'uomo, che ha detto di comprendere l'ordine e ha accettato di cancellare il suo account di Facebook. «Abbiamo potuto servire la giustizia attraverso lo stesso mezzo con cui era stato commesso il reato, con il miglior risultato possibile per la persona colpita», ha commentato Walton a caso concluso.

Essi camminano tra di noi!


Essi camminano tra di noi!
di Mark Glenn - 18/10/2010

Fonte: http://blogghete.blog.dada.net/


Un tale ha comprato un frigorifero nuovo per casa sua.

Per liberarsi del vecchio frigorifero, lo ha messo nel cortile davanti alla casa
e ci ha appeso sopra un cartello con sopra scritto: "Gratis da portare a casa
vostra. Se lo volete, ve lo prendete".

Per tre giorni il frigo è rimasto lì senza che nessuno lo degnasse di un secondo
sguardo.

Alla fine lui ha pensato che la gente non si fidasse troppo dell'affare.

Così ha cambiato il cartello: "Frigorifero in vendita per 50 $".

Il giorno seguente qualcuno lo ha rubato!



Essi camminano tra di noi!

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  Un giorno stavo camminando sulla spiaggia insieme ad alcuni amici e qualcuno ha
gridato:

"Guardate, un uccello morto!".

Un tale ha guardato verso il cielo ed ha chiesto: "Dove?".



Essi camminano tra di noi!

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Visitando un appartamento, mio fratello ha chiesto all'agente immobiliare in che
direzione si trovasse il nord, perché non voleva che la luce del sole lo
svegliasse tutte le mattine.

Lei ha domandato: "Ma il sole sorge a nord?".

Mio fratello le ha spiegato che il sole sorge a est, da qualche tempo a questa
parte.

Lei ha scosso la testa e ha replicato: "Oh, non riesco a tenermi aggiornata con
tutta questa roba...".



Essi camminano tra di noi!

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Io e un mio collega stavamo pranzando in una caffetteria, quando abbiamo sentito
un'impiegata che parlava della scottatura che aveva preso nel weekend mentre
guidava verso la spiaggia.

Guidava una decapottabile, ma diceva che non pensava si sarebbe scottata perché
"la macchina si stava muovendo".



Essi camminano tra di noi!

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Mia sorella ha un utensile salvavita che serve a tagliare la cintura di
sicurezza dell'auto nel caso si rimanga intrappolati.

Lo tiene nel portabagagli della macchina.



Essi camminano tra di noi!

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Ero in giro con un mio amico, quando abbiamo visto una donna con un anello al
naso che era attaccato con una catenella all'orecchino.

Il mio amico ha detto: "Ouch! Quella catena deve darle uno strappo tutte le
volte che gira la testa!".

Ho dovuto spiegargli che il naso e l'orecchio di una persona rimangono sempre
alla stessa distanza a prescindere dalla direzione in cui si gira la testa.



Essi camminano tra di noi!

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Avevo perso il bagaglio all'aeroporto e sono andato all'ufficio bagagli per
denunciare lo smarrimento.

L'impiegata ha sorriso e mi ha detto di non preoccuparmi, perché lei era una
navigata professionista, e ha detto che ero in buone mani. "Ora mi dica", mi ha
chiesto, "il suo aereo è già arrivato?"...

(Sul mio lavoro vi sono diversi professionisti come lei).



Essi camminano tra di noi!

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Quando lavoravo in pizzeria, vidi un signore che era venuto ad ordinare una
mini-pizza da asporto. Sembrava fosse da solo e il cuoco gli chiese se voleva
che gli tagliasse la pizza in 4 pezzi o in 6.

Lui ci pensò su per un po' di tempo, poi disse. "La tagli in 4 pezzi. Non credo
di avere abbastanza fame da mangiare 6 pezzi".

Essi camminano tra di noi!

E least but not least:

Scema come una scatola di sassi.

Un noto psichiatra era ospite in una conferenza accademica alla quale doveva
partecipare anche l'ex governatrice, che veniva dal nord. La signora colse
l'occasione per attaccare bottone con il dottore e gli fece una domanda per
metterlo a suo agio.

"Le spiacerebbe, dottore", gli chiese, "spiegarmi come si fa a rilevare una
deficienza mentale in una persona che sembra perfettamente normale?".

"Niente di più facile", rispose il dottore. "Basta porgli una semplice domanda 
cui chiunque saprebbe rispondere senza problemi. Se la persona esita, questo ci
mette sulla pista giusta".

"Che tipo di domanda?", chiese la signora.

"Beh, ad esempio si potrebbe domandare: `Il capitano Cook fece tre viaggi
intorno al mondo e morì durante uno di essi. Quale?'".

La governatrice ci pensò per un attimo, poi rispose con una risatina nervosa:
"Non ha per caso un altro esempio? Confesso di non essere molto ferrata in
storia".

Tristemente, non solo essi camminano tra di noi, ma votano, e il loro voto vale
quanto il nostro; e la cosa più spaventosa di tutte è che generano figli!

dal sito http://theuglytruth.wordpress.com/

traduzione di Gianluca Freda

mercoledì 20 ottobre 2010

ONORE ai Piccoli Martiri di Gorla!


Gorla, 20 ottobre 1944: per non dimenticare
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Calcio, Cnr insieme a Figc per tecnologia in campo


Calcio, Cnr insieme a Figc per tecnologia in campo
di Lorenzo Gennari

Calcio, Cnr insieme a Figc per tecnologia in campo

martedì 19 ottobre 2010
Il Cnr rinnova la convenzione con la Figc per lo sviluppo e la sperimentazione di tecnologie a supporto degli arbitri. Software e hardware verranno incontro alle dispute sui campi da gioco finalmente in maniera rapida e non invasiva
Precisione, non invasività, immediatezza, riservatezza, semplicità e trasparenza sono i principali vantaggi emersi nel test dei primi prototipi messi a punto dal Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) per venire incontro alle difficoltà degli arbitri durante le decisioni difficili a bordo campo.
A promettere bene sull'efficacia dei sistemi è sia l'hardware che il software proposto dai tecnici dell'Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l’automazione di Bari (Issia-Cnr). «I prototipi - spiega il direttore Arcangelo Distante - sono provvisti di sensori di rilevamento ottico con una risoluzione spaziale da 0.5 a 2 megapixel e di risoluzione temporale da 25 a 200 immagini al secondo, dunque di gran lunga superiore a quella dell'occhio umano.
Inoltre - spiega ancora Distante - la tecnologia è assolutamente non invasiva per le strutture, per le persone presenti sul campo di gioco e a bordo campo e per gli spettatori. I sensori sono infatti posti in alto sulle tribune, senza interferire con la partita. In tempo reale, senza interruzione di gioco, i sistemi elaborano le sequenze di immagini e gli eventi di interesse vengono segnalati alla direzione arbitrale via radio».
La convenzione, per ora, prevede un upgrade dei prototipi sperimentali installati nello stadio Friuli di Udine, in particolare del gol fantasma. L'aggiornamento del software e dell'hardware finora utilizzato porterà la risoluzione temporale ad acquisire circa 500 immagini al secondo, (valore 2,5 volte superiore a quello attuale). «La tecnologia messa a punto e brevettata dall'Issia-Cnr - dichiara Luciano Maiani, presidente del Cnr - testimonia le capacità del Consiglio nazionale delle ricerche di produrre scienza e applicazioni tecnologiche per i settori più diversi e in grado di fornire efficaci strumenti in grado di rendere competitivo il Sistema Italia a livello internazionale».

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