Vogliamo giustizia!

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Giustizia per i morti di Bologna

Ultimissime del giorno da ADNKRONOS

venerdì 30 agosto 2013

Presidio contro l’attacco in Siria

VOLANTINO-PRESIDIO-30-AGOSTO

Venerdì 30 agosto, in piazza Barberini a Roma, a partire dalle ore 15 fino alle 19, si svolgerà un sit-in di protesta contro l’attacco missilistico programmato da Stati Uniti, Inghilterra e Francia, privo di mandato dell’Onu contro la Siria, il suo popolo, il suo governo e il suo legittimo presidente Bashar al-Assad , da più di due anni in guerra contro milizie ribelli, armate e organizzate prevalentemente da cellule islamiche fondamentaliste e finanziate da paesi stranieri, ritenendo la motivazione addotta a sostegno dell’azione militare da parte dell’amministrazione Obama -ovvero il presunto uso da parte dei militari siriani di armi chimiche contro la popolazione civile- insensata, pretestuosa e priva di prove tangibili che la sostengano.
Affinché si dipani il velo sulla reale essenza e sulla gravità di ciò che sta accadendo in un paese a noi vicino per storia e tradizioni, chiediamo a Voi tutti, giornalisti italiani, a mezzo di organi di stampa e radiotelevisivi, di partecipare e di documentare adeguatamente l’evento.


Fronte Europeo per la Siria, 28 agosto 2013

giovedì 29 agosto 2013

Dieci libri rari

libriAr

Claire-Eliane Enel. – Storia dell’alpinismo. In appendice: cento anni di alpinismo italiano, di Massimo Mila. Dai pionieri settecenteschi ai rocciatori di oggi, una narrazione avvincente per la singolarità dei protagonisti e l’eccezionalità delle loro imprese. Pp. 480. Mondadori, 1969. Euro 18,00
Giovanni Bladier. – Per il Duce, per il Re. Come la nostra folgorante vittoria in Africa si tramutò in una disfatta. Prima edizione. Gli avvenimenti dei tre anni di guerra  - 1940/1943 – documentati da un protagonista. Pp. 288, 21 foto, cop. rigida, con tit. in oro al dorso e sovracop. Longanesi, 1972. Euro 20,00
A. Manaresi. - L’impero romano e il cristianesimo. Studio storico. Prima edizione. Indice: Le fonti; il cristianesimo a Roma; la restaurazione senatoriale e l’inizio della persecuzione; la politica religiosa di Adriano e di Antonino Pio; Marco Aurelio; Commodo; Settimio Severo e il proselitismo cristiano; il trionfo del sincretismo religioso; la persecuzione di Decio; da Gallo a Caro; la grande persecuzione; altro Pp. 600. Fratelli Bocca, 1914. Euro 30,00
Guido Raiola. – Quelli di Betasom. Sommergibili italiani in Atlantico. "Betasom" stava per "Beta" (ossia B, iniziale di Bordeaux) e "som" (sommergibile), ed era la denominazione con cui la Marina indicava la base dei nostri sommergibili atlantici in Francia. Trentadue sommergibili che, passando sotto i cannoni inglesi di Gibilterra, si trasferirono dal Mediterraneo all' Oceano e per tre anni attaccarono il naviglio alleato, spingendosi fin sotto le coste dell' America. I nomi di alcuni di quei battelli e dei loro comandanti figurano nel libro d' oro della guerra sui mari: per esempio il "Leonardo da Vinci" che fu agli ordini prima di Luigi Longanesi Cattani e poi di Gianfranco Gazzana che lo comandava quando fu colato a picco il 23 maggio 1943, dopo aver affondato oltre 120 mila tonnellate di naviglio nemico.  Pp. 224. Volpe, 1966. Euro 30,00
Mircea Eliae. – Il sacro e il profano. . Il collegamenti tra spiritualità arcaica e l’uomo moderno. Indice: lo spazio e la sacralizzazione del mondo; il tempo sacro e i miti; la sacralità della natura e la religione cosmica; esistenza umana e vita santificata. Pp. 140. Boringhieri, 1981. Euro 20,00
Virilio Lasi. – Guida per l’insegnamento della educazione fisica. Guida teorico pratica (fisiologia,. Movimenti, esercizi, equilibrio, arrampicata, respirazione, giuochi. Pp. 24, 275 figure. Cattaneo, 1941. Euro 19,00
Cattabiani A. – Erbario. Prima edizione. Il mistero della sapienza celato dai fiori e dalle erbe, nella scrittuta di Cattabiani, scrittore e giornalista, di formazione spirituale e politica su autori quali Eliade, Guénon, de Maistre. Cattabiani, nel 1969, assume la direzione editoriale della neonata Rusconi Libri, attraverso la quale propose una cultura di ispirazione metafisica e sapienziale che in breve tempo s'impose sul mercato con opere letterarie quali Il Signore degli anelli di J.R.R. Tolkien, Difesa della luna di Guido Ceronetti, Il flauto e il tappeto di Cristina Campo, Heliopolis e Eumeswil di Ernst Jünger, Il suicidio della rivoluzione e Il cattolico comunista di Augusto Del Noce, e con gli scritti di Mircea Eliade, Seyyed Hossein Nasr, Ananda Coomaraswamy, René Guénon, l'etno-musicologo Marius Schneider, lo storico dell'arte Hans Sedlmayr, il biologo Giuseppe Sermonti, Titus Burckhardt. Pp. 240, cop. rigida con sovracop. Rusconi, 1985. Euro 16,00.
Vintilia Horia. – Dio è nato in esilio. Diario di Ovidio a Tomi.  Lo scrittore rumeno del secolo scorso, sulle tracce dello scrittore romano, morto in esilio in Romania. Pp. 316, cop. rigida con sovracop. Edizioni del Borghese, 1961. Euro 18,00
Aldo Tassone. – Akira Kurosawa. Pp. 108. La Nuova Italia, 1981. Euro 8,00
Martinengo G. – Feste e giochi magici. Il gioco come rituale. Festa magica come liberazione. I riti propiziatori. Pp. 184. Dellavalle, 1971. Euro 14,00
ALTRE SEGNALAZIONI
Luciano Bessieres. – I martiri della libertà. Storia di tutte le rivoluzioni politiche. Dei personaggi che si sono immolati per il benessere e la libertà. Pp. 736, 64 belle incisioni, alcune a piena pagina,  ril. in mezza pelle, con tit. in oro al dorso, note a matita. Perrin, 1851. Euro 80,00
Fabrizio Ciano. – Quando il nonno fece fucilare papà. Il dramma della famiglia Ciano, e la figura energica di Ciano. Prima edizione. Pp. 190, ril. con sovracop. Mondadori, 1991. Euro 18,00
Payne S. G. – Il Fascismo. Origini, storia e declino delle dittature che si sono imposte tra le due guerre. Una storia dei fascismi europei ed extraeuropei. Pp. 608, molte ill., cop. rigida con sovracop. Newton, 995. Euro 18,00
Cristiano Ridoni. – La fine dell’ambasciata a Berlino 1940-1943. Hitler, Mussolini, Ciano, von Ribbentrop, Goebbels, Alfieri e molti altri protagonisti di quegli anni, visti attraverso la storia dell’ambasciata italiana. Prima ed. it. Pp. 194, 33 foto, cop. rigida con tit. in oro sul dorso e sovracop. Longanesi, 1972. Euro 29,00
Thomas Kingston Derry. – Breve storia della Norvegia. Pp. 378. Sansoni, 1957. Euro 18,00
Edoardo Susmel. – Mussolini e il suo tempo. Estratto dell’indice: il vaticinio di Sorel; la volontà di potenza; lo spettro della Russia; la lotta; nella tempesta; rivoluzionari si nasce; la frattura; Fiume; Rapallo; Roma o Mosca?; la conquista del potere; forza e consenso; verso la dittatura; politica estera; Versaglia; D’Annunzio; lo Stato fascista; le opere; gli Ebrei, l’Italia, la Palestina; l’impero; l’alleanza; la guerra; il Mediterraneo; la notte del Gran Consiglio; Venezia Giulia e Dalmazia; la Repubblica. Nato a Fiume e partecipe degli avvenimenti fiumani, l’Autore ha scritto varie opere su Fiume e sul Fascismo. Pp. 342. Garzanti, 1950. Euro 29,00
Piero Pieroni. – I grandi capi indiani. I grandi capi che resistettero all’invasione delle loro terre, e il ritratto di un’epoca. Indice: La lunga marcia di Capo Giuseppe; Nube rosse dei Sioux Ogalalla; Cavallo Pazzo: la vittoria più grande; Geronimo, l’indomabile; il sogno di Tecumseh; Osceola dei Seminoli. Pp. 180, 130 illustrazioni, formato grande, cop. rigida con sovracop., segni di usura alla cop. Vellecchi, 1964. Euro 20,00
Savoia. Album dei Re d’Italia. Gli episodi centrali della storia italiana attraverso le vite dei re, in una ricca documentazione fotografica. Prima edizione. Pp. 320, varie decine di fotografie. Rizzoli, 1996. Euro 16,00
Georges Lefranc. – Le sinistre in Francia. Dalla rivoluzione ai giorni nostri. Il ritratto delle diverse sinistre nate in Francia da quelle parlamentari e radicali sino ai gruppuscoli extraparlamentari nati nel ‘68. Pp. 330. Mursia, 1975. Euro 15,00
Mutti, Del Ponte e altri. -Vie della Tradizione n. 19/1975. Estratto dell’indice: Il linguaggio segreto di Benedeto Antelami; concentrazione e liberazione; sulla tradizione degli Indiani d’America. Euro 15,00
Ciocca Gaetano. – Giudizio sul bolscevismo. Considerazioni sull’economia e la società bolscevica, scritte dall’ingegnere italiano che costruì il primo stabilimento sovietico per cuscinetti a sfere, un complesso industriale mastodontico, inaugurato nel 1932, tra i pochi definiti dalla stampa bolscevica ‘gigante mondiale dell’industria meccanica’ della Russia Bolscevica. Pp. 274, 11 tavole, Bompiani, 1933. Euro 28,00
Enrico Mauceri. – Siracusa. Pp. 56 più 48 foto fuori testo. Fratelli Alinari, 1921. Euro 14,00
Roma. Guida illustrata. Pp. 24. Udine, 1902. Euro 14,00
Allen Brown. – Storia dei Normanni. Dall’insediamento vichingo sulla costa francese della manica alla conquista dell’Inghilterra, della Sicilia, dell’Italia meridionale e di numerose terre sulle coste mediterranee.  – Pp. 266. Odoya, 2010. Euro 18
Hans-Christoph Blumenberg. – Ultimo ciak a Berlino. Storia e destino del film che doveva magnificare la vittoria nazista. Goebbels in persona si impegnò alla realizzazione del film ‘La vita continua’, che doveva esaltare la virtù del popolo tedesco. Il film che prevedeva l’impegno dei maggiori divi tedeschi e di migliaia di comparse, narrava le vicende di un geniale ingegnere impegnato nella preparazione di un’arma segreta per la vittoria militare. Pp. 190. Il Castoro, 1994. Euro 20,00
Constantine Fitzgibbon. – Il blitz sull’Inghilterra. Brillante, documentata rievocazione, con 75 illustrazioni fuori testo, storiche foto e vari disegni di Henry Moore (uno a colori al frontespizio), dell'attacco aereo tedesco del 1940-41. L’arma aerea germanica, con una piccola partecipazione dell’aeronautica italiana, sottopose Lonra ad un martellante bombardamento, durato dal settembre del ’40 al ‘maggio del ’41. Pp. 316, cop. rigida. Sansoni, 1965. Euro 20,00
Picht W. - Verità e menzogne della guerra in Polonia. Oggetto della pubblicazione è la campagna tedesca in Polonia, le operazioni belliche del settembre 1939 e le menzogne diffuse dai nemici della Germania, il tutto attraverso i documenti. Pp. 88. Edizioni di Quadrivio, 1940. Euro 16,00
Franco Bandini. – Il cono d’ombra. Chi armò la mano degli assassini dei fratelli Rosselli. Il test ricostruisce la storia dell’assassinio, in Francia, nel 1937, dei due antifascisti, superando la verità di comodo che i mandanti fossero a Roma. Pp. 528, cop. rigida con sovraop. Sugarco, 1990. Euro 18,00
Giordano Bruno Guerri. – Galeazzo Ciano. Una vita 1903/1944. Prima edizione. La storia di Galeazzo Ciano, uno dei personaggi-chiave del regime. Figlio di un ammiraglio eroe nazionale e sposo di Edda, la figlia prediletta del Duce, a trentatré anni diventa ministro degli Esteri, il più giovane di tutti i tempi. Affascinante come un attore, la sua vita sembra la sceneggiatura di un film e scorre tra facili amori, tradimenti, vacanze, parate. Come ministro degli Esteri lega il suo nome all'ingresso dell'Italia nella guerra di Spagna, al Patto d'Acciaio, alla guerra contro la Grecia. Poi, la svolta che lo porterà a sganciarsi dall'Asse e a schierarsi contro il Duce il 25 luglio 1943. Infine, l'epilogo: la fuga senza senso tra le braccia dei tedeschi, il processo a Verona e l'uccisione per mano degli alleati di ieri. Il libro, che si avvale di documenti inediti, avvicina il lettore a una delle personalità più complesse del regime, restituendo, accanto alla figura pubblica anche la dimensione privata di un uomo che ha pagato le sue scelte con il prezzo più alto: la vita. Pp. 720, alcune foto. Bompiani, 1979. Euro 25,00

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lunedì 26 agosto 2013

La sanguinosa "democrazia" dei partigiani

Il film “Il Segreto” di Antonello Belluco, che racconta i crimini di Codevigo a guerra finita, fa riflettere

ilsegreto

Un uomo di 84 anni legge del lungometraggio su Libero e racconta al quotidiano alcune confidenze di un ex partigiano

Ancora non è nelle sale eppure già fa parlare di sé. “Il Segreto” è una testimonianza di verità impressa su pellicola: il regista Antonello Belluco può esserne fiero. Perché è grazie alla notizia, apparsa sulla colonne di Libero, delle travagliate vicende del lungometraggio diretto dal regista padovano – delle quali anche Il Giornale d’Italia si è ampiamente occupato – che un uomo di 84 anni ha avuto il coraggio, o forse il bisogno, di raccontare ciò che sapeva. Segreti inconfessabili, terribili, di una pagina buia e dolorosa della storia d’Italia: quella delle stragi partigiane. 

“Il Segreto”racconta le vicende di Codevigo all’indomani  della Seconda Guerra Mondiale, quando i partigiani della Brigata Garibaldi guidata da Arrigo Boldrini uccisero, a guerra ormai terminata, centinaia di civili. 

Il film è una storia d’amore, a cui l’eccidio fa da sfondo. Uno sfondo che è un pezzo di storia che si è cercato in ogni modo di annullare, di nascondere. Le defezioni che ha subito Belluco nell’orgoglioso e tenace tentativo di imprimere sulla pellicola le immagini devastanti di quell’orrore sono state tantissime. Lui non si è arreso, e alla fine l’ha spuntata: il film è stato girato, nonostante le innumerevoli difficoltà, ed è in fase di postproduzione. Vanta un cast di esordienti ed una madrina d’eccezione: Romina Power, che è tornata in Italia proprio per girarlo. 

Ed ecco il racconto dell’84enne Giuseppe Della Valle, fatto a Pierangelo Maurizio di Libero: “nel ’60-’61 lavoravo alla Phillips Petroleum Co. di Ravenna all’ampliamento di alcuni silos. Alla sera (il capocantiere) veniva per farsi firmare lo stato di avanzamento lavori. E così dai primi accenni e poi dalle prime confidenze ho appreso diversi particolari. A Villa Ghellero era lui a fare gli interrogatori, a piano terra. Il suo compito era quello di separare gli ufficiali, la cui sorte era segnata, dai militi semplici, che potevano salvarsi. A interrogatorio finito mandava un bigliettino. Al piano di sopra un comandante decideva chi doveva morire”. Insomma, il quadro che si delinea dal racconto di Della Valle è inquietante: nessun tribunale a giudicare, un uomo si sostituiva alla giustizia e a Dio, decidendo da solo della vita e della morte delle persone. E il peggio deve arrivare: “mi raccontò – continua Della Valle – che per alcuni ufficiali era riservato un trattamento particolare. Venivano inchiodati per diverse ore alle porte delle case vicine e poi finiti con un chiodo martellato in testa”.

È un racconto terrificante, che fa accapponare la pelle. E poi: “in alcuni casi, prima di arrivare a Villa Ghellero, l’autocarro con i prigionieri si fermava vicino ai corsi d’acqua del Brenta, li obbligavano a scendere e li fucilavano facendoli cadere in acqua. Siccome poi i Thompson, i mitra inglesi, “mangiavano” forte e loro avevano poche munizioni per la loro difesa personale, molti furono finiti a badilate dopo che i badili erano stati usati per scavare le tre fosse comuni” … “quando gli manifestavo il mio raccapriccio, mi ripeteva quelle parole: a quei tempi si faceva e si doveva fare così, adesso sarebbe diverso … come per attenuare la morsa del ricordo, per spalmare il rimorso sugli altri”. 

“A quei tempi si faceva e si doveva fare così”: quasi una giustificazione, che vale solo per loro. 

Se si pensa agli usi della Sparta precristiana, per esempio, secondo i quali un bambino nato malformato doveva essere ucciso, oggi pensiamo “a quei tempi si faceva così”, e non ci scandalizziamo oltre misura. Ecco: ai tempi di Sparta si doveva fare così. Ai tempi dei partigiani si doveva fare così. Vale per tutte le epoche storiche, eccetto che per una: i crimini che non si possono dimenticare, guai solo a pensarlo, sono quelli fascisti. Per il Ventennio la regola non vale, in omaggio alla legge dei due pesi e due misure, cancro dell’Italia dal secondo dopoguerra in poi.

E invece di crimini ne sono stati compiuti tanti, anche  dai partigiani, ma sono crimini dimenticati, nascosti sotto una coltre di omertà e di convenienza, negati nonostante l’evidenza. Crimini per cui nessuno ha pagato, omicidi brutali di persone innocenti ad opera di partigiani, spesso osannati come pacificatori, con l’omertà di tutti. 

I libri di storia, che tante pagine hanno dedicato alle glorie dei partigiani, ne hanno omesso, con lucidità e con dolo, gli orrori. 

Come per le foibe, le cavità carsiche in cui i comunisti di Tito gettarono Italiani innocenti, torturati e vilipesi. Italiani che venivano legati l’un con l’altro da filo spinato in modo da sparare un solo colpo al primo della fila: senza “sprecare” troppe pallottole, egli si trascinava gli altri nella foiba. 

Morire di stenti, in una cavità rocciosa inospitale, ammassati gli uni sugli altri, era il destino che i titini riservavano agli Italiani. Sui libri di storia  se ne parla solo da qualche anno, e dopo lunghe battaglie ideali.  

Ma il tempo della storia a senso unico è scaduto. Il terzo millennio reclama la verità, e chissà quante persone, come il buon Della Valle, conservano segreti atroci che hanno paura di svelare. 

Il tempo è scaduto, le verità della storia vanno consegnate alla storia, e la storia ne sia depositaria con equità e senza omertà, con trasparenza e senza secondi fini.  

Pierangelo Maurizio, su Libero, fa una chiosa condivisibile: “Non vengono riportati nomi e cognomi citati con precisione nella conversazione perché al sottoscritto e al signor Giuseppe Della Valle interessa cercare di ricostruire i fatti e non le responsabilità personali, per il cui accertamento da parecchio è passato il tempo utile”. 

Il regista scomodo

Antonello Belluco è un regista “scomodo”, perché ha scelto, come sfondo del suo ultimo film, l'eccidio di Codevigo. Un argomento che, ancora oggi, è difficilissimo riuscire a trattare senza essere accusati di “partigianeria al contrario”. Belluco ha avuto infatti parecchi problemi nella realizzazione de Il segreto. E ne ha parlato, in una lunga chiacchierata, con Il Giornale d'Italia.

Raccontiamo a chi ancora non lo sa di cosa parla il tuo film

La protagonista è una ragazza che riesce a percepire la bellezza del mondo nonostante il dramma della guerra. Italia (questo il nome della giovane) si innamora di un giovane fascista del luogo, che a sua volta ama una profuga. La purezza di Italia verrà svezzata in un dramma personale che arriva fino ai nostri giorni. Un “segreto” che non riguarda solo lei, ma anche tutti coloro che si sono resi responsabili di un eccidio che fino ad oggi non è stato ancora raccontato. Ed è giusto che finalmente qualcuno lo faccia.

Nel mio film l'eccidio di Codevigo è “solo” lo sfondo. Alla fine c'è un messaggio per me molto importante: uno dei partigiani strappa ad uno dei giustiziati una croce insanguinata, che conserva come bottino di guerra. E che diverrà un simbolo di speranza quando, anni dopo la strage, viene restituita al padre di una delle vittime come segno di pacificazione: la ricostruzione dell'Italia non può prescindere dalla ricostruzione reale della storia, senza accuse nei confronti di nessuno, ma con coscienza e sincerità. Bisogna poter rivedere insieme qualcosa che fa parte di un passato che deve diventare chiaro e condiviso, perché solo nella chiarezza del nostro passato c'è la speranza nel futuro.

Ti abbiamo definito “regista scomodo” perché il tuo voler raccontare la verità storica dell'eccidio di Codevigo, ti ha creato parecchi problemi. Che tipo di difficoltà hai incontrato nella lavorazione de “Il segreto”?

Premetto che leggendo di quel che è successo a Codevigo ho provato una certa sofferenza anche personale, perché mi è tornato alla mente un altro capitolo “dimenticato” della storia italiana, quello delle foibe (che peraltro ha coinvolto direttamente la mia famiglia). E ho portato questo coinvolgimento nella lavorazione del film. Man mano che andavo avanti mi accorgevo che avevo scelto un argomento più difficile del previsto, perché il comandante della Garibaldi, Arrigo Boldrini, era stato deputato e senatore, nonché presidente dell'ANPI. Oltretutto sia lui sia il gruppo da lui guidato erano stati insigniti della medaglia d'oro al valore della resistenza. Che secondo la vulgata dominante è stata quella che ha ridato vita e valore alla nuova Italia. Inutile dire che parlare di episodi in cui i partigiani hanno commesso atrocità è nella migliore delle ipotesi considerato irriverente. Dopo due anni di lavoro, materialmente ed emotivamente faticoso, ci siamo trovati in ginocchio. Forse in seguito alle due raccomandate ricevute dall'avvocato della famiglia di Arrigo Boldrini e/o ad altre pressioni, ci sono stati rifiutati i mezzi e i finanziamenti – che già avevamo ottenuto – per proseguire nella realizzazione del film. Per fortuna grazie ad un articolo di Stefano Lorenzetto (apparso l'11 novembre scorso su Il Giornale), si sono accesi i riflettori sulla storia de Il segreto. Poi, anche grazie a Il Giornale d'Italia e al passaparola che ne è seguito, si è attivata una specie di “questua popolare”, un contributo economico collettivo al mio progetto. Che ha dato a tutti noi una nuova spinta oltre che materiale, anche – e forse soprattutto – morale, che ci ha indotto ad andare avanti nonostante tutto e tutti.

Per finanziare le riprese avete realizzato un libro che racconta il film, illustrandone sceneggiatura, lavorazione del soggetto, scenografia e costumi. Come nasce questa idea?

Si tratta di un modo di “vendere il cinema” diverso da quello convenzionalmente usato qui in Italia. Noi invece abbiamo deciso di realizzare un libro di presentazione del nostro film, al quale allegheremo il dvd. E li abbiamo messi in prevendita (verranno distribuiti dopo l'uscita). Di solito il materiale di questo genere serve a far guadagnare ulteriormente dopo l'uscita nelle sale. Per noi invece quello che potrebbe essere il nostro riscontro economico futuro è un'entrata anticipata che ci serve per poter realizzare il film.

Chi volesse sostenere Il segreto e “dare voce a questa storia dimenticata”, può ordinare libro e dvd oppure effettuare un bonifico.

Tutte le info su http://www.eriadorfilm.it/PAGINE/pagamento.html . E' un piccolo gesto, che può aiutare a completare un lavoro realizzato con amore, passione e tanto sacrificio. Ma è anche un contributo dato alla Verità della nostra storia.

Emma Moriconi e Cristina Di Giorgi

domenica 25 agosto 2013

A 70 anni dalla morte di “Gim dagli occhi verdi”

Settant’anni fa l’uccisione di Ettore Muti. E sul luogo della morte compaiono fiori bordati di tricoloremuti

di Mariano Folgori

In un’Italia sempre più scettica e sempre più refrattaria agli slanci del cuore , c’è anche chi ricorda un eroe politicamente scorretto: Ettore Muti, pluridecorato aviatore e fervente fascista, ucciso 70 anni fa, a Fregene e subito divenuto un simbolo per i giovani che, di lì a qualche mese si sarebbero arruolati nelle formazioni militari della Rsi.

Questa mattina sono apparsi in via Palombina degli omaggi floreali, bordati di tricolore, vicino a un muro, nei pressi della pineta, dove appare la scritta  ”Ettore Muti 24.8.1943″. Uno è stato posto dall’Associazione culturale DuePuntoUndici di Fiumicino, che ha anche ripulito lo scorcio di muro. Le circostanze della  morte di Muti non sono mai state ufficialmente chiarite. Ma è opinione largamente condivisa dagli storici (cosa che del resto rispondeva all’opinione popolare in quei tragici giorni di guerra) che l’asso dell’aviazione fu eliminato per ordine di Badoglio e delle gerarchie militari per il suo rifiuto di mettersi a disposizione del Re e del governo nato dopo il 25 luglio.

Nella notte del 23 agosto 1943 l’eroe di guerra  venne ucciso in via Palombina dopo essere stato prelevato dal suo villino in affitto in via Bagnoli. Il cadavere fu trovato con indosso la divisa da tenente colonnello pilota e le decorazioni (una medaglia d’oro e dieci d’argento). Nel 2004 il consiglio comunale di Fiumicino votò, a maggioranza, un ordine del giorno per l’intitolazione di una piazza a Muti, determinazione che poi non ha mai ricevuto il via libera dalle autorità competenti.

venerdì 23 agosto 2013

Aggiornamento n° 89 di GEOPOLITICA

logo_geopolitica

Vi segnaliamo le novità di questa settimana:

Nuovo numero (in distribuzione):

La crisi finanziaria e il nuovo ordine economico mondiale
In distribuzione: Geopolitica, vol. II, no. 1 (Primavera 2013) LA CRISI FINANZIARIA E IL NUOVO ORDINE ECONOMICO MONDIALE   Nel 2008 una grave crisi finanziaria sistemica, legata soprattutto al fenomeno dei “derivati”, ha colpito il mondo intero, facendo ancora oggi sentire i suoi effetti sull’economia globale. Da allora, diverse ricette sono state presentate e applicate per risolvere il rallentamento della crescita, che in alcuni paesi è stagnazione e ...

Nuovo libro:

Halford John Mackinder: Dalla geografia alla geopolitica
Halford J. Mackinder (1861-1947) è stato un uomo dalle molteplici carriere: geografo, è considerato il fondatore moderno della disciplina in Gran Bretagna; educatore, ha creato l’Università di Reading e consolidato la London School of Economics come suo secondo direttore; esploratore, è stato il primo uomo a scalare il Monte Kenya, la seconda vetta africana; politico, ha seduto in Parlamento e ricevuto diversi incarichi ufficiali, tra cui quello d’Alto Commissario britannico nella Russia Meridionale sconvolta dalla guerra civile. ...

Video:

America Latina: tentativi di unità
Presentazione di "America Latina: tentativi di unità", numero 4 del volume I di "Geopolitica", la rivista dell'IsAG. Regia di Alessandro Di Liberto, testo di Daniele Scalea, interventi di Tiberio Graziani e Francesco G. Leone. ...

Articoli:

Il cambiamento della politica di sicurezza di Abe
La politica di sicurezza del Giappone ha subìto una svolta nel dicembre 2012 in seguito alla vittoria del Partito Liberal-Democratico di Shinzo Abe alla Camera bassa. Ci sono stati tre cambiamenti fondamentali: il primo è stato l’allontanamento del governo dalla politica pacifista con la Cina, da quando Abe ha dichiarato che il Giappone si sarebbe preparato all’uso della forza in seguito alle informazioni riguardo alla presenza di otto imbarcazioni cinesi vicino alle Isole Senkaku, il ...

Le prossime sfide dell’Ecuador: intervista a Galo Cruz
Galo Cruz, professore di Geopolitica, è Direttore del Centro di Studi Strategici della Scuola Politecnica dell’Esercito dell’Ecuador (ESPE). E’ anche professore di “Intelligence e analisi dell’informazione” presso l’Istituto di Alti Studi Nazionali (IAEN) di Quito, Ecuador. Membro del Comitato Scientifico di “Geopolitica”, è stato intervistato per noi da Francesco G. Leone.   Attualmente l’Ecuador è interessato da una forte crescita economica accompagnata da una serie di politiche pubbliche che favoriscono l’inclusione sociale. Gli indicatori economici ...

Una battaglia di racconti nucleari
Il 24 Aprile, l’ex Segretario degli Esteri indiano, Shyam Saran, ha parlato in maniera approfondita della politica indiana riguardante gli armamenti nucleari. Quanto il suo discorso potrà essere determinante per respingere i dubbi, emersi a Washington da parte di qualcuno, sulla credibilità del deterrente nucleare indiano? Una rara articolazione della dottrina nucleare indiana di un ex-funzionario ampiamente rispettato dovrebbe offrire un importante contributo per l’obiettivo di combattere percezioni errate e distorsioni intenzionali della politica indiana, ...

Il Giappone e la Cina si contendono i mercati in Africa
Durante l’ultima Tokyo International Conference on African Development (TICAD), il Giappone ha promesso 32 miliardi di dollari in aiuto all’Africa per i prossimi cinque anni. Il Primo Ministro Shinzo Abe ha dichiarato che l’Africa diventerà il nuovo motore della crescita mondiale nei prossimi decenni e il Giappone dovrà perciò cercare di reindirizzare i suoi investimenti. La crescente presenza cinese in Africa rappresenta una costante preoccupazione per i giapponesi. Durante i giorni della TICAD (1-3 giugno), ...

La contro-rivoluzione in Egitto e le sue ripercussioni sul Medio Oriente
L’Egitto è la chiave di lettura dei cambiamenti nel Medio Oriente. Si tratta non soltanto del Paese arabo più popolato dell’area, ma anche di quello più progredito dal punto di vista dello statalismo. A differenza dagli altri Paesi della zona che divennero autonomi nel corso del Novecento, l’Egitto conobbe l’esperienza dello Stato già nei primi dell’Ottocento. A metà del secolo passato, con il Presidente Nasser, per un certo periodo il Cairo rimase il centro dell’integrazione ...

Conflitto e opinione pubblica
Società e opinione pubblica Uno degli sviluppi concettuali più importanti che si devono a Clausewitz è ciò che conosciamo come la Trinità. Secondo il pensatore prussiano, la natura della guerra, nella sua accezione completa, risiede nella trilogia formata dal popolo, che ne è la parte passionale, la libera attività delle Forze Armate, che ne sono la parte volitiva, e il campo razionale, che è riservato ai governi. Vale la pena sottolineare che, laddove la comunità ...

Fare i conti con il secolo asiatico
Non importa quanto si dia importanza ai numeri, le varie economie dell’Asia sono destinate ad avere un ruolo centrale nell’economia globale di questo secolo. Questo fatto provoca delle inevitabili conseguenze. In primo luogo, lo suggerisce la direzione delle nuove opportunità di crescita nell’economia mondiale dei prossimi anni. Le economie asiatiche fra cui il Giappone, la Corea del Sud, la Cina e le altre economie del Sud-Est Asiatico come l’ASEAN, l’Australasia e l’Asia del Sud incidono ...

Il gas naturale di Trinidad e Tobago
Distante solo 11 km dalle coste nord-orientali del Venezuela, lo Stato insulare di Trinidad e Tobago è situato nell’arcipelago delle Piccole Antille ed è bagnato dal Mar dei Caraibi a nord, dall’Oceano Atlantico a est e dal Golfo di Paria a ovest. Con una superficie di quasi 5.000 km2, Trinidad è la più estesa e la più popolosa delle due isole caraibiche. La sua conformazione geografica è anche la causa del suo nome poiché quando ...

Le sfide della politica estera pakistana
Il nuovo governo pakistano dovrà assumere alcune decisioni difficili su questioni complicate attinenti la politica estera, anche se le alternative saranno molto limitate. Emergeranno numerose complessità, non solo riguardo alla condotta nei confronti dei propri immediati vicini come Afghanistan e Cina, ma anche relativamente ad attori esterni al Subcontinente, specialmente gli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Afghanistan, la sfida più difficile per la nuova leadership pakistana sarà come gestire la situazione del dopo 2014, e ...

 

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mercoledì 21 agosto 2013

3,6 milioni di euro per il sito web della Camera

È già polemica per la cifra offerta a chi si occuperà della manutenzione: 1,2 milioni l'anno per tre anni, IVA esclusa.

camera_deputati

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-08-2013]

Il sito Linkiesta lo ha scoperto e Francesco Storace, leader del partito La Destra, ne ha già fatto un'opportunità per attaccare la presidente della Camera Laura Boldrini.

L'oggetto di tutto ciò è il costo dell'appalto per la gestione e la manutenzione (a prova di assalti da parte degli hacker) di Camera.it, il sito web della Camera dei Deputati.

L’articolo continua qui.

lunedì 19 agosto 2013

Aggiornamenti rivista EURASIA ( 29/07 – 19/08 2013 )

eurasia

 

Di seguito il sommario degli aggiornamenti della Rivista "Eurasia" delle ultime settimane (dal 29 luglio al 19 agosto 2013):

Indice

  • Articoli e saggi
  • Pubblicazioni

Articoli e saggi

Alex Franquelli, UNA BREVE ANALISI DELLA POLITICA ESTERA KAZAKA

Stefano Ricci, LA CROAZIA E L’EUROPA

Marco Nocera, F-35: UN’ALTRA FIGURACCIA DEL GOVERNO ITALIANO

RT Español, I SENATORI USA VOGLIONO LA GUERRA CONTRO L’IRAN

Marco Zenoni, GERMANIA E RUSSIA NELLA GUERRA FREDDA

Giuseppe Cappelluti, LA DISPUTA DELLE ISOLE CURILI

Redazione, L’ARCHIVIO DI “EURASIA”

Pubblicazioni

E' attualmente disponibile in libreria l’ultimo numero (2/2013) di "Eurasia" (XXX), intitolato "Il lupo grigio al bivio.

...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito!

La Redazione.

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venerdì 16 agosto 2013

Robert De Niro: 70 anni e un amore per l'Italia

Oggi è il compleanno di una delle star più amate al mondo

RobertDeNiro

Robert De Niro si appresta a spegnere 70 candeline. Una carriera invidiabile e un amore smisurato per l'Italia. Dall'ottobre 2004 lo si può chiamare Grand'Ufficiale della Repubblica Italiana per iniziativa del Presidente della Repubblica; dal 2006, alla prima edizione della Festa del Cinema di Roma, è diventato anche cittadino italiano.

Noto per il doppio passaporto a cui ha sempre tenuto moltissimo per mostrare la sua fedeltà alla memoria dei nonni, i molisani Giovanni De Niro e Angelina Mercurio, emigrati a New York. Un'infanzia passata a Little Italy e un'amicizia storica con Martin Scorsese. Una vera stella del cinema capace di affascinare con semplicità nei molteplici ruoli rivestiti. La classe non è acqua: buon compleanno Robert, l'Italia ti ricambia.

Francesca Ceccarelli

mercoledì 14 agosto 2013

Hyperloop, il supertreno che viaggia alla velocità del suono

Viaggiare a oltre 1.000 km/h all'interno di capsule sparate in un tubo a bassa pressione: è questo il sistema di trasporto del futuro secondo Elon Musk.

hyperloop

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-08-2013]

È Elon Musk, l'imprenditore sudafricano che ha contribuito alla nascita di progetti come PayPal, Tesla e SpaceX, a presentare il mezzo di trasporto destinato a pensionare i treni ad alta velocità.

Tale soluzione si chiama Hyperloop e rappresenta l'incarnazione del XXI secolo dei mezzi di trasporto pneumatici, in grado di arrivare sino a 1.220 km/h utilizzando l'energia solare.

«Hyperloop» - spiega Musk - «è, secondo me, la soluzione giusta per collegare due città intensamente trafficate e che si trovano a meno di 1.500 km di distanza»: per esempio Los Angeles e San Francisco, che si trovano a circa 600 km di distanza e che grazie ad Hyperloop potrebbero essere separate da un viaggio di appena 30 minuti.

L’articolo continua qui.

domenica 11 agosto 2013

Palazzo della Civiltà in affitto: ma, in fondo, il travaso di bile è a sinistra

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L'Eur spa ha ceduto per quindici anni il "Colosseo del ventesimo secolo" al marchio Fendi, di proprietà francese

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L'italiano vero ha 15 anni per riscattarsi dallo smacco, quello finto ostenta indifferenza ma,come sempre, rosica

C’è da ammetterlo: sulle prime è una di quelle notizie che producono rodimenti. Sapere che il Palazzo della Civiltà Italiana finirà in mano francese non può non sortire, nell’animo di quella porzione probabilmente minoritaria di italiani ancora sensibili al richiamo dell’amor patrio, un brivido di rabbia. Forse, nei più affetti dal fascino millenario di una nazione che ha ben più dei 150 anni che le vengono assegnati, anche un travaso di bile. 

Però, tanto per dimostrarsi superiori, è il caso di recuperare appena un po’di aplomb. Affidarsi pertanto al raziocinio, anzi alla razionalità, visto che si parla pur sempre di un magnifico esempio di razionalismo in architettura. 

Insomma, le cronache della “grande” stampa riportano che il “Colosseo quadrato” diventa un atelier, o poco più, e sembrano pure compiaciute. Il fatto è che Bernard Arnault, quarto uomo più ricco del mondo e padrone della Lvmh (Louis Vuitton Moet Hennessy), ha voluto fortemente regalare a Fendi, uno dei brand di sua proprietà, quella sagoma così inconfondibile, piantata dal Fascismo nel cuore dell’Eur. Cosa resa possibile, a patto di sganciare un adeguato cachet, dal fatto che il Palazzo è gestito da Eur spa. I soldi non mancano certo ad Arnault, l’Eur ha un discreto buco da coprire nel bilancio e Pierluigi Borghini (già candidato a sindaco contro Rutelli e capogruppo a Roma di Forza Italia), presidente dell’ente rimasto orfano dell’ad Riccardo Mancini, ha accettato, e pure di buon grado. Certamente, a Parigi non avrebbero consentito un affitto della Tour Eiffel a un inglese, oppure dell’Arco di Trionfo (figuriamoci) a un italiano. Però, qui a Roma, pecunia non olet. Anzi adeguiamoci: l'argent n'a pas d'odeur. 

Via libera, quindi, alla grandeur del marchio italiano… snaturalizzato Fendi, ovviamente subito dopo aver pattuito il canone di locazione. Certo, la pigione non è esattamente da quartiere popolare: la griffe che fa capo ad Arnault dovrà sborsare qualcosa come 240mila euro al mese (quasi tre milioni all’anno) per 15 anni. In compenso, potrà bearsi dei 12 mila metri quadrati nei quali creerà lo show room e realizzare nel resto dell’edificio il suo quartier generale. Contentino: al piano terra gli affittuari s’impegnano a utilizzare i mille metri quadrati per esposizioni dedicate alla creatività italiana. 

È pur vero comunque che, attraverso il marchio Fendi, Arnault ha dato dimostrazione di essere davvero un moderno mecenate e soprattutto un amante di Roma, finanziando dapprima con oltre due milioni il restauro della Fontana di Trevi e dando il via anche ad un’analoga operazione per il complesso delle Quattro Fontane. E ancora, come giustamente ha fatto notare il presidente di Fendi Pietro Beccari, occorreva far rivivere “un Palazzo che era chiuso da 72 anni”. Vagli a dar torto.

E allora chi appartiene a quella schiera di italiani sensibili all’amor patrio, può davvero consolarsi. Anche e soprattutto perché il vero travaso di bile è dietro i commenti compiaciuti di certi giornali (uno su tutti? Diciamolo: la Repubblica), che non mancano di definire l’opera “Palazzo Groviera” o di sbertucciarne gli architetti, fino ad asserire che fu fatto di marmo perché col fascismo ferro e acciaio scarseggiavano. Il che significa arrivare ad accostare Mussolini a Maria Antonietta, che in mancanza di pane voleva sfamare i francesi (sempre loro…) con le brioches.

Insomma, siamo alle solite. La svendita un po’ ignobile del “Colosseo quadrato” sul mercato immobiliare, come se fosse un pied-à-terre,  a qualcuno può far male, ma in qualcun altro non fa bene. Quella – il Palazzo delle Civiltà – è un’opera d’arte che da sé significa prestigio, che da sé significa Italia, che da sé significa Roma. Perciò, in qualcuno, smuove la stessa rabbia che ha poi prodotto l’anomalo squilibrio di vent’anni di fascismo e settant’anni di antifascismo. Squilibrio che è, a ben vedere, quantitativo perché, in origine, qualitativo. E quindi non potrà mai essere coperto.

Al limite, chi si sente erede di “Un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori” ha ora un tempo, stavolta di quindici anni, nel quale fare in maniera tale che l’Italia del 2028 possa fare del suo Colosseo del ventesimo secolo qualcosa in più di un atelier. Come dire: noblesse oblige. 

C’è da ammetterlo: sulle prime è una di quelle notizie che producono rodimenti. Sapere che il Palazzo della Civiltà Italiana finirà in mano francese non può non sortire, nell’animo di quella porzione probabilmente minoritaria di italiani ancora sensibili al richiamo dell’amor patrio, un brivido di rabbia. Forse, nei più affetti dal fascino millenario di una nazione che ha ben più dei 150 anni che le vengono assegnati, anche un travaso di bile. 

Però, tanto per dimostrarsi superiori, è il caso di recuperare appena un po’di aplomb. Affidarsi pertanto al raziocinio, anzi alla razionalità, visto che si parla pur sempre di un magnifico esempio di razionalismo in architettura. 

Insomma, le cronache della “grande” stampa riportano che il “Colosseo quadrato” diventa un atelier, o poco più, e sembrano pure compiaciute. Il fatto è che Bernard Arnault, quarto uomo più ricco del mondo e padrone della Lvmh (Louis Vuitton Moet Hennessy), ha voluto fortemente regalare a Fendi, uno dei brand di sua proprietà, quella sagoma così inconfondibile, piantata dal Fascismo nel cuore dell’Eur. Cosa resa possibile, a patto di sganciare un adeguato cachet, dal fatto che il Palazzo è gestito da Eur spa. I soldi non mancano certo ad Arnault, l’Eur ha un discreto buco da coprire nel bilancio e Pierluigi Borghini (già candidato a sindaco contro Rutelli e capogruppo a Roma di Forza Italia), presidente dell’ente rimasto orfano dell’ad Riccardo Mancini, ha accettato, e pure di buon grado. Certamente, a Parigi non avrebbero consentito un affitto della Tour Eiffel a un inglese, oppure dell’Arco di Trionfo (figuriamoci) a un italiano. Però, qui a Roma, pecunia non olet. Anzi adeguiamoci: l'argent n'a pas d'odeur

Via libera, quindi, alla grandeur del marchio italiano… snaturalizzato Fendi, ovviamente subito dopo aver pattuito il canone di locazione. Certo, la pigione non è esattamente da quartiere popolare: la griffe che fa capo ad Arnault dovrà sborsare qualcosa come 240mila euro al mese (quasi tre milioni all’anno) per 15 anni. In compenso, potrà bearsi dei 12 mila metri quadrati nei quali creerà lo show room e realizzare nel resto dell’edificio il suo quartier generale. Contentino: al piano terra gli affittuari s’impegnano a utilizzare i mille metri quadrati per esposizioni dedicate alla creatività italiana. È pur vero comunque che, attraverso il marchio Fendi, Arnault ha dato dimostrazione di essere davvero un moderno mecenate e soprattutto un amante di Roma, finanziando dapprima con oltre due milioni il restauro della Fontana di Trevi e dando il via anche ad un’analoga operazione per il complesso delle Quattro Fontane. E ancora, come giustamente ha fatto notare il presidente di Fendi Pietro Beccari, occorreva far rivivere “un Palazzo che era chiuso da 72 anni”. Vagli a dar torto.E allora chi appartiene a quella schiera di italiani sensibili all’amor patrio, può davvero consolarsi. Anche e soprattutto perché il vero travaso di bile è dietro i commenti compiaciuti di certi giornali (uno su tutti? Diciamolo: la Repubblica), che non mancano di definire l’opera “Palazzo Groviera” o di sbertucciarne gli architetti, fino ad asserire che fu fatto di marmo perché col fascismo ferro e acciaio scarseggiavano. Il che significa arrivare ad accostare Mussolini a Maria Antonietta, che in mancanza di pane voleva sfamare i francesi (sempre loro…) con le brioches.

Insomma, siamo alle solite. La svendita un po’ ignobile del “Colosseo quadrato” sul mercato immobiliare, come se fosse un pied-à-terre, a qualcuno (a noi) può far male, ma in qualcun altro (in loro) non fa bene. Quella – il Palazzo delle Civiltà – è un’opera d’arte che da sé significa prestigio, che da sé significa Italia, che da sé significa Roma. Perciò, in quel qualcuno, smuove la stessa rabbia che ha poi prodotto l’anomalo squilibrio di vent’anni di fascismo e settant’anni di antifascismo. Squilibrio che è, a ben vedere, quantitativo perché, in origine, qualitativo. E quindi non potrà mai essere coperto.

Al limite, chi si sente erede di “Un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori” ha ora un tempo, stavolta di quindici anni, nel quale fare in maniera tale che l’Italia del 2028 possa fare del suo Colosseo del ventesimo secolo qualcosa in più di un atelier. Come dire: noblesse oblige

Robert Vignola

venerdì 9 agosto 2013

Aggiornamento n° 88 di GEOPOLITICA

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Vi segnaliamo le novità di questa settimana:

Nuovo numero (in corso di stampa):

“La crisi finanziaria e il nuovo ordine economico mondiale”: in corso di stampa il nuovo numero
In corso di stampa. Uscita prevista: 1 agosto 2013 Geopolitica, vol. II, no. 1 (Primavera 2013) LA CRISI FINANZIARIA E IL NUOVO ORDINE ECONOMICO MONDIALE   Nel 2008 una grave crisi finanziaria sistemica, legata soprattutto al fenomeno dei “derivati”, ha colpito il mondo intero, facendo ancora oggi sentire i suoi effetti sull’economia globale. Da allora, diverse ricette sono state presentate e applicate per risolvere il rallentamento della crescita, che in alcuni paesi è stagnazione e ...

Articoli:

Nuove prospettive di pace nella penisola coreana?
Le tensioni sono aumentate drasticamente nella penisola coreana dopo il lancio da parte di Pyongyang di un razzo ICBM nel dicembre 2012. La Corea del Nord, un paese noto per le sue minacce di guerra, ha lanciato le sue provocazioni bellicose a dispetto della condanna internazionale. Oggi, il motivo dell’impiego di queste strategie è argomento di dibattito e analisi. Non è la prima volta che la Corea del Nord minaccia i suoi vicini con un ...

La Turchia e l’evoluzione di una protesta
Un sit-in di attivisti si è insediato il 27 maggio a Gezi Park, adiacente a piazza Taksim, ad Istanbul, per protestare contro la decisione del governo di dare il via ad un piano di “trasformazione urbana” che cancellerà dalla mappa della città quella macchia verde, per far posto ad un centro commerciale, una moschea ed antiche caserme ottomane restaurate. Tre giorni dopo la polizia ha fatto irruzione nel parco e, con idranti e lacrimogeni, lo ...

Arms Trade Treaty: quale futuro per il commercio d’armi?
Introduzione Nel 1996 un gruppo di illustri premi Nobel pose le primissime basi dialogiche per un accordo globale che affrontava il problema dei trasferimenti internazionali e dei dirottamenti di armi; diciassette anni e svariati dibattiti dopo si è raggiunto l’insperato risultato: il 2 aprile 2013 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato il Trattato sul Commercio delle Armi con una maggioranza di 154 voti a favore, 3 contrari e 23 astenuti. L’Arms Trade Treaty si ...

“Rapporti bilaterali”: similitudini tra l’Eurasia del XXI Secolo e l’Italia del IV Secolo AC
Negli anni fra il XX Secolo e il XXI Secolo, dopo la contrapposizione ideologico-militare avutasi nel corso della Seconda Guerra Mondiale (tra il Nazismo e il Comunismo) e dopo la successiva “Guerra Fredda” (tra il “Blocco Ovest” e il “Blocco Est”), i rapporti russo-tedeschi sono giunti gradualmente ad una fase di grande collaborazione economico-politica, facendo della Germania il partner europeo più vicino alla Russia (entrambe si opposero alla guerra USA contro l’Iraq, nel 2003). Analizzando ...

La normativa delle organizzazioni civili del terzo settore: seminario italo-brasiliano
Presso la Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati il 27 e 28 giugno scorsi si è svolta l’interessante iniziativa “La normativa delle organizzazioni civili del terzo settore: seminario italo-brasiliano nel quadro del programma di cooperazione Brasil pròximo”. La due giorni di lavori è stata incentrata sullo studio del quadro normativo riferito ai temi della partecipazione, dei servizi, dell’impresa e del capitale sociale per capire se esista un altro modo di fare impresa, se si ...

Un libro su Mackinder inaugura la nuova collana “Heartland”
Nell’ambito dei suoi sforzi di promozione della geopolitica in Italia, l’IsAG (Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie) lancia, assieme a Fuoco Edizioni, una nuova collana intitolata “Heartland“. Si tratta della prima collana editoriale italiana esplicitamente dedicata alla teoria e alla storia della geopolitica. Diretta da Tiberio Graziani (presidente dell’IsAG e direttore di “Geopolitica”), ha un comitato scientifico d’eccezione composto da Aymeric Chauprade (“Realpolitik.tv”), Emidio Diodato (Università per Stranieri di Perugia), Carlo Jean ...

Pubblicata la call for papers per il numero 3 del secondo volume (Autunno 2013)
GEOPOLITICA è un refereed journal, ossia una rivista con revisione paritaria. In ogni suo numero, oltre agli articoli su invito realizzati da autorevoli esperti, è prevista una quota di saggi proposti da studiosi in risposta ad una call for papers pubblica ed accuratamente selezionati dalla Direzione con l’aiuto di revisori paritari (referees). Presentiamo di seguito il testo italiano e inglese della Call for papers relativa al numero 3 del volume II (programmato per l’autunno 2013). ...

Buona lettura!

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giovedì 8 agosto 2013

Terra rossa, terra italiana

Ultima Frontiera

La mondialista ci vuole definitivamente fuori dall'Istria e dalla Dalmazia

Pare che la Bonino intenda chiudere i consolati italiani a Capodistria e a Spalato, per risparmiare.
Si tratta di una scelta scellerata, perché quelle terre sono ancora abitate da italiani e i consolati rappresentano un punto di riferimento fondamentale per la comunità italiana del posto.
Il Comitato 10 Febbraio ha lanciato una petizione per chiedere al Ministro di ritirare questa decisione, vi prego di firmarla e diffonderla quanto vi sarà possibile:

https://www.change.org/it/petizioni/ministero-degli-affari-esteri-impedire-la-chiusura-dei-consolati-italiani-a-capodistria-e-a-spalato

Grazie!

Da: http://www.noreporter.org

martedì 6 agosto 2013

“Ai confini del nero”

aiconfinidelnero

Ma c’era proprio bisogno di un’altra opera narrativa “da battaglia”? Sul secondo conflitto mondiale, poi? Si, ce n’è sempre bisogno, se è vero che Hegel inneggiava alla guerra come elemento vivificante dello spirito e il futurista Marinetti ne decantava la sublime bellezza, paragonabile solo all’ebbrezza della velocità. E manco a farlo apposta, in quest’epoca di sgangherato minimalismo, peloso buonismo e di sentimentalismo ipocrita è appena approdato nelle librerie un nuovo – tosto – romanzo. Di guerra, naturalmente. Anzi, a dire il vero i racconti “sotto la mitraglia” stavolta sono ben cinque, poiché nel volumetto edito da Settimo Sigillo e dal titolo Ai confini del nero, sono inserite cinque narrazioni e una breve chiosa finale. Le vicende delineano a tinte drammatiche le esperienze di cinque giovani italiani, entusiasti militi dell’ideale, le cui vite “fioriscono” proprio nel pieno vigore del Ventennio fascista.

Cinque ragazzi assai diversi, ma tutti un po’ guasconi e un po’ sognatori, che all’improvviso vedono le proprie esistenze e quelle delle proprie famiglie risucchiate nel tritacarne del secondo conflitto mondiale. L’ultimo testimone che prende commiato dal quintetto è proprio l’autore, Mario Michele Merlino, che “saluta” i lettori offrendo alla loro attenzione brevi lacerti di vita vissuta in prima persona. Nel libro, come nelle classiche tragedie greche, il dolore, il tradimento, l’umiliazione, la perdita e la morte – ma in particolare la morte dell’amata Patria – diventano catarsi e palingenesi. Una catarsi che vedrà i cinque imberbi ragazzini trasformati da ingenui idealisti in uomini navigati e amareggiati. Amareggiati in primo luogo dalla cocente, ingiusta sconfitta. Una catastrofe esistenziale e spirituale che li segnerà fin nei recessi dell’anima per tutto il tempo che resterà loro da trascorrere esuli su questa terra. Antonio, per esempio, farà suo il destino di chi seppe combattere con valore e sprezzo della vita tra le roventi sabbie di El Alamein, sputando sangue e imprecando per la penuria di generi di conforto e di carburante, di medicinali e attrezzature, di armi e di munizioni. Proprio laddove a fare da controcanto fra le file nemiche sarà la sfacciata profusione di armamenti e di vettovagliamento. Mancò la fortuna, non il valore, ma di sicuro un po’ più d’equipaggiamento avrebbe fatto la differenza. Tuttavia, pur fra tanta sofferenza fisica e morale, tra le insanguinate dune del deserto egiziano Antonio troverà la sua lampada d’Aladino. Un Genio dalle insolite sembianze di un incomprensibile libro scritto in lingua tedesca.

Il ritratto dell’amico Ugo Franzolin, venuto a mancare di recente, è un lirico inno d’amore. Un cordone ombelicale che, se già legava il giovane Ugo al proprio fratello, Caduto anzitempo al fronte, ancor di più unisce in un eroico afflato cameratesco quella splendida gioventù che, nella disperata epopea della Rsi, volle sacrificarsi e morire a testa alta per riscattare l’onore patrio. Un guizzo d’italico orgoglio compiuto pur sapendo che ormai tutto era finito e la resa dei conti si profilava implacabile all’orizzonte della storia. Poi c’è Aldo, romanaccio scanzonato e un po’ rodomonte, vita tranquilla, un amore pienamente corrisposto, un’esistenza trascorsa senza troppi affanni. Ma ecco che il destino irrompe cinico e beffardo a scompigliare la sua placida routine. La chiamata alle armi, la partenza, la paura che intorcina le budella, il tradimento dell’8 settembre. Tutto sembra complottare perchè Aldo veda nell’imboscarsi alla chetichella la soluzione migliore per non lasciare le penne in uno sporco affare che tutto sommato non lo riguarda affatto. Nessuno – ne è certo – lo denuncerebbe come disertore e la vita potrebbe riprendere il suo solito tran tran come se nulla fosse. Eppure… Eppure il disperato, caparbio e irragionevole orgoglio degli ex alleati d’oltralpe aprirà paradossalmente gli occhi a questo giovane ignavo che alla fine capirà. Capirà che, sì, è importante vivere in santa pace la propria vita, ma ancora più necessario è combattere. Battersi fino in fondo per l’onore, per la dignità, o forse soltanto per un senso estetico dell’esistenza, per sentirsi davvero uomini con la U maiuscola. Perché è facile, bello – e scontato – restarsene “inguattato” o passare dalla parte dei vincitori, ma ci vuole fegato a buttarsi nel mucchio e schierarsi coi vinti.

E siamo a Terenzio Manni. Terenzio è giovanissimo quando l’8 settembre uccide la Patria e stende sugli italiani tutti l’infamia del tradimento. Lui, insieme con un amico, Luigi, riesce in modo rocambolesco ad arruolarsi nella divisione Hermann Goering della Wehrmacht. La ragione? “Non pensano al futuro, ma marciano verso il domani, qualunque esso sia … “. Sublime. Infine c’è Adelmo. Egli ha tentato di essere uno di quei giovani orgogliosi che hanno costituito la parte più nobile del regime. Era uno delle Brigate Nere. Uno tosto, pronto a tutto. Eppure Adelmo, proprio quando il sipario stava per calare definitivamente sulla tragedia, inorridito, s’è tirato indietro. Ma il destino sta lì in agguato, ad attenderlo per un tempo lunghissimo, pronto a presentargli il conto. Un conto salato, Dio solo sa quanto. Ma paradossalmente, proprio in quel terribile giorno degli anni di piombo nel quale la Nemesi si riprende quanto dovuto – e con gli interessi… – per Adelmo giungerà il vero riscatto alla sua grigia, anonima  esistenza. Le figure femminili spaziano dall’immagine della Madre dolce e premurosa a quello delle giovani donne che, pur esposte anch’esse alla crudele vendetta dei vincitori amano fino alla fine in modo totale e disinteressato i loro valorosi uomini. La cultura del dono come possibilità di trasmettere ciò che oggettivamente non può essere dimenticato. La bellezza, in tutte le sue accezioni, per Merlino è veramente l’unica possibilità di salvare l’umanità. Perché in fondo solo chi ha il fegato di cercare la bella morte è capace di condurre una vita che davvero valga la pena di essere vissuta.

di Angelo Spaziano

domenica 4 agosto 2013

Trentanove anni di depistaggi dopo

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Il 4 agosto 1974 presso San Benedetto val di Sambro (Bologna) veniva commessa la strage dell'Italicus.
Sommata a quella di fine maggio di piazza della Loggia a Brescia, essa consentì il varo del “compromesso storico”, ovvero l'ingresso del Partito comunista nell'area di governo.
Fascistizzata d'ufficio, anche questa strage vanta una serie di inchieste non effettuate, pur essendo in possesso degli inquirenti elementi significativi che conducevano nell'area di congiunzione tra il Partito comunista e la lotta armata. Pur essendo stata ascoltata una telefonata in cui una collaboratrice dei servizi militari italiani e della sinistra greca (il medesimo ambiente in cui aveva operato il terrorismo bombarolo del Superclan che di lì a poco avrebbe preso il controllo delle Brigate Rosse) diceva “le bombe sono pronte” e citava Bologna.
Furono altresì ignorate e ridicolizzate le rivelazioni del bidello Sgrò che aveva messo in pre-allarme riguardo l'attentato e ciò malgrado il fatto che il capo della polizia, Santillo, lo avesse preso talmente sul serio da riuscire a salvare all'ultimo istante Aldo Moro che doveva morire in quel treno.
L'ordigno era stato piazzato in prima classe dove doveva Moro prendere posto.
Contento il Pci, contenti gli alleati mediterranei, contenta Israele, un passo in avanti per la Commissione Trilaterale.
Qualche testimone rosso suicida o assassinato non avrebbe fatto notizia.
La strage sarebbe rimasta retoricamente fascista e i principali assertori di questa menzogna sarebbero stai proprio gli stragisti e i loro complici.

Gabriele Adinolfi

sabato 3 agosto 2013

Aggiornamento n°87 di GEOPOLITICA

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Vi segnaliamo le novità di questa settimana:

Nuovo numero (in corso di stampa):

“La crisi finanziaria e il nuovo ordine economico mondiale”: in corso di stampa il nuovo numero
In corso di stampa. Uscita prevista: 1 agosto 2013 Geopolitica, vol. II, no. 1 (Primavera 2013) LA CRISI FINANZIARIA E IL NUOVO ORDINE ECONOMICO MONDIALE   Nel 2008 una grave crisi finanziaria sistemica, legata soprattutto al fenomeno dei “derivati”, ha colpito il mondo intero, facendo ancora oggi sentire i suoi effetti sull’economia globale. Da allora, diverse ricette sono state presentate e applicate per risolvere il rallentamento della crescita, che in alcuni paesi è stagnazione e ...

Articoli:

Geopolitica della nuova rotta energetica della Cina
La China National Petroleum Corporation (CNPC), compagnia statale cinese, il 28 maggio 2013 ha completato la costruzione di un gasdotto dalla Birmania alla Cina ed ha quasi terminato un oleodotto. Il gasdotto inizierà a consegnare gas il primo luglio dalla costa ovest della Birmania nel Golfo del Bengala fino a Kunming (la capitale della provincia dello Yunnan cinese), mentre l’oleodotto trasporterà il petrolio greggio per la Cina dal Golfo Persico e dall’Africa, quando sarà completato ...

Gli interessi contesi della pacificazione afghana
A quasi dodici anni dall’attacco del 7 ottobre 2001, e dopo un lungo periodo in cui appariva superata nella lista delle priorità dei maggiori paesi del mondo, la questione afghana sembra riproporsi solo adesso sulle pagine di cronaca internazionale. Come è noto, il biennio 2013-2014 sarà contrassegnato dalla fase esecutiva dell’Accordo strategico tra Stati Uniti e Afghanistan, che porrà in essere una nuova forma della presenza militare statunitense nel paese, basata sulla concessione a medio-lungo ...

Il prossimo futuro è ancora nei combustibili fossili: shale gas e risorse non convenzionali
Tecniche di estrazione, riserve, rischi ambientali Negli ultimi anni si è assistito all’irruzione nello scenario energetico internazionale, delle questioni legate allo sfruttamento dello shale gas. Quella che da più parti viene considerata come una rivoluzione energetica, è legata soprattutto ai progressi tecnologici compiuti nell’ultimo decennio negli Stati Uniti. Se nel 2000 lo shale gas rappresentava meno del 2% del totale della produzione nazionale statunitense di gas naturale, nel 2011 la quota è balzata già al ...

Il “Secolo Asiatico”: situazione e prospettive
La presente analisi ripercorre alcune delle tematiche discusse durante la conferenza “Il Secolo Asiatico. Situazione e prospettive geopolitiche dell’Asia” tenutasi lo scorso 13 giugno 2013 nella sala consiliare del Palazzo Municipale di Fagagna (Udine). Moderata dal giornalista del “Messaggero Veneto” Domenico Pecile, ha visto come relatore principale l’autore di questo articolo. L’incontro è stato organizzato dall’assessorato alla cultura e da Raffaella Plos (responsabile biblioteca comunale) con la collaborazione dell’IsAG.   L’attuale fase di transizione che ...

Caso Abljazov: le dichiarazioni ufficiali
Il caso Abljazov, e in particolare l’espulsione dall’Italia della signora Abljazova, hanno generato un dibattito aspro e partecipato nella politica e nell’opinione pubblica italiane. Affinché, nell’abbondanza di cronache e approfondimenti più o meno fedeli degli eventi, e di commenti da parte di persone più o meno competenti, non si perdano di vista le dichiarazioni dei decisori, pubblichiamo di seguito tre documenti ufficiali. Si tratta di: - risposta del Vice-Ministro degli Esteri italiano Lapo Pistelli alle ...

Gli investimenti cinesi in Centro America: il progetto del “Great Nicaragua Canal”
Lo scorso 13 giugno l’Assemblea Nazionale del Nicaragua ha approvato il progetto per la costruzione del “Gran Canale Interoceanico”, un’opera mastodontica che, se compiuta, rappresenterebbe una delle opere più ambiziose mai realizzate nel mondo. All’indomani del voto favorevole dell’assemblea, il presidente Ortega ha dichiarato: “Dopo secoli e secoli di lotte per trasformare in realtà il canale, finalmente ci avviciniamo a questo storico momento che porterà benessere al popolo del Nicaragua”. 1 Un canale, quello nicaraguense, ...

Report:

Instabilità dei confini in Asia Centrale: minacce sulla sicurezza regionale
No. 12 – July 2013 Author: Fabio Indeo Language: Italiano Keywords:  Boundaries  Central Asia  Enclaves  Ethnic minorities   Download (PDF) / Scarica (PDF)   Abstract After more than twenty years from the Soviet Union dissolution and the gaining of national independence by the five Central Asian republics, still their boundaries problem is one of the major factors of instability in the area. This article stresses endogenous (as recurring closure of boundaries) and external (as threats from Afghanistan) causes which are feeding such regional instability. Basis of that scenario is the reciprocal rivalry and distrust between Central Asian rulers which impede a desirable platform of regional ...

La disputa sul Mar Caspio e le sue implicazioni geopolitiche
No. 11 – July 2013 Author: Alessandro Lundini Language: Italiano Keywords:  Caspian Sea  Geopolitics of energy  Irano-Russian relations   Download (PDF) / Scarica (PDF)   Abstract For centuries the Caspian Sea was an exclusive affair between Russia and Persia. In the last two decades, with the dissolution of the Soviet Union and the birth of three new countries (Kazakhstan, Turkmenistan and Azerbaijan) the political context has notably changed. The Sea has become the centre of different interests and disputes due to the definition of the legal status in order to define national sectors for each states and the necessity of the coastal countries to exploit ...

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giovedì 1 agosto 2013

Giornata mondiale di AL-QUDS

brescia 02-08-13

Venerdì 02 agosto ore 20:30

CONFERENZA

GIORNATA MONDIALE DI AL-QUDS

presso agriturismo "IL ROVERE"

Via san cipriano n.34

Lonato del Garda (BS)

“La storia della Giornata mondiale di Al-Quds risale alla vittoria della Rivoluzione Islamica dell'Iran, più di 30 anni fa. Una delle prime azioni intraprese dall'Imam Khomeyni come Guida della neonata Repubblica Islamica fu l'interruzione della fornitura di petrolio ai due regimi in cui vigeva l'apartheid, Israele e Sud Africa.

Egli inaugurò la Giornata di Al-Quds come parte integrale del mese di Ramadan in modo che i Musulmani non dimenticassero mai la propria responsabilità e dovere riguardo la Palestina e le genti oppresse di tutto il mondo.

Il 16 agosto 1979 (Ramdan 1399 AH) inaugurò "Il Giorno per gli Oppressi" con le seguenti parole:

La giornata di Gerusalemme (Quds) è una giornata mondiale, non è una giornata dedicata esclusivamente a questa città, è il giorno della lotta dei diseredati contro gli arroganti, è il giorno della lotta dei popoli oppressi contro gli USA e contro le superpotenze, il giorno in cui i diseredati devono prepararsi contro gli arroganti e schiacciarli, il giorno in cui i credenti si distingueranno dagli ipocriti (...) Il Giorno di Gerusalemme è il giorno in cui possiamo riconoscere quali persone e quali regimi sono dalla parte dei complottisti internazionali e dei nemici dell´Islam. Chi non partecipa è contro l´Islam ed a favore di Israele, e chi partecipa è a favore dell´Islam e contro i suoi nemici - Stati Uniti e Israele. Il Giorno di Gerusalemme è il giorno della separazione della Verità dalla Falsità."

Da quel giorno, ogni anno, l'ultimo venerdi del santo mese di Ramadan, i musulmani e le persone nobili e libere in tutto il mondo partecipano alla Giornata di Gerusalemme, manifestando attraverso cortei, sit-in, conferenze e mostre la propria vicinanza e solidarietà con l'oppresso popolo palestinese e la propria condanna delle ingiustizie e dei crimini di Israele”

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