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venerdì 2 aprile 2010

"Sugnu Re e à rignari, sugnu Merda e à fari fetu"


EUROPA INFORMAZIONI
"Sugnu Re e à rignari, sugnu Merda e à fari fetu"
Mi arriva tra capo e collo la convocazione ad una udienza penale da tenersi in Agrigento il 21 Aprile 2010. Io (Amato Antonino) sono l'imputato, Rosario Bentivegna, eroe partigiano, è il querelante/denunciante.
Il tutto nasce da un mio "file" nel quale riportavo i commenti su una sentenza pronunciata a Roma; file che, probabilmente, ho inviato ai miei collaboratori di "CIAOEUROPA". Tra i quali deve esserci un qualche lestofante che lo ha passato a Rosario Bentivegna. E non ditemi: "chi è costui?". Vi risponderei che "ho dei sospetti, ma nessuna prova concreta. E, dunque, meglio lasciar perdere".
Quello che mi sorprende è il comportamento del Bentivegna che, non lo si dimentichi, è un "eroe partigiano". Insignito di medaglia di bronzo e di medaglia d'argento; consacrato in tante sentenze della Cassazione, come puntigliosamente rinfaccia, a me reprobo, nella sua querela/denuncia. E qui mi permetto di notare l'equivoco nel quale è incorso il Bentivegna: mai io ho negato la sua qualifica di eroe partigiano, mai io ho messo in dubbio le sue medaglie, mai ho avuto da ridire sui numerosi riconoscimenti che ha avuto.
***
Al suo posto mi preoccuperei per il fatto che un tale Salvo D'Acquisto è stato insignito della medaglia d'oro. E mi agiterei per farlo cacciare dal "Pantheon degli Eroi della Resistenza". E Bentivegna ha i titoli morali e giuridici per un intervento chiarificatore. Difatti, subito dopo l'attentato di via Rasella, Bentivegna corse a nascondersi eroicamente. E, con coraggio leonino, consentì che la rappresaglia nazista si abbattesse su tanti innocenti che nulla sapevano del suo eroico gesto di via Rasella. Salvo D'Acquistò, invece, da coniglio e da vigliacco, si accusò di un attentato, del quale probabilmente non sapeva niente, pagando con la vita e salvando la vita di tanti prigionieri. E non è giusto che un coniglio e un vigliacco come Salvo D'Acquisto stia assieme ai coraggiosi leoni alla Bentivegna. E, invece, niente. Su questo punto Bentivegna tace. E non sbandiera il suo leonino coraggio in faccia a quel coniglio vigliacco. Chissà, forse tace per modestia. La modestia del leone.
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Fin qui "cazzi suoi". Ma, se sporge a mio carico una denuncia/querela per certa mia corrispondenza privata, la cosa diventa "cazzi miei". A dire di "Vikipedia", "Rosario Bentivegna proviene da una famiglia siciliana". Mah! Sarà anche così, ma probabilmente, Rosario Bentivegna, assurto nell'empireo degli eroi partigiani, si è scordata la saggezza siciliana. Che recita ed ammonisce: "Sugnu Re e à rignari, sugnu Merda e à fari fetu". Volendo significare: se ci riesci fai pure il "Re", ma non comportarti mai da "Merda".
Rosario Bentivegna è un "eroe partigiano"?
E chi se ne fotte?
L'importante è che vada a cercarsi il suo negro nerboruto altrove. E la smetta di ballare sui miei coglioni. Piccoli, ma rigorosamente fascisti.
Antonino Amato

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