Vogliamo giustizia!

Vogliamo giustizia!
Giustizia per i morti di Bologna

Ultimissime del giorno da ADNKRONOS

mercoledì 20 luglio 2011

Borsellino, il ricordo 19 anni dopo


di Barbara Weisz
Borsellino, il ricordo 19 anni dopo
martedì 19 luglio 2011
La ricerca della verità è stata la richiesta più pressante di istituzioni e parenti delle vittime nel 19esimo anniversario della strage di via d'Amelio, in cui persero la vita il giudice Borsellino e cinque uomini della scorta.
A Palermo, in rappresentanza delle istituzioni, c'erano il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Oggi nel capoluogo siciliano è il giorno del ricordo, a 19 anni dalla strage di via D'Amelio, in cui il 19 luglio del 1992 morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Questa mattina il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio alla signora Agnese, moglie del magistrato che fu ucciso 57 giorni dopo un'altra strage di mafia, quella di Capaci in cui furono assassinato il collega e amico Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
L'attentato di Via d'Amelio, ricorda il capo dello Stato «volle colpire sia un simbolo della causa della legalità sia un uomo che stava mobilitando le migliori energie della società civile dando a esse crescente fiducia nello stato di diritto. A diciannove anni di distanza, il sacrificio di Paolo Borsellino richiama la magistratura, le forze dell'ordine e le istituzioni tutte a intensificare - con armonia di intenti e spirito di effettiva collaborazione - l'azione di contrasto delle mafie e delle sue più insidiose forme di aggressione criminale».
La giornata a Palermo si è aperta con un'assemblea commemorativa organizzata dall'Anm, associazione nazionale magistrati, al palazzo di giustizia, a cui ha partecipato Fini. «I partiti devono fare pulizia al loro interno», ha dichiarato il presidente della Camera, che nel suo discorso ha ricordato che «nella battaglia contro la criminalità organizzata quello politico è un fronte decisivo» e ha sottolinea il dovere di «continuare a cercare la verità».
Borsellino fu ucciso da una scarica di tritolo posizionata in una Fiat 126 che lo attendeva in via d'Amelio, sotto casa della madre che stava andando a trovare. Nei giorni scorsi la verità è stata chiesta a gran voce dal fratello, Salvatore, e dal figlio, Manfredi: «è venuto il momento di sapere chi e perchè ha organizzato il depistaggio» ha dichiarato Manfredi.
L'ultima inchiesta sull'attentato, quella in corso a Caltanissetta, sta gettando nuova luce sulla trattativa fra Stato e mafia che Falcone e Borsellino avrebbero scoperto nel '92 e a causa della quale furono velocemente uccisi.
Secondo quanto trapela, il procuratore Sergio Lari si appresta a chiedere la riapertura del processo, sulla base di elementi che dimostrerebbero un depistaggio che avrebbe pilotato le accuse di Vincenzo Scarantino. Ombre pesanti sul pool di investigatori guidati da Arnaldo La Barbera (morto nel 2002), che avrebbero fortemente contribuito a costruire una falsa verità. A smentire Scarantino ci sono due pentiti, Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina, fedelissimi di Giuseppe Graviano, il boss che accusano di essere responsabile della strage.

Nessun commento:

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...