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martedì 25 gennaio 2011

Democrazia e giustizia dei vincitori

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Frida degli ABBA, nata in un Lebensborn e la causa soffocata dei bambini seviziati dalla dea democrazia


I volti dei quattro componenti del gruppo rock ABBA divennero un'icona della musica pop negli anni  '70: le loro canzoni occuparono a lungo i primi posti della hit parade e a trent'anni di distanza continuano a mietere successi come dimostrano il musical e il film Mamma Mia. 
Il gruppo era formato da due coppie, che poi divorziarono, quella di Björn Ulvaelus con Angheta Fältskog (la “bionda”) e quella Benny Anderson (il “barbuto”) con Anni-Frid Lyngstad meglio nota come Frida (la “rossa”). 
I primi tre sono svedesi, Frida invece è di nazionalità norvegese, come sua madre, mentre suo padre era un sergente tedesco di nome  Alfred Haase. 
Nata in un Lebensborn
Frida era una bimba nata nel progetto SS dei  Lebensborn, i “nidi dell'amore”. 
Il progetto dei Lebensborn fu creato il 12 dicembre 1935 ad opera di Heinrich Himmler, il Reichsführer-SS per promuovere una politica eugenetica in Germania e in Europa. 
Tutte le facilitazioni per un'ampia politica demografica vi erano previste. 
L'associazione si occupò non solo di questo ma anche dell'assistenza alle mogli e alle vedove delle SS e alle ragazze incinte. 
Il primo Lebensborn fuori dalla Germania fu costituito proprio in Norvegia che pian piano ne contò quindici. 
L'autoproclamato “governo norvegese in esilio” lanciò una serie di anatemi e una campagna di odio contro i bambini del Lebensborn, pericolosi nemici di età inclusa tra i pochi mesi e i tre anni. Avvertendo senza troppi complimenti le madri che i loro figlioletti avrebbero avuto un futuro molto buio, sempre che non fossero stati liquidati subito insieme a loro.


L'accanimento contro donne e bambini
La presunta “liberazione” (la maggioranza dei norvegesi era filo-tedesca) si risolse in un inferno per gli oltre diecimila figli dei Lebensborn e per le loro madri. 
Dopo la vittoria alleata ben quattordicimila donne norvegesi furono rinchiuse nei campi di concentramento democratici dove vennero maltrattate, torturate e violentate in continuazione mentre erano ai lavori forzati ove rimasero fino al 1947. 
Molti dei bambini vennero sequestrati e rinchiusi in orfanatrofi dove subirono ogni sorta di violenze e di abusi sessuali. 
I documenti alleati provano senza ombra di dubbio che molti di essi vennero adoperati come cavie per testare gli effetti dell'LSD, della mescalina e di varie sostanze stupefacenti. Poi vennero bollati come “ritardati mentali”. 
Sorprendente ma vero: i documenti della Cia li bollano come “geneticamente pericolosi” e “in grado di riorganizzare il fascismo in Norvegia”! 
Fu deciso per legge che nessuna famiglia norvegese potesse adottare i bambini nati nei Lebensborn.

L'esodo in Svezia

“Mia madre morì quando avevo tre anni” - racconta Annie-Frid - “mia nonna decise di emigrare in Svezia per sottrarmi all'odio. La seguii e per vari anni vivemmo come dei nomadi. Mia nonna era seminatrice e perché potesse lavorare dovevamo spostarci da un luogo all'altro. Infine ci stabilimmo per un certo tempo in una casa a  Torshälla. Benché fosse un'epoca molto difficile, ricordo la mia infanzia come un periodo felice”. 
Il padre, Alfred Haase, aveva abbandonato la Norvegia con le truppe tedesche senza sapere che la sua donna era incinta e non ebbe più notizie fin quando uno degli ABBA, Benny Andersson, si mosse per provare a farli incontrare. Ne parlò alla rivista tedesca “Bravo” e la televisione tedesca rilanciò la notizia che colse di soprpresa il padre di Annie-Frid. 
“Quasi caddi dalla sedia quando scoprii alla televisione che avevo avuto una figlia da Synni di cui non avevo più avuto notizie” commentò Alfred Haase. 
Padre e figlia ebbero così l'opportunità di conoscersi.

La principessa

Più tardi Annie-Frid, divorziato da Benny, convolò a nozze nel 1992 con il principe italiano Ruzzo Reuss. Fu così che la bambina del Lebensborn che sua nonna aveva fatto espatriare clandestinamente affinché non fosse torturata, violentata ed usata in un “orfanatrofio” democratico, divenne Sua Altezza Serenissima la Principessa Anni-Frid Ross von Paulen con diritto di essere ricevuta alla Corte svedese. Ciononostante da una quindicina di anni in qua per scelta vive isolata in mezzo alla natura. 
Nel 1999, a cinquantacinque anni di distanza dalle violenze subite, i sopravvissuti tedesco-norvegesi nati nei Lebensborn riuscirono a fondare un'associazione in difesa dei loro diritti: la Krigsbarnforbundet Lebensborn.     
Annie-Frid, ovvero Frida, la più nota dei figli dei Lebensborn, s'impegnò attivamente nell'associazione e non esitò mai a mettere in avanti la sua notorietà senza preoccuparsi delle conseguenze negative.

La giustizia è molto bendata

L'associazione presentò un reclamo per ottenere riparazione contro gli abusi sofferti ad opera del governo norvegese, ma non fu accolto. 
Nel 2007, 154 figli dei Lebensborn norvegesi portarono il caso al Tribunale dei Diritti Umani di Strasburgo che non lo affrontò perché “presentato troppo tardi”.

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