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mercoledì 17 novembre 2010

Fini è mio. E lo sputazzo quando e come mi pare



EUROPA INFORMAZIONI
antonino-amato800@alice.it
Fini è mio. E lo sputazzo quando e come mi pare
Scrive il “Corriere della Sera”: “Sedici dottori si riuniscono oggi al capezzale di un malato” (1). Scusate ma io vedo alcuni “malati” (Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Italia), ma non vedo “medici”. Io vedo dei becchini travestiti da medici. E ve ne spiego perché.
Anzitutto altre due notizie:
1. Carlos Slim dichiara: “Non c’è nessuna guerra delle valute; solo gli Stati Uniti stanno svalutando” (2);
2. Richiesto di un parere, Kennet Rogoff, ex capo economista del FMI, spiega: “... Si preoccupano di perdere la loro sovranità, è sempre un rischio per un governo” (3).
Leggo. E i conti non mi tornano. Cerchiamo di ricapitolare:
1. Gli USA stanno attraversando una crisi devastante e il bilancio federale accumula passivi da capogiro. Ma, negli USA, la FED stampa “carta straccia” e la dà in giro come pagamento. Conclusione: gli USA pagano interessi modesti sul loro debito pubblico. Grazie alla FED che compra i titoli di stato degli USA;
2. Alcuni paesi della “pallida Europa” sono in crisi. E, sui loro debiti pubblici, si scatena la speculazione dei rapaci che, per accettarli, richiedono interessi altissimi. Perché, in Europa, la BCE, virtuosamente, non stampa carta straccia per aiutare gli Stati della EURO zona.
Io su questa disparità di comportamento della FED e della BCE ho consultato molti libri di “economia” e di “finanza” ma non ho trovato niente che la giustificasse. Dopo molte ricerche, mi sono convinto che la disparità sta nella “storia”: gli USA ci hanno liberato e gli Europei sono dei “liberati. Più che giusto, dunque, che gli USA per ripianare i loro debiti attingono alla FED che mette all’opera la tipografia. Altrettanto giusto che gli Stati europei paghino interessi da capogiro alle banche e ai banchieri. Perché, essendo stati liberati, siamo stati messi nelle mani del “mercato”. E di coloro che lo manovrano.
***
Mentre a Bruxelles si riuniscono dei “becchini” travestiti da “dottori”, a Roma si incontrano 3 “dottori” (Napolitano, Schifani e Fini) che, per l’occasione, si sono travestiti da “becchini”: c’è da mettere in discussione il “Berlusconi sì, Berlusconi no” e se, sulla “fiducia a Berlusconi”, debba votare prima il Senato e poi la Camera. O viceversa.
Grazie a Fini che, da un certo tempo ha scoperto che “Berlusconi è brutto, sporco e cattivo”. Io, ad essere sincero, non vedo differenza alcuna tra Berlusconi e Fini. E, se differenze ci sono, queste sono marginali. Tanto per dire, Berlusconi indossa la Kippah solo nelle occasioni solenni, in privato veste da “Re burlone”. Fini, invece, tiene sempre la Kippah in testa. E non la toglie neppure quando va al cesso. Conclusione: Berlusconi non mi piace, con la Kippah e senza Kippah; ma Fini mi piace ancora meno.
Potrei chiuderla qui. Ma, poiché a giustificazione della crisi, sono state spese molte parole, cercherò di chiarirne il significato. Da più parti si dice: “Tremonti ha fatto bene a gestire il debito pubblico, ma dovrebbe aprire i cordoni della borsa per dare una spinta all’economia”. Discorso ineccepibile, se qualcuno spiegasse dove prendere i soldi.
I soldi, a dire il vero, ci sarebbero: stanno nelle Banche e nei forzieri della FED. Ma li vedete tutti questi pagliacci proporre di nazionalizzare le banche? Di attingere dalla FED? Costoro sono buoni solo a festeggiare il 25 Aprile. E ad accodarsi al carro dei liberatori, novelle “signorine”. Alle quali signorine si sono associati Fini e i finiani (Fillini? Felloni?).
Buoni solo a fare discorsi vuoti. E a portare fieramente la Kippah come simbolo di identità novella. E per nascondere il vuoto mentale.
Antonino Amato
(1) “Lisbona a rischio, paura contagio in Europa” in “Corriere della Sera” del 16 novembre 2010, pagina 34;
(2) “Una guerra tra valute? E’ solo svalutazione USA” in “Corriere della Sera” del 16 novembre 2010, pagina 34;
(3) “Rogoff e il timore per la sovranità” in “Corriere della Sera” del 16 novembre 2010, pagina 35.

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