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domenica 4 marzo 2012

Le idee fanno paura a questa società ….

Dispacci da Lorien

mantakas

Il 28 febbraio del 1975 a Roma si svolgeva la terza giornata del processo contro i militanti di Potere Operaio, accusati di aver dato fuoco alla casa del Segretario della sezione dell’M.S.I. di Primavalle Mario Mattei, provocando la morte dei suoi figli Stefano e Virgilio. Gli attivisti di sinistra, ritrovatisi nella zona del tribunale fin dal primo mattino, provocano scontri, tafferugli e aggrediscono i militanti di destra che stavano andando in tribunale per assistere all’udienza. Nella tarda mattinata un centinaio di extraparlamentari ritrovatisi nei pressi della sezione missina di Via Ottaviano, lanciano alcune molotov contro il portone della sede. I ragazzi presenti, nonostante le fiamme, riescono a chiudere il portone sbarrando l’ingresso agli aggressori e dirigendosi poi verso l’altra uscita del palazzo. Ma alcuni compagni accortisi della mossa si precipitarono nei pressi dell’uscita e, appena i missini sono in strada, aprono il fuoco. Diverse pistole sparano e sotto la grandine di colpi Mikis Mantakas cade colpito alla testa. Rientrati nella sede, con il corpo esanime dello studente greco, i giovani missini fronteggiano la ferocia dell’assalto durante il quale uno di loro sarà ferito da un colpo di pistola. Alla fine degli scontri, con l’arrivo dei primi soccorsi, Mantakas viene trasportato in ospedale, ma la situazione è grave. Operato immediatamente, morirà subito dopo l’intervento. Aveva 23 anni.
Nei giorni successivi, sul Secolo d’Italia venne pubblicata una lettera d’addio della ragazza di Mikis, le cui parole ispirarono Carlo Venturino a scrivere una delle prime canzoni degli Amici del Vento: “Nel suo nome”

Ragazza che aspettavi un giorno come tanti,
un cinema e una pizza, per stare un po’ con lui,
dai apri la tua porta, che vengo per parlarti:
“Sai, stasera, in piazza… erano tanti, e… il
tuo ragazzo è morto… è morto questa sera”.

Vent’anni sono pochi per farsi aprir la testa,
dall’odio di chi invidia la nostra gioventù, di chi
uno straccio rosso ha usato per bandiera,
perché non ha il coraggio di servirne una vera.
La gioventù d’Europa stasera piangerà
chi è morto in primavera per la sua Fedeltà.

Le idee fanno paura a questa società,
ma ancora più paura può far la Fedeltà:
la Fedeltà a una terra, la Fedeltà a un amore,
son cose troppo grandi per chi non ha più cuore.
Un fiore di ciliegio tu porta tra i capelli,
vedendoti passare ti riconoscerò e…
Sole d’Occidente che accogli il nostro amico,
ritorna a illuminare il nostro mondo antico.
Dai colli dell’Eterna ritornino i cavalli,
che portano gli eroi di questo mondo stanchi.

Ragazza del mio amico che è morto questa sera,
il fiore tra i capelli no, non appassirà.
Di questo tuo dolore noi faremo una bandiera,
nel buio della notte una fiamma brillerà.
Sarà la nostra fiamma,
saranno i tuoi vent’anni,
la nostra primavera
sarà la libertà.

Nel 1975, anche i Napoletani del circolo “Il Soltizio” scrissero un brano dedicato al militante greco del Fuan “MIKIS”. La canzone, di Salvatore Barone e Renato Paternese, è rimasta inedita e fu cantanta dal gruppo del circolo, il “Vento del Sud”, a Campo Hobbit I nel 1977.

Nel cuore
avevi la Grecia lontana
Nella mente
l’Europa Nazione
Nella mano
una fiaccola accesa

E’ rimasto di te
una macchia di sangue
sull’asfalto bagnato di odio

Cos’hai fatto? Hai creduto in un’Idea!
La tua colpa? Hai gridato Libertà!

C’è chi vive cent’anni per niente e poi muore da vile
Tu hai vissuto vent’anni di idee e sei morto da eroe

E negli occhi di tutti i ragazzi
rimarrà il tuo volto sereno
il tuo esempio da eroe

Nel 1977 anche il cantautore maceratese Roberto Scocco dedicò una canzone a Mikis Mantakas “Marzo Infuocato”. Il brano fu pubblicato nel suo secondo nastro “Bella Scrittura”.

Marzo infuocato a Roma è successo
che un giovane greco è morto ammazzato
Marzo infuocato perchè l’hai ucciso
aveva peccato di essere libero
e la gente che l’ha ucciso usa l’odio come
arma di violenza
e uccide senza che nessuno abbia a dire a loro
qualche cosa

Michi Manteca aveva vent’anni
e amava la vita e odiava la violenza
l’hanno ucciso e tutto si è fermato
la vita, l’amore e l’avvenire
ma ti giuro Michi, sul tuo sangue
nasceranno altri giovani
io ti giuro Michi è servito
a capire che si può morir

Canaglia odiosa sarai cacciata da questa gente
che vuoi vedere morta
perchè rifiuta ogni forma di odio
perchè ama la propria terra e la propria vita
noi siamo contro l’odio noi siamo per la libertà
ma tutti fanno finta di non vedere
gli assassini nati dall’odio rosso
quello che fanno invece
di amare il loro popolo.

Da http://www.cantiribelli.com

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