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giovedì 23 febbraio 2012

Lotta all’evasione fiscale: nasce la ReteComuni

di Teresa Barone

retecomuni

martedì 21 febbraio 2012

È stata presentata il 20 febbraio la nuova ReteComuni, un potente mezzo contro l’evasione fiscale basato sulla condivisione dei dati tra le amministrazioni locali e l’Agenzia delle Entrate.

Sindaci in prima linea contro l’evasione fiscale: nasce sulla base di questo principio la ReteComuni, un sistema di monitoraggio capillare in grado di verificare la legalità delle entrate dei cittadini. Grazie a un accordo con l’Agenzia delle Entrate, gli Enti Locali potranno segnalare le evasioni compiute dai residenti nel territorio di competenza accedendo alle dichiarazioni dei redditi e incrociando i dati con l’Anagrafe Tributaria.

Un’iniziativa concreta in materia di lotta all’evasione presentata a Palazzo Marino il 20 febbraio, in occasione della "Giornata mondiale della giustizia sociale”. Tutti i comuni italiani che aderiranno al progetto, nato alla fine del 2011 da un finanziamento della Presidenza del Consiglio, avranno la possibilità di condividere le informazioni relative all’evasione sia delle entrate locali, quindi Ici e occupazione del suolo pubblico, ad esempio, sia delle imposte erariali come Irpef, Ire o Iva.

Venendo a conoscenza di un caso di sospetta evasione, spetta al Comune segnalarlo all’Agenzia delle Entrate che provvederà alle dovute sanzioni. Può accadere, tuttavia, anche il procedimento inverso, vale a dire che il Fisco chieda un approfondimento al Comune competente: a tal proposito sono previsti incentivi per le amministrazioni che daranno risposta alle richieste dell’Agenzia delle Entrate entro 60 giorni, premi che corrispondono al 100% delle principali imposte statali che non sono state dichiarate per ogni segnalazione ritenuta efficace.

Le Regioni che decideranno di aderire alla ReteComuni dovranno sottoscrivere un accordo specifico, tuttavia sembra che anhe il progetto sperimentale Git abbia già dato i suoi frutti, basti pensare che nella sola Lombardia ci sono state tremila segnalazioni dal 2009 alla fine del 2011, che hanno portato alle casse dei Comuni locali circa 20 milioni di euro.

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