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sabato 24 novembre 2012

Trentennale di “Blade Runner”

Blade Runner 30th Collector’s Edition

Sono passati 30 anni dall’uscita dell’incredibile, intramontabile, insuperabile, fantastico, fantascientifico, filosofico, malinconico, iconico e poetico Blade Runner. L’archetipo di ogni film di fantascienza moderno, qualcosa di incredibile, intramontabile. insuperabile…eccetera eccetera. Difficile non entrare nel loop di lodi, quando si parla di un film del genere. Il genio di P.K. Dick, le musiche di Vangelis e la maestria di Scott sono cose che non “si perderanno come lacrime nella pioggia”, ma resteranno sempre nei nostri cuori. Per celebrare questo evento, ecco questa strepitosa limited edition. Quattro blu-ray con tutte le edizioni del film (e qualsiasi altra cosa potete immaginare che lo riguarda), due artbook con immagini inedite, tante ore di cinema emozionante e una riproduzione in edizione limitata della spinner car del film. Roba da leccarsi i baffi!
Adriano Sivori

www.amazon.it%20 – 34.99€

Il capolavoro della fantascienza

Blade-Runner-blu-ray

Cosa potrebbe mai venire fuori, quando si incontrano il genio del più grande scrittore di fantascienza (Philip Dick), il talento di uno dei più capaci registi di Hollywood (Ridley Scott), la performance di uno splendido attore (Harrison Ford) e l’ispirazione di un elegante musicista (Vangelis), se non un autentico capolavoro?
Blade Runner è un capolavoro, anzi è il capolavoro del genere fantascienza.
Il film, realizzato nell’ormai lontano 1982, rappresenta un metro su cui vedere e giudicare ogni altro film di fantascienza: un esempio di come non ci sia bisogno di costruire storie mirabolanti o intricatissime per mantenere gli spettatori incollati per un’ora e mezza alle loro sedie; un modello a cui si sono ispirati praticamente tutti gli altri autori del genere.
La storia è presto detta: in una piovosa e multi-etnica Los Angeles del futuro, Deckard (Harrison Ford) è un poliziotto addetto al recupero, e all’eliminazione, di androidi che sfuggono al controllo dei loro padroni; nella fattispecie deve recuperarne ben quattro scappati da una colonia nello spazio. Roy Batty, il loro capo, (Rutgher Hauer) vorrebbe guidarli verso la vita eterna, gli androidi come gli umani hanno infatti una “data di termine”, e per questo va alla ricerca del suo progettista deciso a chiedergli più vita; lo scontro finale tra Roy Batty e Deckard rimarrà memorabile così come la celebre frase che l’androide pronuncia ormai in fin di vita: “io ne ho viste di cose, che voi umani non potreste nemmeno immaginarvi...”
Il tutto è incorniciato dalla splendida colonna sonora di Vangelis capace, come meglio non sarebbe stato possibile fare, di sottolineare ogni attimo della pellicola, ogni personaggio che si muove al suo interno, ogni animo che si perde tra i rifiuti della megalopoli Californiana.
Le metafore ci sono, e ce ne sono di evidenti e di celate, per cui lasciamo allo spettatore il piacere di estrapolarle da sé. Per finire una chicca. Il film avrebbe dovuto chiudersi con un finale a sorpresa che non è presente nel libro di Dick: anche Deckard sarebbe dovuto essere un androide; certo la sceneggiatura ne avrebbe guadagnato ma sarebbe stato un vero delitto non seguire alla lettera il bellissimo romanzo “Il Cacciatore di Androidi”; e poi pensate davvero che il grande Philip Dick non ci avesse già pensato?

Luigi Di Marco

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