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venerdì 6 maggio 2011

Assange: Facebook vi spia per conto del governo

Il social network non sarebbe altro che un enorme database manovrato dall'intelligence americana.
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com/ - 05-05-2011]
«Facebook è la più spaventoAssange Facebook macchina spionaggio CIAsa macchina di spionaggio mai inventata»: per Julian Assange, fondatore di Wikilekas, l'esistenza del social network in blu è la più grande minaccia alla privacy mai esistita.
Secondo Assange Facebook è un graditissimo dono ai servizi segreti americani, che si trovano così tra le mani «La più grande banca dati mondiale sui cittadini, sulle loro amicizie, i loro nomi, i loro indirizzi, la loro localizzazione e le loro comunicazioni, i loro parenti, tutto pronto».
Immettendo i propri dai nella creatura di Zuckerberg, dunque, milioni di utenti non farebbero altro che seguire il gioco della CIA.
Anzi, a volerla dire tutta Facebook non sarebbe che la punta dell'iceberg: «Facebook, Google, Yahoo, tutte queste organizzazioni Usa hanno costruito una interfaccia per l'intelligence Usa».
Quest'ultima non gestirebbe direttamente tutte queste piattaforme, naturalmente, ma avrebbe mezzi di persuasione molto convincenti per ottenere i dati che gli utenti ingenuamente affidano loro, pensando di essere al sicuro solo perché esistono le impostazioni sulla privacy.
«Tutti dovrebbero capire» - ha aggiunto Assange, il cui livore qualcuno spiega con il mancato posto quale Uomo dell'Anno 2010 - «che, quando aggiungono i loro amici su Facebook stanno lavorando gratis per le agenzie di intelligence USA, formando questa banca dati per loro».
Ovviamente il social network non è rimasto silenzioso ad ascoltare le accuse, rispondendo di non aver creato alcuna interfaccia per facilitare l'accesso alle informazioni degli utenti da parte delle forze dell'ordine (un'altra delle affermazioni di Assange) e spiegando che devono invece riempire un form per ogni richiesta.
Ognuna viene poi valutata singolarmente da un team apposito, e Facebook decide se accondiscendere o negare il permesso.
Inoltre Facebook ha spiegato di non cedere alle "persuasioni" dell'intelligence, come suggerito da Assange, ma solo alle ordinanze dei tribunali.

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