Vogliamo giustizia!

Vogliamo giustizia!
Giustizia per i morti di Bologna

Ultimissime del giorno da ADNKRONOS

domenica 29 aprile 2012

Ricordiamo Sergio Ramelli con la nostra musica

Manifesto corteo

Destava molta curiosità ed alcuni sospetti, quel ragazzo dal volto pulito e dai capelli così insolitamente lunghi per un destrorso, quando si trovava assieme ai suoi camerati. Per gli anni ’70, difatti, epoca che oggi sembra tanto lontana da essere quasi mitologica, portare i capelli lunghi equivaleva nel 90% dei casi ad essere di sinistra, così come prediligere i Ray-ban come occhiali da Sole era un tipico segno da “fascista”. Ma a Sergio Ramelli interessava poco di questi presunti simboli di distinzione. Era un ragazzo di destra, certo, era fiduciario del Fronte della Gioventù, ma non si faceva problemi a disertare il barbiere per amore dei capelli lunghi o a non ascoltare sempre e soltanto Lucio Battisti o altra musica considerata “giusta” nei suoi ambienti.Era un ragazzo normale, come poteva esserlo un qualunque ragazzo (di qualunque parte) impegnato in politica negli anni ’70 che tentava di non farsi coinvolgere in nulla di pericoloso o illegale. Eppure anche lui finì nel mirino dei suoi avversari più scalmanati per colpa di un tema, un semplice, maledetto tema scolastico: Sergio parlò male delle Brigate Rosse, lamentando inoltre la mancata partecipazione delle istituzioni ai funerali di Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola, per l’appunto le prime vittime dell’organizzazione eversiva di sinistra; bastava molto meno, nel 1975, per essere inevitabilmente bollati come fascisti. Più volte aggredito anche a scuola, tanto da essere costretto a spostarsi in un altro istituto, Sergio Ramelli subì la sua ultima, drammatica aggressione la sera del 13 marzo di quello stesso anno. Si trattò di un’aggressione barbara, disumana, in cui il giovane fu ripetutamente colpito al capo con una chiave inglese, una Hazet 36, nome che sarebbe divenuto tristemente famoso negli anni a seguire in virtù di suoi ulteriori usi a scopo offensivo. Sergio Ramelli non morì quella sera; lottò contro la morte per 48 giorni, prima che il suo fisico cedesse il 29 aprile 1975. Aveva solamente 19 anni.

Non intendiamo neppure citare i nomi di coloro che compirono quel gesto orribile. Queste righe, oggi, sono tutte per Sergio, per stringerci attorno al suo ricordo e sperare, ancora una volta, che niente di tutto questo debba mai più ripetersi.

ZPM – Sergio Ramelli

Primavera a Marzo era entrata, era entrata a Milano,
ne avvertivi il tepore e tra il fumo e il cielo lontano
ne avvertivi la gioia nella ragazza che tu tenevi per mano.
Finalmente l’ultima campana, è finita la scuola
anche per oggi potrai tornare a casa tua per riposare
ma sotto casa, davanti al portone, ti attendeva la morte,
non me immaginavi l’assurda ragione.

Un colpo, due colpi e altri colpi sul capo,
finché non furon certi di averti finito
i loro volti eran coperti dal rosso
come il tuo volto dal sangue che avevi già addosso.
La morte di un tempo aveva la falce,
la morte di oggi ha pure il martello,
lasciò la sua firma su quel muro di calce,
proprio di fronte al tuo cancello.

Per quarantasette giorni una madre
ha sperato e pregato accanto al letto del figlio morente
fino a quando una notte il suo cuore ha ceduto
ma alla gente non importò niente.

Era morto un “Fascista”, non valeva la pena
guastarsi l’appetito o rovinarsi una cena.
Era morto un “Fascista”, andava in fretta sepolto
avevan paura anche di un morto.
Andava sepolto e dimenticato perché così vuole
la giustizia del proletariato.
Era morto un “Fascista”, andava in fretta sepolto
avevan paura anche di un morto.

Da:  http://www.cantiribelli.com

venerdì 27 aprile 2012

Docufilm su Alessandro Pavolini

Alessandro_Pavolini

SABATO 28 APRILE a Roma ore 19.30 presso L'Universale docufilm su A. Pavolini scrittore,poeta,protettore delle arti,ministro di cultura.

INFO: 3394987052 / 3883275336

Clicca qui per visualizzare la locandina

giovedì 26 aprile 2012

Ricordando Sergio Ramelli

Locandina proiezione film Ramelli (1)

Come ogni anno vogliamo ricordare il sacrificio di Sergio Ramelli con una serie di iniziative. Di seguito il calendario degli eventi.
...
La settimana dedicata a Sergio inizia giovedì 26 aprile quando, sui muri della città, compariranno i manifesti che riguardano il tradizionale corteo del 29 aprile.
... A seguire, come ogni anno, la veglia silenziosa e composta sotto casa Ramelli.
Domenica 29 aprile alle ore 16 presso l'Auditorium di Via Corridoni 16 a Milano ci sarà la proiezione del film documentario "Milano Burning" su Sergio Ramelli, prodotto dal CDRC di Firenze e realizzato con il contributo del Ministero della Gioventù. La proiezione sarà preceduta dalle note di SKOLL.
A seguire il tradizionale corteo - fiaccolata.

Manifesto corteo
Il concentramento è fissato per le ore 20.00 in p.le Susa.
Prima della partenza del corteo i camerati, inquadrati di fronte ad una simbolica lapide, chiameranno il “Presente” per Carlo Borsani caduto per mano partigiana il 29 aprile del 1945 proprio in questa piazza.
Il corteo, composto e silenzioso, arriverà fino sotto casa Ramelli dove verrà chiamato il “Presente” per Sergio Ramelli.
Sciolto il corteo tutti i partecipanti raggiungeranno p.le Piola da dove partirà il secondo corteo che proseguirà fino sotto casa Pedenovi.
Martedì primo maggio aperitivo a partire dalle ore 17.30 in SkinHouse. A seguire grigliata e concerto con i gruppi milanesi Malnat e DDT.
Invitiamo tutti i camerati a presenziare a tutti gli appuntamenti con lo spirito che ha animato gli organizzatori, uno spirito di sereno cameratismo.

Ramelli 2012 copy
Nobis
I camerati.

mercoledì 25 aprile 2012

Per non dimenticare, mai!

Per richieste:pina.cardia@fastwebnet.it

Gladio anno II n° 8  gennaio marzo 2012

RAGGRUPPAMENTO NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI R.S.I.

R.S.I. CONTINUITÀ IDEALE

In tutta Italia il Raggruppamento, ricorrendo le stragi dell’Aprile 1945, ricorda e rende commosso omaggio ai Caduti della Repubblica Sociale Italiana. E col ricordo emerge, intatta, la volontà di riaffermare l’assoluta fedeltà a quei Valori che ci portarono a scegliere la strada del combattimento e del riscatto nazionale.

Il ricordo del loro sacrificio - soprattutto per chi è sulla via del tramonto - rappresenta la spinta a non cedere un millimetro di fronte ad un sistema e ad una società che da oltre mezzo secolo cerca di cancellarci, di collocare nell'inferno della Storia quell’esperienza tragica ed esaltante che è stata la Repubblica Sociale Italiana.

Con il 25 Aprile, accomuniamo nel ricordo tutti i Caduti della Rsi, dal suo Capo agli uomini e donne, militari e civili, fucilati, infoibati, torturati nella primavera di sangue e coloro che su tutti i fronti si opposero, pur senza speranza di vittoria, agli invasori.

Il nostro è un atto di Fede che trascende ogni significato reducistico fine a se stesso: esso rappresenta in realtà una continuità ideale che va custodita e proposta con la stessa feroce determinazione di sessantanove anni fa, quali superstiti di una guerra persa ma insieme custodi di un’Idea di Patria che non può e non deve morire. È un impegno per l’oggi e per il domani se veramente vogliamo che tanti nostri fratelli e sorelle non siano morti invano.

Il Presidente Nazionale

Gianni Rebaudengo

25aprile2012

martedì 24 aprile 2012

Liberazione: ma de che?

Di cosa stiamo parlando? Liberazione: da cosa, da chi?

io_non_festeggio

Oggi dovrebbe essere un giorno di lutto per tutti gli Italiani: è stata persa una guerra e ora siamo tutti schiavi felici (felici?) dell’imperialismo americano, macellati dal capitalismo e “incaprettati” dalla globalizzazione e dalla società multietnica!  

La canzone che segue è uno dei pochi 25 aprile che mi piace.

Quel 25 aprile
la guerra era di casa
pioveva forte fuori dalla chiesa.
La fame era nell'aria,
la vita una scommessa
ma il prete continuava la sua messa.
Tu col vestito bianco,
tu con le scarpe nuove,
vi siete detti si,
davanti a quell'altare.
E insieme per la vita
vi siete incamminati
tra il tempo, le promesse e le speranze.
La guerra che finiva,
i balli americani,
l'Italia da rifare con le mani.
I 10 alla schedina
i figli all'improvviso
la casa troppo stretta
e io che crescevo troppo in fretta.
Ma dimmi come si fa
a stare come voi
insieme per la vita;
che a me, l'amore quando c'è
mi sembra sempre fuoco
e invece dura poco.
Sarà che anime di razza
è un po' che non ne fanno più.
Quel 25 aprile
ritorna tutti gli anni
e tutti gli anni vi ritrova insieme.
Avete visto il mare
e il secolo cambiare
il papa buono e l'uomo sulla luna.
C'è chi vi chiama nonni
e che c'ha già vent'anni,
è il tempo che trascorre ma non passa.
Tu col capelli bianchi,
tu con gli occhiali nuovi,
vi dite ancora si
davanti al piatto di ogni giorno.
Ma sarà fatalità,
fortuna o che ne so
ma siete ancora insieme.
E sembra amore nato ieri
e invece sono già
cinquanta primavere.
E noi con tutto da imparare
siam qui a improvvisare amore.
Quel 25 aprile
pioveva e gli invitati
dicevano "Che sposi fortunati".

 

50 primavere

lunedì 23 aprile 2012

XNA apre la strada per la vita artificiale

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-04-2012]

Realizzato il primo DNA sintetico in grado di replicarsi.

xna

Sappiamo dalla biologia che gli esseri viventi trasmettono le informazioni genetiche tramite DNA e RNA; la differenza resa evidente dai nomi sta nel fatto che il primo utilizza il desossiribosio, e il secondo il ribosio (due zuccheri).

Clicca qui per visualizzare l'intero articolo

domenica 22 aprile 2012

Aggiornamenti EURASIA (14/04 – 20/04 2012)

eurasia

Di seguito il sommario degli aggiornamenti della Rivista "Eurasia" di questa settimana (dal 14 al 20 Aprile 2012):

Pubblicazioni

È attualmente disponibile in libreria l'ultimo numero (1/2012) di "Eurasia" (XXV), "Nasce l'Unione Eurasiatica"

ULTIME USCITE

Simone Santini, Iran 2012: L'imperialismo verso la prossima guerra? Scenari, Cronache, Retroscena. - Con la prefazione di Giulietto Chiesa.

Iran 2012. La profezia di un’apocalisse? La previsione di una guerra contro l’Iran torna a rimbalzare, da anni, nel dibattito pubblico, ogni volta smentita dai fatti. Anticipare lo scoppio di una guerra può essere esercizio intellettualmente stimolante ma probabilmente inutile, poiché, se la guerra scoppierà, essa non sarà conseguenza di un accidente della storia ma un suo determinato e specificoprodotto. Molto più utile, dunque, indagare le cause profonde, i contesti, gli scenari che potrebbero o meno condurre a questa guerra, con la consapevolezza di come il laboratorio iraniano rappresenti il microcosmo attraverso cui interpretare il tempo contemporaneo, scosso da innumerevoli e profondissime crisi, e il suo sviluppo futuro. Breve recensione qui

Iniziative e Seminari

“CONDUCATOR, l’edificazione del socialismo romeno”, resoconto, foto e video.

Secondo il dott. Marco Costa, autore del saggio “Conducator: l'edificazione del socialismo romeno”, pubblicato dalle Edizioni all’insegna del Veltro, gli avvenimenti romeni del dicembre 1989 costituiscono il primo episodio di un’onda lunga di destabilizzazione condotta dall’Occidente, che, proseguita nel corso degli anni in Serbia e in Ucraina, arriva oggi fino alla Libia e alla Siria(...)

Articoli e Saggi

L'EDITORIALE

Claudio Mutti, Verso l'Unione Eurasiatica

La Russia sta sviluppando un'azione aggregatrice per restaurare in parte quell'unità che si è disgregata col crollo dell'URSS. Il 1 gennaio 2012, infatti, è entrato ufficialmente in vigore l'accordo siglato da Russia, Bielorussia e Kazakhstan per l'istituzione di un'unione doganale preliminare all'unificazione dell'economia delle tre repubbliche. In un articolo pubblicato dal quotidiano "Izvestia" che ha suscitato l'allarme dei commentatori occidentalisti, Vladimir Putin ha definito lo Spazio Economico Unico "un traguardo di portata storica non solo per i tre paesi, ma anche per tutti gli Stati postsovietici". Nel caso di una sua rielezione alla guida della Russia, Putin prospetta il passaggio di questi tre paesi ad una fase ulteriore di coordinamento e quindi alla nascita del nucleo di una Unione Eurasiatica.

ALTRI ARTICOLI

Fabio Falchi, Innovazione strategica e conflitto geopolitico

Uno dei meriti indiscutibili dello studioso austriaco Joseph Schumpeter è quello di aver compreso il ruolo centrale della figura dell’imprenditore in un’economia capitalistica. Favorendo l’innovazione tecnologica, il mutamento dell’organizzazione della struttura produttiva e la diffusione di nuovi prodotti l’imprenditore promuove quella “distruzione creatrice” senza la quale la società di mercato sarebbe destinata a collassare.(...)

Andrea Turi, Un giallo politico in salsa greca

Era il giugno del 2011 quando il settimanale greco “Epikera” rivelò per la prima volta i contorni di un presunto complotto ordito ai danni di Kostas Karamanlis, leader del partito di centrodestra Nuova Democrazia e primo ministro del paese ellenico dal 10 marzo del 2004 al 6 ottobre del 2009: stando a quanto riportato su “Epikera”, nel 2008, infatti, Karamanlis sarebbe scampato ad un attentato orchestrato da un “Paese alleato di Atene” (nome in codice “Pythia 1”) con lo scopo di spodestare (se non proprio di eliminare fisicamente) il capo del governo greco. L’operazione sarebbe stata sventata grazie ad una informativa girata al Servizio greco e redatta da un gruppo di agenti del servizio di controspionaggio, gruppo predisposto ad hoc perché a Mosca si erano resi conto che le conversazioni di natura privata tra Putin e Karamanlis erano state intercettate da spie di paesi stranieri alleati di Atene(...).

Claudio Mutti, Centralità della Romania

Attraverso una serie di dati desunti dalle culture tradizionali, Mircea Eliade ha mostrato che “l’uomo delle società premoderne aspira a vivere il più possibile vicino al Centro del Mondo e sa che il suo paese si trova effettivamente nel centro della superficie terrestre”. Questa concezione, lungi dall’essersi estinta insieme con la visione arcaica del mondo, è sopravvissuta in maniera più o meno consapevole in contesti storico-culturali più recenti: basti pensare al fatto che ancor oggi la Cina è chiamata dai suoi abitanti Chong-kuo, ossia “Paese del Centro”, e che sono parecchi i paesi e le regioni che vengono pensati come centrali rispetto allo spazio geografico al quale appartengono, cosicché abbiamo un’Europa centrale o un’Europa di Mezzo (Mitteleuropa, Zwischeneuropa), un’Italia centrale, un’Asia centrale, un’America centrale ed anche una République Centrafricaine. Anche la Romania rientra nel novero dei paesi ai quali è stata attribuita una posizione centrale (...)

...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito!

la Redazione

invPer consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
Per contattarci per email {cliccare} inv

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...