Un importante esperimento scientifico a bordo della ISS fornisce i primi dati sperimentali sulla possibile esistenza della materia oscura, elusiva sostanza "invisibile" alle rilevazioni dirette ma fondamentale per l'equilibrio del cosmo
Roma - Dopo un anno e mezzo di lavoro, lo strumento scientifico noto come Alpha Magnetic Spectrometer (AMS) e montato sulla Stazione Spaziale Internazionale ha fornito i primi dati su quella che potrebbe rappresentare la prova sperimentale dell'esistenza della materia oscura. In alternativa, si tratterebbe di un fenomeno fisico totalmente nuovo.
Come spiega Roberto Battiston, ricercatore, professore universitario (Dipartimento di Fisica presso l'Università di Trento) e vice-responsabile del progetto AMS, il massiccio rivelatore installato nello spazio (7,5 tonnellate orbitante a decine di migliaia di chilometri orari a bordo della ISS) è in grado di catturare e misurare i raggi cosmici provenienti da "acceleratori cosmici" che a differenza di quelli terrestri sono di dimensioni ciclopiche ("grandi quanto un pezzo di galassia", dice Battiston) e non si fermano mai.
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