Roma, città a capo di un impero millenario, era protetta da una divinità il cui nome era tenuto segreto affinché questo numen tutelare non potesse essere evocato dai nemici e passare così alla parte avversa. L’identità celata del dio custode dell’Urbe ha acceso un grande dibattito tra gli studiosi della religione romana sin dai tempi antichi: varie ipotesi di identificazione sono state avanzate, ma l’enigma resiste ancora a ogni tentativo di soluzione. Solo un erudito romano sembra essere riuscito a individuare il nome e le caratteristiche del Genius urbis Romae: Quinto Valerio Sorano, il quale fu condannato alla pena capitale per aver rivelato l’arcano. Marcello De Martino, mettendo le scarne testimonianze antiche sotto nuova luce introspettiva, riannoda i fili di una storia che il tempo ha lacerato e offre una nuova teoria risolutiva su tale vexata quaestio.
lunedì 11 luglio 2011
L'identità segreta della divinità tutelare di Roma
Roma, città a capo di un impero millenario, era protetta da una divinità il cui nome era tenuto segreto affinché questo numen tutelare non potesse essere evocato dai nemici e passare così alla parte avversa. L’identità celata del dio custode dell’Urbe ha acceso un grande dibattito tra gli studiosi della religione romana sin dai tempi antichi: varie ipotesi di identificazione sono state avanzate, ma l’enigma resiste ancora a ogni tentativo di soluzione. Solo un erudito romano sembra essere riuscito a individuare il nome e le caratteristiche del Genius urbis Romae: Quinto Valerio Sorano, il quale fu condannato alla pena capitale per aver rivelato l’arcano. Marcello De Martino, mettendo le scarne testimonianze antiche sotto nuova luce introspettiva, riannoda i fili di una storia che il tempo ha lacerato e offre una nuova teoria risolutiva su tale vexata quaestio.
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